145. STORIE DAI BORGHI. IL MODELLO DI ARQUATA DEL TRONTO

Il Comitato Civico Con Arquata, per Arquata  è stato fondato a dicembre,  grazie a Maria Luisa Fiori, di Borgo d’Arquata, terremotata senza lavoro né reddito, con l’unica casa distrutta e neppure i vestiti recuperabili, e a Giulio Carcani, e a Eleonora Tiliacos, oriundi e innamorati della loro terra. Hanno ottenuto non poco, in questi mesi:  la pubblicazione dell’elenco donazioni sul sito web ufficiale dell’amministrazione (alla quale devono ricordare periodicamente di aggiornarlo), il sopralluogo della Soprintendenza alla Rocca (avvenuto solo a fine febbraio), riunioni informative aperte al pubblico. Hanno spedito ovunque istanze, alle quali non hanno  avuto risposta perché chi dovrebbe darne non vuole o non è in grado di farlo pur avendone i titoli, e ha ignorato anche il sollecito di prammatica della Prefettura, alla quale tutto è stato inviato per conoscenza. La petizione contro l’uso scellerato dei soldi da sms ha avuto grande riscontro; per il nuovo sconcio dei fondi europei stanno  diffondendo via Facebook, in attesa di attuare proteste anche legali se la Regione non recederà anche stavolta.
E adesso hanno avuto un’idea: proporre al Comune di Arquata destinazioni specifiche per le donazioni. Leggete. Perché, ecco, la strada dovrebbe sempre, e ovunque, essere questa.

Fondo spese per le utenze energetiche delle aree SAE, sostegno economico continuativo per tre anni a famiglie e individui a basso reddito con prima e unica casa inagibile, deposito sorvegliato per mobili e arredi recuperati, contributi a fondo perduto a nuove cooperative e imprese, nonché alle attività già esistenti, comprese quelle che coraggiosamente tengono apertii battenti. Queste in sintesi le destinazioni proposte dal comitato “Con Arquata, per Arquata” per i fondi di solidarietà raccolti tramite il conto corrente appositamente istituito dal comune, il più martoriato delle Marche, con 51 vittime e mezzo milione di tonnellate di macerie ancora al 99% da rimuovere.
Con queste proposte vorremmo si inaugurasse un nuovo modello di sostegno potenzialmente valido per tutti i Comuni del cratere: mettere i soldi direttamente nelle tasche dei terremotati, facendoli girare per dare ossigeno all’economia locale e soprattutto per permettere di restare anche a chi, una volta insediato nelle SAE, non avrà neppure soldi per comprarsi il pane.
Diciamo pure che è il nostro sogno, ma speriamo diventi realtà.
Al momento i fondi di solidarietà raccolti dal Comune ammontano a 3.032.000 euro (dato aggiornato al 12 giugno), cui si aggiungono i contributi raccolti per conto del Comune dalla Pro Loco con causali “emergenza” e “ricostruzione” (139.000 euro, su un totale di 281.000 euro di contributi pervenuti alla Pro Loco stessa, fonte: sosteniamoarquata.it, dati aggiornati al 21 luglio).
I fondi sono stati finora indirizzati su strutture sportive, aggregative e ricreative, con l’eccezione della scuola donata da Specchio dei Tempi e del poliambulatorio donato da Cuamm-Medici con l’Africa. Adesso è ora di concentrarsi sulle necessità quotidiane e immediate primarie dei più fragili, in particolare disoccupati e incapienti (come si usa adesso chiamare i poveri) di età compresa tra i 25 e i 65 anni d’età.
Non sarebbe impossibile: i residenti abituali (meno della metà dei 1.146 residenti del comune) sono già censiti, perché sono in lista per le SAE. Per candidarsi ai contributi basterebbero un modello ISEE e la certificazione di inagibilità totale, richiesti già per tutto, persino per accedere al bonus libri scolastici MIUR-AIE.
Abbiamo consegnato le nostre proposte al sindaco Aleandro Petrucci durante l’incontro tra la giunta comunale e i rappresentanti di comitati/associazioni che si è svolto il 22 luglio. Il sindaco si è detto disposto a valutarne la fattibilità.
La nostra speranza è che con le donazioni si possa dare un aiuto concreto a chi già prima lottava per tirare avanti, in un Comune a cui l’Istat affidava già nel 2011 un indice di vulnerabilità sociale pari al 99,1%.
Impensabile che la gente torni se i più socialmente deboli non riceveranno un adeguato sostegno. Molte grandi donazioni private e imprenditoriali sono state indirizzate su strutture sportive e ricreative (ad esempio, anche i 470.000 euro di Mc Donald’s destinati al nuovo Palasport, e i 313.000 de Il Resto del Carlino). Tutto serve, è vero, anche se desta perplessità il fatto che la “riqualificazione delle aree sportive” (ossia 4 campi di calcio e calcetto), fortemente caldeggiata dall’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Onesi in aggiunta al Palasport, assorba 544.000 euro a fronte dei 450.000 destinati al poliambulatorio.
È ora di aiutare, qui e subito, chi malgrado tutto tornerà, dovendo abitare in strutture concepite per l’emergenza dove invece si resterà anni, e a margine di un gigantesco cantiere di rimozione macerie, tra ruspe, camion e polveri. Altrimenti lo spopolamento sarà una prospettiva certa e la sconfitta si sommerà alla tragedia.
Le proposte

