“Ma io sono una delle fortunate. La mia vita è un vero e proprio privilegio perché i miei genitori non mi hanno voluto meno bene perché sono nata femmina; la mia scuola non mi ha limitata perché ero una ragazza; i miei mentori non hanno presupposto che sarei andata meno avanti perché un giorno avrei potuto avere un figlio. Queste influenze, sono stati gli ambasciatori per la parità dei sessi che mi hanno resa chi sono oggi. Potrebbero non esserne consapevoli, ma sono quei femministi involontari che stanno cambiando il mondo oggi. Ne abbiamo bisogno in numero maggiore. E se ancora odiate la parola: non è la parola che è importante, ma l’idea e l’ambizione che ci sta dietro. Perché non tutte le donne hanno ricevuto i miei stessi diritti. Infatti, statisticamente, sono molto poche ad averli ricevuti”.
Emma Watson, discorso all’Assemblea Generale dell’Onu.
“sono un bibliotecario, ed oggi mi è capitato tra le mani un libro per bambini, edito da una casa editrice italiana, intitolato “La castellana e il cavaliere“.
Fa parte di una collana di “storie in 15 minuti”, brevi racconti (ce ne sono anche “in 10” o “in 5 minuti”) pensati per i più piccoli, con diversi gradi di difficoltà di contenuto e di scrittura.
Sulla copertina campeggiava un bollino: “Cose da femmine”.
La mia domanda è questa: esiste davvero una letteratura “da femmine” diversa da quella “da maschi”? E se non esiste, come è possibile che gli adulti (magari ingenuamente) continuino a proporre questa distinzione ai bambini? Non c’è il rischio che, semplicemente, passiamo loro i nostri stereotipi senza nemmeno esserne consapevoli?
Personalmente, credo sia evidente dalle mie parole, non condivido l’idea che ci siano libri per donne o per uomini, ma non è questo il punto: mi sembra però un tema su cui riflettere.”
Lettera di un bibliotecario a Fahrenheit
“Hanno fatto sognare generazioni di ragazzi – e anche di ragazze con i gusti un po’ da maschiaccio”
” Sentimenti, entusiasmi, delusioni, passioni negate e ritrovate, sogni e fantasie in cui ogni piccola donna si ritroverà leggendo pagine indimenticabili.”
Scheda Newton Compton su “I magnifici sette capolavori della letteratura per ragazzi” e “I magnifici sette capolavori della letteratura per ragazze”
“I’m against anything, from age-ranging to pinking and blueing, whose effect is to shut the door in the face of children who might enjoy coming in. No publisher should announce on the cover of any book the sort of readers the book would prefer. Let the readers decide for themselves.”
Philip Pullman
Io, nel mio piccolo, ho prodotto sia “Quella bruttacattiva della mamma!” (proprio con la Emme!), sia “Quel bruttocattivo di papà Cacciari!”. [Sono entrambi fuori commercio, non c’è promozione]. E proprio sul Venerdì di Repubblica Umberto Galimberti dichiarò che l’attività e la passività sono iscritte come differenze nel corpo di ogni soggetto e non come termine legato in maniera assoluta a un determinato organo sessuale. E’ stata la cultura a risolvere l’ambivalenza sessuale profonda nella grande distinzione di due sessi pieni, distinti e antitetici, in omaggio a una mitica coppia iniziale in cui la figura maschile era stata elevata a ‘portatrice dei semi e delle conoscenze’, e quella femminile degradata a semplice ‘depositaria’ degli stessi: lo spirito informatore da un lato, la materia informe dall’altro. E’ stata la società, molto probabilmente, a marchiare il corpo, a produrre fantasmi nella sessualità, non viceversa.”
La vera rivoluzione culturale deve cominciare dalle piccole, quotidiane cose: le faccende suddivise equamente tra mamma e papà (per chi costituisce e chi nasce in un ambito familiare eterosessuale), libere letture, liberi giochi, trattamento verbale e comportamentale paritario di interlocutori e interlocutrici: sembra poco o “minimalista”, invece credo sia il nocciolo della “rivoluzione culturale”. Un po’ come fare coming-out in famiglia e con gli amici per una persona omo o transessuale.
Condividiamo totalmente.
Ci sono ancora troppi stereotipi culturali nei quali siamo tutte e tutti ‘imprigionati’. Lavorando sul campo con bambini e i relativi genitori si nota bene come queste ‘gabbie’ ci condizionano e condizionano i bambini fin da piccoli. Sta a noi rompere questi schemi che non ci vanno più bene, esserne consapevoli, vivere tutti un po’ meglio..no?
Oh, però devo dire che c’è una certa coerenza nelle raccolte di classici per maschi / classici per femmine di Newton Compton: i romanzi sono del diciannovesimo secolo, e la proposta editoriale… pure.
Ah, l’innovazione!