186. STORIE DAI BORGHI: FERVIDI, DISFATTISTI, FIERE, MERCATI.

Qualche giorno fa mi è capitato di esprimere un dissenso, su Twitter, su come il Pd ha gestito e sta gestendo l’iter della legge sullo ius soli. Mal me ne incolse. Esistono personaggi, che non vorrei definire troll o bot, e che dunque chiamerò Fervidi, che a qualsiasi critica venga espressa reagiscono con violenza reiterata, accusando il criticante di essere, nell’ordine, grillino, leghista, fascista. Quando cadono le tre ipotesi, l’accusa è: disfattista. Il più insistente fra i Fervidi ha, dopo qualche decina di tweet, scelto infine la via del silenzio quando si è parlato di terremoto.
Perché obiettivamente la politica della Regione Marche è indifendibile: e mi dispiace molto che lo sia, vorrei precisare, perché sono una donna di sinistra da quando ho avuto l’uso della ragione, e perché mi rendo perfettamente conto che ad approfittare di questa vicenda saranno, ora che la campagna elettorale è già in atto, soprattutto le destre.
Ma si può tacere? Si può tacere quando, dopo aver provato a utilizzare i soldi donati via sms per realizzare una pista ciclabile e restaurare una grotta sudatoria, la Regione Marche impiegherà i 4,2 milioni di euro stanziati dall’Europa per promuovere Rossini e Leopardi (sacrosanto, ma il sisma?) e partecipare a fiere e mercati?
Dite voi.

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