La nostra proposta di utilizzo fondi da donazioni si articola in 5 punti distinti, per un impegno di spesa pari a 1.950.000 euro, su un totale di 3.032.000 raccolti dal Comune al 12 giugno 2017.
Presentiamo inoltre una proposta di utilizzo per i fondi raccolti dalla Pro Loco in nome e per conto della cittadinanaza arquatana, a titolo “pro emergenza terremoto” o “pro ricostruzione Arquata” o altre analoghe causali (disponibilità censita attraverso i dati pubblicati su sosteniamoquata.it, al netto di 142.000 euro di spese e/o rimborsi per iniziative specifiche della Pro Loco: 139.000 euro).
1 – Contributo di sostegno ai residenti abituali nel Comune di Arquata del Tronto con reddito al di sotto della soglia di incapienza, documentato da ISEE riferito al 2016, e con prima e unica casa inagibile o distrutta.
Da corrispondersi per i restanti 5 mesi del 2017 e per il biennio 2018-2019 (con revisione annuale dei requisiti), nella misura di 500 euro pro capite/mese per i nuclei familiari composti da 1 o 2 persone, e nella misura massima di 1.500 euro complessivi per i nuclei familiari composti da 3 o più persone. Il contributo sarebbe da rivolgere a individui e nuclei familiari che rientrino nella soglia d’incapienza prevista dalla legge tributaria (8.000 euro anni per redditi da lavoro indipendente o assimilati/7.750 euro annui per redditi da pensione/4.800 euro annui per redditi da attività commerciale o prestazioni professionali occasionali).
Cifra destinata: 600.000 euro, con eventuale eccedenza da utilizzare per formazione professionale di soggetti disoccupati presso enti e strutture abilitate.
2 – Affitto di deposito in località quanto più possibile limitrofa al Comune di Arquata del Tronto, per custodia mobili e arredi recuperati dalle case distrutte o gravemente danneggiate, dando la priorità nella scelta dell’immobile a strutture demaniali disponibili a canone agevolato, e/o a capannoni agibili o lievemente danneggiati dismessi per cessazione attività conseguente al terremoto.
Cifra destinata: 200.000 euro, così ripartita:
100.000 euro per l’affitto, più spese di custodia e guardianìa 24 ore su 24 (quantificabili in 90.000 euro per 3 anni) e pulizia periodica (10.000 euro). Per il servizio di sorveglianza la priorità assoluta andrebbe data a quattro disoccupati residenti abituali nel Comune di Arquata del Tronto, da assumere con contratto a tempo determinato part time, tramite bando comunale.
Si chiede di intervenire su un altro aspetto non adeguatamente sviluppato nei decreti e nelle ordinanze commissariali: l’ordinanza 21/3 maggio del Commissario Errani prevede un rimborso massimo di 1.500 euro per trasporto e custodia di mobili e arredi, chiaramente insufficiente per far fronte a spese di deposito che si presumono almeno triennali.
3 – Fondo spese per pagamento utenze (elettricità, gas) delle aree SAE, con previsione di necessità almeno triennale.
Cifra destinata: 300.000 euro
Le agevolazioni previste dai fornitori di energia non sono sufficienti in un contesto come le aree SAE, in cui servirà riscaldamento per otto mesi l’anno e l’elettricità verrà ampiamente consumata anche per operazioni che in un’abitazione in muratura non la richiederebbero.
