ANGEL, AMAZZONE E LE ALTRE

In queste ore di rabbia e delusione e sgretolamento – si suppone ormai definitivo – delle strategie e degli apparati di partito, forse è giusto ragionare su altro. Qualche giorno fa mi ha scritto Angel. Angel si autodefinisce “cancer-blogger”: è una delle donne che non solo raccontano la malattia sul proprio blog, ma chiedono che si discuta di cancro “in modo differente da quanto fatto fin qui”. Vi ho già parlato di Amazzone furiosa, che continua a battersi per diverse parole e diverse azioni. Ora, accolgo volentieri l’invito di Angel di ripostare qui almeno uno degli episodi che mette a disposizione dei propri lettori. Questo.
Uno degli aspetti peggiori della questione cancro credo sia tutta la trafila burocratica che si deve affrontare e che rende la situazione ancora più sgradevole. Come se il cancro da solo non bastasse.
Le pensioni d’invalidità ridicole (278 euri al mese). Le diagnosi di permanente inabilità lavorativa ma rivedibile tra due anni. Il grado di invalidità a discrezione della commissione, e non basato sulla gravità o meno della situazione. Il conflitto di interesse di veder passare all’inps cio’ che era di competenza delle asl (ossia adesso l’organismo che ti deve dare i soldi -inps- è lo stesso organismo che decide se darteli (leggi: toglierteli) o meno).
Le corsie preferenziali nei follow up che dovrebbero esserci ma non ci sono. I medici che ti richiedono di fare i follow up nell’ospedale dove sei in cura ma non te li prenotano loro perché possono farlo solo a poche persone, e tu da sola non puoi farlo perché la prima disponibilità è tra un anno e mezzo.
Le file alla asl, le file all’inps, le file al caf, le file in qualsiasi merda di ufficio che mai e poi mai avresti avuto modo di conoscere non fosse per la questione cancro.
Le eterne attese negli ospedali per le visite, la disumanità di alcuni medici, radiologi, tecnici, infermieri (non tutti per fortuna! alcuni sono talmente bravi che erigerei loro un monumento!).
Tutto questo condito con gente che, quando dici di avere i controlli ti dice, “perché fai ancora i controlli, ma non eri guarita?” e altri che ti continuano a dire “ma come ha fatto a venirti così giovane?” E tu che li guardi imbestialita e dici: “Ci sono persone molto più giovani di me che si ammalano. Purtroppo NON si è MAI troppo giovani per ammalarsi di cancro.”
E sei lì in attesa di altre scadenze, altre visite di altre commissioni, altri controlli, altri appuntamenti. E ti chiedi che cavolo hai fatto di male per essere finita nel girone infernale della cancro-burocrazia.

2 pensieri su “ANGEL, AMAZZONE E LE ALTRE

  1. E non soltanto pesa (la burocrazia) per quanto riguarda la sanità. Pesa su ogni aspetto della vita di una persona, dalla posa per una abitazione ai passaggi di proprietà al caso terribile descritto nel post ai sussidi – che non esistono – per le coppie di fatto con figli, per esempio, alle spese che queste non possono detrarre e nel frattempo ogni cosa rimane ritardata o bloccata, come se si avesse a che fare con un apparato che ritarda e forse esaurisce molte possibilità di realizzazione o di guarigione.

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