BLOB

Padri.
B: Ti rendi conto, con le conseguenze che mi fanno pagare… A chi vado a raccontare che non sono in grado di collocare un figlio? Perché tra l’altro con tutto quello che mi è successo, che io vengo chiamato a orologeria, cioè quando serve, io proprio non lo accetto e credo di dire una cosa sacrosanta. Io che ho la coscienza da padre, dico: “Che cosa ho fatto per mio figlio? Un cazzo”. Mentre per tutti gli altri… Ho fatto l’inimmaginabile. Il problema è che io, purtroppo, siccome le cose le vedo perché sono più anziano e mi faccio convincere…. Allora, quello che mi parla della figlia di quello… quell’altro… Quello sta lì, quell’altro sta là… quell’altro.. e Monorchio il figlio così. Mi permetterai che mi girano i coglioni. Comunque ricordati una cosa che le cose ingiuste non portano mai bene.
( Angelo Balducci, presidente del Consiglio nazionale dei Lavori pubblici,  al telefono con l’imprenditore Diego Anemone, il resto qui).
Nonni
“Fino a ieri gli over 60 erano lo zoccolo duro del pubblico che riempie lo sfondo degli studi tv (per stare un giorno in uno studio Rai, quindici euro…). Oggi sono la nuova frontiera della tv geriatrica del pomeriggio. (…) Concetta e Ferdinando si appartano come nelle “esterne” dei ragazzi e Rosetta commenta: “Adesso si baciano”.
(Elena Martelli, il Venerdì, inchiesta sulla Tv del pomeriggio, a proposito di Maria De Filippi).
Figli
“Ringrazi di essere stata infangata perchè altrimenti nessuno avrebbe saputo della sua esistenza”.
(Pierluigi Diaco a Nora Amile, programma pomeridiano)
Chiosa
“Non siamo un popolo di mostri”
(Daniele Interrante, L’Italia sul Due)

10 pensieri su “BLOB

  1. i LORO figli vanno “collocati”, “sistemati”, “piazzati”, insomma, tutte le declinazioni dell’eternità..ma non sono poi gli stessi che per gli ALTRI parlano di “mercato”, “flessibilità”???

  2. Non siamo un popolo di mostri, siamo peggio. Perché tutto questo succede anche perché NOI, individualmente, personalmente, guardiamo la tV, votiamo chi votiamo e ci diciamo che tanto nn cambia nulla è tutto un magnamagna.
    Siamo un popolo di gente banalmente normale e se ci accontetnassimo di questo non ci sarebbe bisogno delle comparsate in V

  3. “guardiamo la tV, votiamo chi votiamo e ci diciamo che tanto non cambia nulla è tutto un magnamagna.”
    Io, se devo essere sincera, no.

  4. Il problema, Anna Luisa, è che lo scoramento sta prendendo anche persone che nella vita mai avrebbero creduto di poter dire: “io questa volta non vado a votare.” (proprio ieri me l’hanno detto). E sono persone di sinistra, non di destra. Perché davvero tutto sembra un magnamagna.

  5. D’accordo su tutto. Ma: come uscirne?
    Allora: pure io sto scivolando nel qualunquismo (è tutto un magna magna) e pure io penso che abbiamo delle responsabilità individuali in tutto ciò (debolezza etica, caratteristiche antropologiche, clima mediterraneo, familismo organico….? fate un po’ voi).
    Epperò penso che l’incapacità di vedere, addirittura di pensare a vie d’uscita sia uno dei frutti più subdoli della corruzione.
    In questo senso siamo ormai tutti corrotti.

  6. Pensavo…
    Se uno, per motivi di carriera o altro, dovesse diventare berlusconiano ma provasse qualche comprensibile remora di coscienza, potrebbe ricorrere ad un metodo quasi sicuro: frequentare per alcune ore al giorno per una settimana intera alcuni siti, forum e blog antiberlusconiani di una tale ossessiva monotonia, volgarità, superficialità e isteria da far apparire per contrasto del tutto banale se non benefica l’azione del governo. Poi, volendo tornare alla normalità, una similie dieta di siti pro-governativi sarà altrettanto sicura.
    Insomma, un identico stile che accomuna l’attuale maggioranza ed il suo stile di comunicazione con i suoi più accesi oppositori. Questo vale soprattutto per la Rete e la tivù, dato che nella carta stampata Giornale, Padania, Foglio e Libero non hanno equivalenti a sinistra – ma appunto, tutti ci ricordano che quello è il passato e che i giornali scompariranno nel giro di qualche anno…
    Questo stile comune, chiaramente, si estende ai comportamenti quotidiani: se il moralismo infoiato è la regola nella comunicazione politica e culturale i comportamenti pratici sono per entrambe le parti del tutto pragmatici, vittimisti e autoassolutori…
    Per quanto mi riguarda continuerò a votare per la minoranza in base al mio radicato contrarismo: ero di destra (democratica e atlantica, sia ben chiaro) da giovane e non mi sono mosso. Si è mosso il mondo e, stando fermo, mi sono ritrovato a sinistra…
    C’è poi il fatto che in Italia i lettori sono ancora in gran maggioranza di sinistra (a destra si leggono solo e soltanto robe politiche, tipo Pansa, la Fallaci, Vespa, Forattini etc) e per me leggere resta il piacere supremo…

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