4 – Bando per 10 finanziamenti a fondo perduto di 35.000 euro cadauno, destinati a cooperative e imprese costituite da residenti nel Comune di Arquata, formate e gestite da disoccupati e sfollati per inagibilità grave delle loro prime e uniche abitazioni, con precedenza per i progetti imprenditoriali che prevedano una valorizzazione del territorio, nonché l’erogazione di servizi specifici alla comunità: ad esempio ripristino produzioni agricole tipiche, servizio di accompagnamento e assistenza anziani con ampia disponibilità d’orario, organizzazione di catering con prodotti e pietanze tipiche del territorio, gruppi di produzione/vendita di artigianato tipico, manutenzione/pulitura/piantumazione boschiva.
I titolari/referenti potranno essere solo ed esclusivamente residenti abituali del Comune di Arquata; requisito preferenziale il reddito (da 0 a 8.000 euro). I non residenti potranno essere aggregati dalle cooperative e imprese solo in qualità di collaboratori a tempo esterni o tutor, a fronte di comprovate capacità professionali nell’ambito cui si riferisce la linea imprenditoriale e/o il progetto presentato.
Cifra destinata: 350.000 euro
5 – Contributo a fondo perduto di 10.000 euro alle imprese ancora attive su territorio o in attesa di delocalizzazione nell’area industriale di Pescara del Tronto, gestite da residenti abituali, con unica sede nel territorio comunale di Arquata del Tronto.
Cifra destinata: 500.000 euro
Per quanto attiene alla cifra raccolta dalla Pro Loco di Arquata del Tronto in nome e per conto della cittadinanza arquatana, con causale “Emergenza terremoto” e “Ricostruzione Arquata” (139.000 euro al netto di iniziative specifiche della Pro Loco, come pranzi sociali, viaggi di rappresentanza, rimborsi spese, contributi redazione, vendita magliette e felpe Il coraggio non trema, vendita cesti Arquata for Christmas – dato aggiornato a al 21 luglio 2017, evinto dall’elenco versamenti e relative causali pubblicato nel sito web gestito dalla Pro Loco sosteniamoarquata.it :
il comitato Con Arquata, per Arquata propone di convogliare laddove necessario la somma sulla costruzione/completamento/fornitura arredi dei centri polivalenti che sono in fase di progettazione nel Comune di Arquata e sui quali sono state già convogliate cospicue donazioni liberali di associazioni e fondazioni.
In alternativa, propone di cumulare la somma alle forme di sostegno economico diretto alla popolazione descritte al punto 1 del presente documento.

Un pensiero su “145. STORIE DAI BORGHI. IL MODELLO DI ARQUATA DEL TRONTO

  1. Grazie di quanto state facendo, per l’impegno nella supervisione, nel controllo e nell’aggiornamento dei dati sui fondi raccolti e sulle loro eventuali destinazioni e soprattutto per le azioni di contrasto alle deplorevoli o assurde iniziative…per quanto riguarda le destinazioni fondi per le varie iniziative, da voi accennate credo che siano quelle giuste e spero che non si verifichino intoppi o abusi…
    IN BOCCA AL LUPO PER TUTTO !! Di nuovo, grazie

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