54.STORIE DAI BORGHI: LE DUE ITALIE DEL TERREMOTO


E’ molto semplice, il post di oggi. Leggete questo articolo del Fatto quotidiano dove si spiega perché ancora non ci sono i container nei luoghi colpiti dal terremoto.
E leggete questo post dove ho raccontato, anno per anno, come si è gestita la ricostruzione del 1997.
Infine, traete le conclusioni. E, no, se posso, non è una questione di leader politici, partiti, schieramenti, correnti e formazioni. Perché neanche coloro che si autodefiniscono antagonisti sono realmente vicini alle persone: chi non ha un progetto a lungo termine, chi usa il dolore e la solitudine non è vicino ai cittadini. Li sfrutta e punto. Li illude, peggio ancora, di poter contare qualcosa.
E’ che abbiamo smesso di immaginare la meta, come un tempo diceva Sciascia. Ora, però, è tempo di darcene una, e presto, prima che calino i corvi, come altrove.

2 pensieri su “54.STORIE DAI BORGHI: LE DUE ITALIE DEL TERREMOTO

  1. Sono completamente d’accordo. Si fanno le polemiche sulla testa delle persone che hanno gravi problemi, piuttosto che cercare punti di contatto per risolvere i problemi. Questo paese potrebbe ripartire dai territori, dalle comunità, dai municipi., ma nessun politico ci scommette. Borghi autentici d’Italia ha progetti importanti per rivoluzionare il territorio partendo dalle identità locali, ma trova troppo spesso porte chiuse.

  2. La “democrazia (?) 2.0” dell’ottimizzazione delle risorse (sic) ormai concretizza tutto ciò che la “democrazia 1.0” pensava ma non osava né dire né fare: quanto “portano” (in termini elettorali) i “4 gatti tignosi” delle montagne? Uno “zero-virgola”? Perché dunque affannarsi ad accontentarli quando i soldi sono scarsi e quelle risorse frutterebbero ben meglio nei grandi agglomerati urbani? Sull’intervista a Ceriscioli, meglio calare una trapunta pietosa (anche se gli va dato atto di essere stato uno dei pochi esponenti istituzionali regionali a essere spesso presente nel “cratere”… peccato che non basti “esserci” per fare le cose bene, altrimenti Salvini avrebbe già risanato l’Italia coi suoi “tour”!!!).

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