DUE PAROLE CONCLUSIVE SULLA MIA ESPERIENZA CON TSIPRAS

Non sono più intervenuta sull’argomento L’Altra Europa con Tsipras da luglio, dopo il report ufficioso sui lavori della commissione cultura e dopo la serie di post che seguivano la fine della campagna elettorale.
Come credo sia noto a chi segue questo blog e la sottoscritta su Facebook e Twitter, mi sono tenuta lontanissima dalle infinite polemiche che hanno riguardato pettegolezzi, uso dei medesimi a fini personali, a fini antifemministi, a fini comunque faziosi. Non sono intervenuta nel tiro al bersaglio nei confronti degli europarlamentari (che trovo comunque alquanto indecente nei modi: basta frequentare un poco twitter, le sue presunte star e il loro coro per verificare che il massimo dell’insulto è “sei amica di Barbara Spinelli”, il che è disgustoso, oltre che ingeneroso e ancora una volta strumentale) nè su alcune delle loro prese di posizione che non condivido.
Detto questo, ritengo che aver aderito a un progetto, con serenità, passione, convinzione e speranza di poter contribuire a costruire un cammino diverso per quanto riguarda i diritti di chi vive in questo paese, sia stato importante,  e non rinnego una parola o un gesto di quelli compiuti fino al 25 maggio.
Detto anche questo, ritengo l’esperienza definitivamente conclusa: almeno per quanto riguarda la mia presenza nell’attuale composizione del soggetto politico “Altra Europa”. Come sostenuto altre volte, fare politica, per me, non significa diventare o aspirare a diventare professionista della politica, ma condividere un progetto. Non vedo quel progetto, ora, o comunque  non lo vedo per me o con me. Continuerò a fare quel che ho sempre fatto con le parole scritte e parlate, nel blog, sui social, nei libri, negli incontri con le persone. Sono la stessa di prima, e non escludo, in futuro, di incrociare di nuovo chi ha partecipato a quel progetto, sperando di costruirne di diversi, di inclusivi, di unitari.
A tutte e tutti coloro che ho incontrato sulla strada percorsa, un grazie dal profondo del cuore. A chi lavora per distruggere, come ha sempre fatto, un grazie ulteriore: perché è utile per far capire quando è il momento di tirarsi indietro.

7 pensieri su “DUE PAROLE CONCLUSIVE SULLA MIA ESPERIENZA CON TSIPRAS

  1. Attivare un progetto per il bene di tutti non è mai un male ma strada che presenta incognite e possibili cambiamenti. Non per questo se ne deve rinnegare il fine che ci ha portati su quella strada nè dimenticare la buona volontà che con generosità ci ha visti in quella marcia certi di percorrerla sino in fondo. Anche la buona fede allora diventa merito aggiunto al coraggio d’ammettere un errore e cambiare la rotta tenendo presente l’incipit che mosse il promo passo. Mirka

  2. Ho votato la lista come ultima spiaggia prima del non voto. Avrei potuto in quel momento identificare i miei desideri, le speranze ma anche la volontà di contribuire al cambiamento solo con quanto proposto da Tsipras, qualunque altra scelta sarebbe stata improponibile. E poi sono ritrovata a senti parlare non dei loro progetti, proposte, intenti, ma di una strana bega, tra l’altro piuttosto a senso unico, tra persone così ossessionate dal proprio ombelico ed ebbre di microfama da non capire che a un certo punto le invettive da commedia dell’arte contro la vecchiaccia invidiosa diventano prima noiose, poi stucchevoli, infine ossessive, da branco. Mi sono stancata di tutto questo prima ancora che dell’assenza di un’idea condivisa o perlomeno di un tentativo di costruzione della stessa.

  3. Tutta la mia stima, per il cuore, a professionista, l’intellettuale e la donna.
    Ho poche occasioni per seguirla, posso farlo saltuariamente, in viaggio, ascoltandola alla radio.
    Avevo interpretato il suo ingresso in politica come un atto di generosità e la ringrazio.
    Continuerò a seguirla quando mi sará possibile, e adesso cercheró anche di leggere i suoi lavori.
    Grazie
    Marco Pizzo

  4. Ho votato Tsipras esprimendo una preferenza per te. Va bene chiamarsi fuori (a maggior ragione fuori da qualcosa che non esiste più!) ma mi sarei aspettato due righe di “analisi politica”, come si diceva una volta… Questo testo, tutto personale, riferito al tuo percorso, e forse anche un po’ cerchiobottista (“né con gli uni né con gli altri – comunque persone stupende”) mi delude un po’

  5. Caro Giulio, desiderei molto poter fare un’analisi politica. Mi sembra, e chiedo venia se il giudizio è lapidario e ingeneroso, che di profondamente politico, negli ultimi tre mesi, ci sia stato molto poco nella lista, e ci sia stato invece molto di divisorio e personalistico. Non mi interessano le provenienze, e chi veniva da Sel e chi da Rifondazione e dunque chi è più puro e di sinistra. Mi interessano, al momento, i progetti. Non ne vedo. Quanto alle persone stupende, perché negare che ci siano? Quanto al cerchiobottismo, è proprio la logica del “con chi stai?” che mi ha respinto. Io sto con chi persegue un fine, punto.

  6. Secondo l’insegnamento cattolico si pecca in pensieri, parole, opere e omissioni; mentre tutt* sanno in cosa consistono i primi 3 peccati, del quarto pochi conoscono la natura. Quando si uccide una speranza c’è subito l’avvoltoio pronto a ingrassarsi del suo cadavere: la sinistra italiana ha colpe inenarrabili (o forse no: narrabilissime!) nel non esser mai riuscita ad arginare lo spaventoso mainstream assumendosi uno straccio di responsabilità. Soprattutto è troppo comodo fare vuote “autocritiche” postume che non portano mai a una correzione dei comportamenti sbagliati: si finisce col far passare come campioni di coerenza e di esempio tutt* coloro che dichiarano tranquillamente il loro disprezzo per qualsiasi regola o idea di virtuosa convivenza civile! Benissimo hai fatto a sottrarti a questo teatrino dove di politico non c’è nulla e dove invece trionfa il narcisismo individualista, lo stesso che si critica a società e avversari!!
    Ma il massimo del ridicolo lo si tocca quando alla logica politica si sostituisce con disinvoltura quella religiosa del “o con me, o contro di me”: i cosiddetti “intellettuali” di sinistra dovrebbero sapere bene dove hanno portato le logiche binarie nella Storia, e invece…
    Piena solidarietà a te e a tutt* quell* che ci hanno creduto e che oggi -eletti o no- si sentono, o sono stat*, tagliat* fuori.

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