18. STORIE DAI BORGHI: PAOLO, LA MONTAGNA, LA RETE

Dunque, cosa si può fare? Cosa, se per le benedette case di legno bisogna aspettare primavera, Bandini o non Bandini? Cosa, se nel frattempo devi appoggiarti in stanze e case offerte da amici? Una sola risposta, credo. E’ quella che dà Paolo Piacentini, presidente Federtrek,  in questo articolo: fare rete. E’ la risposta di sempre, è l’unica possibile.
Mentre scrivo la terra nel triangolo del sisma che va da Amatrice a Norcia e fin su a Visso e Camerino continua a far sentire il suo tremolio dando l’impressione che passerà molto tempo prima di quietarsi. Nonostante tutto bisogna immediatamente rimboccarsi le maniche e provare a ripartire, ancor prima che si avvii la ricostruzione delle case e dei tantissimi monumenti lesionati o distrutti.
La speranza della ripartenza la danno, simbolicamente, quei campanili o quelle antiche torri che svettano verso i Sibillini fortemente lesionati ma che stanno ancora li come quelle tante persone che con coraggio hanno deciso di continuare a presidiare il territorio mantenendo in piedi l’allevamento di bestiame, l’attività artigianale, un servizio di ristorazione o altro ancora. C’è chi vuole ripartire fin da quest’inverno con l’attività turistica come il sindaco di Bolognola che ha dei piccoli impianti di risalita e proprio al turismo, soprattutto quello legato all’escursionismo, si affidano molte comunità per provare a ripartire fin dalla prossima primavera. Si susseguono inviti a visitare i Sibillini anche da parte di personaggi famosi, di tour-operator locali, di guide naturalistiche o di associazioni e altrettanto faremo come Federtrek partendo già dal periodo di Natale, magari segnalando località sicure a ridosso delle zone che per ora sono inaccessibili.
In questo momento così difficile, in cui le polemiche sono sempre dietro l’angolo, bisogna trovare la retta via per fare rete tra le istituzioni preposte alla gestione del post terremoto, chi dovrà gestire la difficile partita della messa in sicurezza e della ricostruzione e le associazioni di volontariato mettendosi in ascolto delle reali esigenze delle comunità locali che devono sentirsi parte integrante del processo di rinascita. Non dobbiamo dimenticare, soprattutto come fautori ed esperti del turismo sostenibile, che le aree colpite ricadono in due parchi nazionali molto importanti: Gran Sasso Monti della Laga e Parco dei Monti Sibillini. E’ una coincidenza che dovremmo ritenere fortuita mentre purtroppo, soprattutto per il Parco dei Sibillini, i responsabili dell’Ente lamentano di essere stati in qualche modo estromessi con il rischio che anche per il prossimo futuro le politiche di tutela e valorizzazione avviate negli ultimi anni possano subire un arretramento dovuto alla necessità di andare in deroga alle normative vigenti, giustificando il tutto con la messa in sicurezza del territorio ed una ricostruzione che può prevedere qualche nuova edificazione.
L’auspicio è che in queste aree così fragili, che sono soggette anche a potenziali dissesti idrogeologici (oggi esistono mappe del rischio idrogeologico elaborate dall’ISPRA che sono molto dettagliate e che evidenziano tali criticità anche in queste zone), il modello di sviluppo su cui puntare sia sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale partendo proprio da quell’inestimabile valore di natura e paesaggio in cui le attività tradizionali, come l’allevamento di qualità o la gestione forestale, sono pienamente compatibili. A proposito di attività tradizionali sono fondamentali, come accennavo; quei presidi di allevatori, che nonostante tutto, hanno deciso di rimanere con i loro animali. Un ragazzo che vive con la famiglia a pochi chilometri da Visso mi racconta in modo serafico che loro nonostante la casa e la stalla distrutte rimarranno li e quando le mucche scenderanno dalla montagna con l’arrivo dell’inverno, una qualche soluzione la troveranno.
Straordinario è il progetto “ FUTURO INFINITO” lanciato dalla biblioteca Kindustria di Matelica che vuole aiutare la rinascita a Visso e dintorni puntando sulla forza della parola e quindi raccoglierà libri per una biblioteca itinerante in attesa di organizzare, quanto prima, camminate letterarie nei luoghi del sisma. La biblioteca avrà un settore bambini destinato in particolare a quelli di Ussita e Visso che hanno dovuto traslocare con le famiglie verso il litorale in attesa che arrivino in zona le prime casette di legno.
Tante altre sono le storie virtuose da poter raccontare, oltre a quelle della straordinaria solita corsa alla solidarietà, come quella di Norcia con l’associazione “We are Norcia” il cui presidente Roberto Canali ha deciso di non mollare insieme a tanti altri piccoli imprenditori. Roberto gestisce da anni un’attività di accompagnamento in montagna con i suoi asini che per ora ha trasferito vicino Spoleto in attesa di mettere in sicurezza le strutture che li ospitano. Roberto una persona straordinaria che gestisce anche il Rifugio di Forca Canapine e non ha smesso un giorno di pensare a come ripartire con la sua attività di guida escursionistica. Altro piccolo segnale positivo di rinascita è la riapertura a metà novembre di un ristorante ad Arquata del Tronto a dare il la a quella ripresa della normalità che è il primo passo fondamentale verso la ricostruzione della comunità che vivono ad oggi un esodo forzato. Insomma nonostante le ferite quest’angolo d’Appennino ha deciso di non mollare e noi di Federtrek gli saremo accanto.

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