17. STORIE DAI BORGHI: LA ROULOTTE DI RICCARDO, I FEGATELLI DI MORRO

Le storie di oggi sono due e di tutte e due, in un certo senso, mi approprio. Una è stata raccontata ieri da Silvia Fronzi, la ristoratrice di Pieve Torina, a Fahrenheit: è quella di Riccardo, 32 anni, che un anno fa ha perso il lavoro e un mese fa la casa, e qualche giorno fa anche cinquemila euro, che aveva investito per acquistare una roulotte e rimanere a Pieve Torina invece di essere trasferito sulla costa. Qui trovate i dettagli.
L’altra storia è fatta di poche parole che mi vengono inviate in diversi messaggi. Lo fa una bellissima persona, un artigiano e artista che vive a Morro, il piccolo paese nei pressi di Camerino che per me segna la fine dell’estate (vuoi non andare alla sagra dei fegatelli di Morro? Quelli che non sono uguali ad altri, proprio nessun altro, e miracolosamente quella cirioletta col fegatello che altrove ti resterebbe sullo stomaco a Morro è leggera come una ciotola di fiocchi di latte senza lattosio).
Allora, questo bel signore pieno di poesi, racconta.
E’ andato ad Arnano, mi scrive, e io gli rispondo che ancora non la conosco, Arnano, e lui mi spiega che  sono “le Dolomiti di Camerino”. E, no, Arnano non ci sta più. Arnano, mi dice, è alle pendici del Montigno: c’erano tre o quattro famiglie e una piccola chiesa del Quattrocento. Abbandonata, ora.
E Morro? Morro era un paese di artigiani, famoso per i calzolai così come Serravalle era famosa per i costruttori di carri. E adesso? Chi nomina, chi racconta?
Fatelo, facciamolo.

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