DAL PASSATO: ANCORA SU GRAZIELLA E ITALO

Storie del passato. Storie non chiarite. Storie che pesano come macigni. Se- già da tempo – le dichiarazioni di Ferdinando Imposimato tornano a richiamare il caso Moro, c’è una storia che a quel caso è collegata e su cui ancora non c’è chiarezza. Quella della scomparsa, nel settembre del 1980, di Graziella De Palo e Italo Toni. Pubblico di seguito la lettera dei familiari. Consapevole che sarò fra i non molti a farlo.
I familiari dei giornalisti Graziella De Palo e Italo Toni intendono esprimere la loro vicinanza ai familiari di Giulio Regeni per la tragica scomparsa del loro congiunto in Egitto.
In una intervista ANSA al Procuratore Carlo Mastelloni, il magistrato esprime perplessità sulla possibilità che gli inquirenti italiani possano trovare collaborazione in Egitto. Mastelloni porta come esempio il caso dei nostri Graziella e Italo, scomparsi il 2 settembre 1980 in Libano. Sulla sorte dei due giornalisti italiani ha gravato per più di trent’anni il segreto di Stato, ufficialmente scaduto il 28 agosto 2014. Il rapimento e l’uccisione dei nostri congiunti in Libano, così come le numerose vittime di attentati (a Fiumicino, il sequestro della nave Achille Lauro, l’attentato alla Sinagoga di Roma, per citarne solo alcuni), erano intimamente connesse a quell’intreccio di interessi non confessabili tra l’Italia e il terrorismo arabo-palestinese. Questo intrigo è passato alla storia come il “lodo Moro-Giovannone”, ossia quell’accordo segreto voluto dall’allora ministro degli Esteri on. Aldo Moro, per mettere al riparo il nostro Paese dalle rappresaglie e dai danni collaterali generati dal conflitto tra palestinesi e israeliani. L’obiettivo, nella visione di Moro, fu quello di stringere un accordo con la dirigenza palestinese per garantire la tutela degli interessi vitali dello Stato, finalizzato a scongiurare atti terroristici nel nostro Paese.
Nonostante le promesse che si sono succedute nel corso dei decenni, la verità sulla sorte dei due giornalisti non è ancora stata rivelata, neppure dopo la scadenza del segreto di Stato. Negli ultimi tempi si sono svolti incontri ufficiali o ufficiosi con il Presidente del COPASIR sen. Giacomo Stucchi ed il Direttore del DIS ambasciatore Giampiero Massolo. Ambedue ci hanno confermato che i documenti sono compromettenti e scomodi da pubblicare, in particolar modo in questo periodo in cui il terrorismo dell’Isis colpisce anche l’occidente. A nulla è valso l’appello che noi familiari abbiamo inviato più di un anno fa al Presidente della Repubblica Mattarella, affinchè almeno i resti di Graziella e Italo ci fossero restituiti. Con ogni probabilità la segreteria del Presidente ha filtrato la nostra missiva che non gli è stata trasmessa; oppure il Presidente è stato disinformato e mal consigliato nel non voler dare riscontro, ne’ in maniera ufficiale ne’ ufficiosa, al nostro appello. Pochi mesi fa sono stati pubblicati documenti segreti che provano l’esistenza del lodo Moro-Giovannone. Non si capisce quindi quale sia la logica da parte delle Istituzioni nel voler mantenere questo “segreto di Pulcinella”. La commissione Moro ha acquisito anche i documenti secretati che riguardano il caso Toni – De Palo.
Le ragioni dell’omicidio in Libano di Graziella De Palo e Italo Toni trae origine da ciò che avevano scoperto e che avrebbero pubblicato al loro rientro in Italia: traffici di armi e indicibili accordi segreti tra la nostra Repubblica e il terrorismo delle frange più sanguinarie dell’OLP. Ancora oggi chi può avere il coraggio di ammettere che parte delle armi esportate in medioriente, ritornavano per vie traverse ad armare le mani delle BR? Questa sarebbe forse una ragione per tacere ancora oggi in nome di una presunta ragione di Stato, se non fosse che l’ordine di eliminare i due giornalisti sarebbe partito dall’Italia e prontamente messo in opera dal FPLP di Habbash. Alcuni magistrati come Mastelloni e Priore hanno investigato su questi aspetti, ma le loro indagini si sono in più occasioni infrante di fronte all’opposizione del segreto di Stato. Chiediamo ancora la verità e la restituzione dei resti, in nome dei valori repubblicani in cui vogliamo continuare a credere.

2 pensieri su “DAL PASSATO: ANCORA SU GRAZIELLA E ITALO

  1. Grazie Loredana, per essere rimasta una fedele amica di Graziella. Di fronte al gelo del Segreto di Stato e al silenzio del nostro Presidente, che ci emargina perfino dalla nostra condizione di Italiani, il calore degli amici è l’unica cosa che ci resta. A parte, ovviamente, la fede in Dio. E nella sua infinita Misericordia, che siamo chiamati a testimoniare anche noi verso il nostro prossimo, compresi i nostri nemici, come gli assassini di Graziella ed i loro complici. Contando però sempre sull’unico Giudice giusto, nostro Signore Gesù Cristo. Cui spetta sempre l’ultima Parola. Di Verità.

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