55. STORIE DAI BORGHI: LIBRERIE E BIBLIOTECHE, CHE FINE HANNO FATTO?

Mi direte che è superfluo e superbo e pure radical-chic occuparsi di librerie e biblioteche, nella situazione spaventosa in cui si trovano le zone colpite dal terremoto (qui trovate l’intervento del presidente della Regione Marche dove si sostiene fra l’altro che l’emergenza è stata gestita in maniera ottimale; qui l’intervista all’ex sindaco di Serravalle, Venanzo Ronchetti, dove si sostiene l’esatto contrario).
Sono convinta del contrario: librerie e biblioteche sono luoghi di aggregazione, ed è proprio in circostanze di questo tipo che il loro valore semmai aumenta, e bisognerebbe dunque raddoppiare l’attenzione nei loro confronti.
Così, ho fatto una piccola indagine sui social network per capire quali sono aperte e quali sono inagibili.
A Camerino ha riaperto la libreria Calbucci nel Centro commerciale inaugurato domenica scorsa. L’altra libreria, “Ecclesiastica”, ha riaperto solo nel periodo natalizio. Inagibile, da quanto mi risulta, la biblioteca.
A Muccia, località La Maddalena, esisteva una libreria all’interno del centro commerciale, che è completamente inagibile. Libreria inclusa.
A Matelica resiste, per fortuna, la libreria Kindustria, da cui è partita la campagna “Futuro infinito” per dotare Visso di una biblioteca itinerante. Sempre Kindustria, qualche giorno fa, ha organizzato il primo incontro post terremoto del Circolo di lettura “Viola legge”, con nuovi membri, soprattutto di Camerino . Dice Francesca Chiappa: “Ecco che mi sembra di poter confermare che attorno ai libri si formano comunità resistenti e che le parole continuano a essere conforto e rinforzo”.
Sempre a Matelica è attiva, in uno spazio ridotto, la Biblioteca “Libero Bigiaretti” capitanata da Mariolina Cegna, che ogni giorno continua a ospitare nelle sue scrivanie i tanti studenti dell’università che hanno bisogno di un posto tranquillo dove preparare gli esami.
A San Severino resiste la libreria Binariozero. Ma non la biblioteca Antolisei.
A San Ginesio è in via di realizzazione un Punto Lettura Nati per Leggere nella tenda Yurta dell’Agrinido/agrinfanzia/La quercia della memoria di San Ginesio, aperto a tutta comunità, con una prima dotazione di 150 libri di qualità.
A Tolentino la Libreria Nautilus ha ripreso le attività da poco. Ma, racconta una delle titolari, “abbiamo perso uno dei circoli culturali con cui collaboravamo. I dinamici ragazzi del Voronoi Ass.Culturale hanno dovuto chiudere il loro piccolo gioiello e a noi mancano molto, auguro loro di ricostruire presto il loro futuro”.
Sempre a Tolentino, ha chiuso la Biblioteca Filelfica, i cui utenti hanno dato vita a una campagna social chiedendo una sede alternativa in attesa dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Fidi. “Attualmene, a causa dell’inagibilità del palazzo, siamo in grado di fornire solo un minimo servizio di prestito, non sufficiente a coprire tutte le esigenze degli utenti che richiedono pertanto il ripristino di tutte le funzioni in altra sede”, dicono dalla biblioteca.
Nati per leggere vorrebbe sostenere, inoltre, un  Punto Lettura a Tolentino, dove appunto  la biblioteca è inagibile, ma, raccontano “l’amministrazione non intende occuparsi della riattivazione del servizio!”
A Norcia sono chiuse tutte le librerie e la biblioteca comunale è parzialmente crollata, dunque inagibile.
Ad Arquata la città di Torino ha fatto una donazione per costituire una biblioteca.
Questo è naturalmente un post in aggiornamento. Perché, certo, le abitazioni e le stalle e le attività commerciali sono importantissime. Ed è anche vero che librerie e biblioteche sono abituate a essere in ginocchio, scriveva una commentatrice. Non è un buon motivo per non occuparsene, però. Grazie a chi contribuirà, e possibilmente si attiverà.

3 pensieri su “55. STORIE DAI BORGHI: LIBRERIE E BIBLIOTECHE, CHE FINE HANNO FATTO?

  1. Camerino: “Inagibile, da quanto mi risulta, la biblioteca”. Messa così, è un po’ riduttivo. La biblioteca Valentiniana, 150 mila volumi, ospitata “provvisoriamente”, dal terremoto del 1997, in un “elegante” capannone alle pendici della città, ha subìto danni modestissimi. Il 24 agosto si incrinarono dei muri divisori interni, nessuno intervenne per una riparazione che sarebbe costata pochi euro, e si preferì chiuderla in un eccesso di prudenza. Il 26 e 30 ottobre quei muri divisori sono venuti giù. Niente di grave: i muri si sarebbero potuti (e tuttora si possono) riparare con una spesa di poche migliaia di euro, restituendo così alla città, che ne avrebbe immenso bisogno, la sua storica biblioteca. Invece nulla. I responsabili del governo della città devono aver pensato che la biblioteca non è una priorità. Ho segnalato con dovizia di particolari questa spiacevole situazione in un articolo dal titolo “Bruciamo tutti i libri in piazza” sul settimanale “Orizzonti della Marca” del 14 gennaio scorso. Giuseppe De Rosa

  2. La Giunta Comunale di Tolentino sulla cultura? A parte un notevole impegno contro il famosissimo “gender” (sic) e l’organizzazione di una “PopSophia” che più pop non si può, non mi pare abbia “partorito” iniziative memorabili, a mia conoscenza. Del resto, ne fanno parte esponenti di quelle parti politiche che “con la cultura non si mangia” (eventi “pop” e di “pruriginosa religiosità” a parte, naturalmente!)…

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