COMPASSIONE

Daniel Salvatore Schiffer è scrittore e filosofo.  Ha scritto una lettera a Repubblica. Che mi ha fatto sgranare gli occhi. Certamente si può e si deve discutere sulla golosità mediatica dimostrata ogni volta che un potente precipita nella polvere. Ma la parola “compassione”, a me, non sarebbe mai passata per la mente. Questa è la lettera:
“Il 15 maggio 2011 colui che tutti immaginavano già presidente della repubblica francese è stato arrestato a New York per un fosco caso di violenza sessuale, tentato stupro, sequestro di persona. Qualcosa, tuttavia, irrita la mia coscienza di uomo libero, di uomo che ha a cuore la dignità umana più che qualsiasi altro valore morale: perché aver avuto la spudoratezza malvagia di esibire di fronte alle televisioni e ai fotografi di tutto il mondo, prima ancora che sia accertata la verità dei fatti, un Dominique Strauss-Khan spossato da ore di interrogatorio, umiliato pubblicamente, con i polsi ammanettati dietro la schiena, scortato da due poliziotti, al pari di un volgare criminale o di uno stupratore dall’aspetto di mostro? Quell’immagine è più che sufficiente ai miei occhi, se non proprio a discolparlo, quanto meno a dedicargli tutta la mia compassione. E dunque, quanto meno si conceda a DSK, prima del suo eventuale processo, la libertà condizionata: è il minimo per un uomo la cui colpevolezza non è stata ancora dimostrata!”

61 pensieri su “COMPASSIONE

  1. Quello che mi sorprende (in realtà non mi sorprende) è la ferocia con cui è stato commentato questo articolo, l’assoluta certezza, la mancanza di dubbi o esitazioni nel giudicare il fatto in sé e il pensiero espresso da Schiffer.
    Ora, io spero almeno che tutti quelli che abbiano commentato conoscano benissimo sia la storia personale di Schiffer che quella di Strauss-Khan, che ne avessero già una pessima opinione e che per questo siano stati così categorici nelle loro accuse.
    Io non so nulla né dell’uno né dell’altro e per questo non credo di essere in grado di esprimere un’opinione forte, mi sembrerebbe pretestuoso decontestualizzare le poche righe di Schiffer e ancora di più le sue singole frasi.
    Tutto quello che posso dire è che per me di compassione non ce n’è mai abbastanza, anche per le persone che riteniamo spregevoli, e che questa compassione non implica l’assenza di un giudizio severo (che magari dovrebbe arrivare più tardi e con maggiore lucidità) e della richiesta di una pena adeguata.
    Detto questo, non è che l’articolo mi entusiasmi, nella mia ignoranza non mi sembra ci fosse tanta urgenza di scriverlo. Quello che volevo dire, in definitiva, è che bisogna stare attenti quando si giudica con impeto, perché con le nostre parole rischiamo di far emergere la nostra immagine più di quella del giudicato. E spesso, anche se non siamo stupratori o assassini, non si tratta di una bella immagine.

  2. Lievemente fuori tema (se non per lo stupro), ma questo articolo potrebbe intereressare e mi scuso in anticipo immaginando che forse ne abbiate già parlato:
    http://27esimaora.corriere.it/articolo/le-giornaliste-la-guerra-e-quelli-che-dicono-non-siete-adatte/#more-1508
    Gli inviati di guerra, che siano uomino o donne, corrono molti pericoli in generale. Forse gli uomini corrono più rischi di essere decapitati o smembrati. Forse le donne corrono più rischi di essere stuprate, ma non uccise. Io preferisco essere stuprato che perdere un occhio o morire. E forse in una zona di guerra, se ci si va, si è disposti a correre questi rischi o per amore del pericolo, o per incoscienza, o per la passione per il mestiere, o per denaro, o per la possibilità di gloria. Non lo so. Ma il discorso sui sessi, sul giornalista uomo e la giornalista donna, è ancora una volta, una sequela clamorosa di cazzate.

  3. Filosofo? sarebbe stato respinto a diversi esami se avesse recitato ciò che ha scritto. Per il resto, i commenti hanno già detto tutto, ed io mi associo.

  4. Grazie Loredana! Ti seguo da lampi di fine anno 90 (ti mandai anche una cassetta con david Sylvian..”I hear Your voice”…infatti), e sono felice di risentirti a radio tre..anche se la fine di Lampi ancora mi addolora un po’.
    Grazie per il tuo impegno e la tua inteligenza e passione. Anche se non in tema (o forse un pò si? si parla di violenza da parte di potenti) segnalo Un documentario-ricordo del povero Federico Aldrovrandi (E’ stato Morto un Ragazzo), uccisdo da poliziotti che furono difesi a lungo, anche dall’ineffabile (non ci sono parole) Giovanardi, il ministro delle famiglie distrutte (dal premier) che ogni giorno se la prende con gli omosessuali (prima quelli della pubblicita’ Ikea, ultima quella di oggi: “De Magistris portera’ i femminelli al Comune di Napoli). E’ ora (sabato sera) in diretta su Rai tre, ma si potra’ rivedere sul sito. La coraggiosa mamma di Federico è stata da Fabio Fazio Domenica scorsa (pure si pu’ rivedere). Grazie ancora (anzi: Grazie, àncora!.. di sensibilita’ e cultura), elio (napoli)

  5. Mi permetto, in risposta a Mary – deciderà poi la Sig.ra Lipperini se far passare questo mio commento o no.
    La mia l’ho detta qui, riportando alcuni stralci d’un’intervista rilasciata da Erica Jong proprio in merito a Strauss-Khan. Va da sé che sono pienamente d’accordo con la Jong.

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