191. STORIE DAI BORGHI. LA CENTRALE NUCLEARE DI CERISCIOLI.

Si chiama scherno. Si chiama minimizzare. Si chiama “non vedere” quello che avviene. Si chiama incoscienza. Si chiama mancanza di empatia. Chiamatela come volete. Quella che segue è la dichiarazione del presidente della Regione Marche, raccontata e commentata da uno dei blog più appassionati che conosco. Un’allevatrice coraggiosa, che sa quello che dice.
Oggi il nostro Presidente della Regione se ne è uscito con l’ennesima esternazione che mi fa dubitare della sua umanità.
Se volete leggere tutto l’articolo, lo trovate QUI la parte su cui vorrei concentrarmi, comunque è questa:
Terremoto, famiglie senza acqua calda. Ceriscioli minimizza: «Non si è rotta una centrale nucleare»
“Terremoto, famiglie senza acqua calda. Ceriscioli minimizza: «Non si è rotta E’ polemica sulla questione dei boiler installati sui tetti delle casette di Visso, Gualdo di Castelsantangelo ed Arquata del Tronto. Alcuni dispositivi non hanno retto alle temperature gelide dei giorni scorsi e hanno lasciato diverse famiglie senza acqua calda. Sulla vicenda è intervenuto il Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che a margine della presentazione del report su stalle e fienili sistemati nell’ultimo anno nelle zone sismiche ha voluto fare chiarezza: «La ditta ha già riparato quelli rotti, in alcune zone le protezioni non erano state ancora messe ma questo è un fatto di direzione dei lavori dell’azienda, in questo caso la Arcale. Non facciamo sconti all’azienda e saremo precisissimi quando sarà ora di tirare le somma del percorso, ma qui ogni volta che si rompe un tubo sembra si sia rotta una centrale nucleare».”
Bene, io non so se Ceriscioli abbia idea di come ci si senta quando non hai più la tua casa, devi appoggiarti qua e là e non vedi l’ora di avere di nuovo una parvenza di normalità.
Io lo so!
E mi ricordo perfettamente di quando vivevamo in camper e per fare la doccia dovevamo andare dai vicini o da qualche amico, mi ricordo tutti i vestiti ammucchiati da una parte e poi da un’altra, mi ricordo che dal terremoto ho smesso di tingere i capelli e che per mesi (tanti) non mi sono mai truccata perché non c’era uno spazio in cui fare queste cose e anche perché le priorità sono altre e trucco e capelli diventano una cazzata, però sono una cazzata che fa parte di una vita normale che in quel momento non hai e non potendo fare quelle cazzate è come se mancasse un pezzetto di te stessa.
Mi ricordo che quando hanno montato il mapre l’unica cosa che ci interessava era che ci fossero elettricità ed acqua calda, avremmo anche dormito per terra pur di farci una doccia in uno spazio nostro.
Mi ricordo anche l’ansia che ho provato quando eravamo nel mapre e fuori c’era un metro e mezzo di neve ed è mancata la corrente e siamo stati senza riscaldamento tutto il giorno e dentro al mapre si formava la nebbia.
Per cui Ceriscioli dovrebbe solo tacere, perchè se ad una persona che non ha più la casa, dopo oltre un anno viene fornita una sistemazione di emergenza che dovrebbe restituirgli un minimo di normalità, al primo freddo si rompe il boiler, per quanto mi riguarda sì! è come se fosse esplosa una centrale nucleare.

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