ERRI DE LUCA E I MARCHI D'INFAMIA (MEDIATICI E NON)

Dunque Erri De Luca verrà denunciato. Non so su quanti quotidiani troverete la notizia, ma Ltf, la società che si occupa degli studi e della progettazione della Torino-Lione, ha deciso di portare lo scrittore in tribunale. I motivi? Ansa li riporta così:
“L’iniziativa è legata alle recenti prese di posizione di De Luca in favore delle azioni di ”sabotaggio” contro il cantiere.
L’ex di Lotta Continua in alcune interviste aveva legittimato ”cesoie e sabotaggi” nella protesta contro la realizzazione della Torino-Lione”.
A parte la definizione (l’ex di Lotta Continua. Come se la biografia di Enrico Letta fosse riassumibile in “l’ex presidente dei Giovani Democristiani”. Ops, dite che in questo caso sarebbe legittimo?), forse occorrerebbe  leggere l’intervista a De Luca all’Huffington Post, che trovate  qui. E poi leggete le reazioni NoTav:  qui e qui.
Comunque la pensiate in proposito, ribadisco, mi sembra evidente che sul No Tav esiste ormai una campagna mediatica che criminalizza e non informa. Se persino il rettore della Statale di Milano annuncia con rullo di tamburi  l’adozione dei tornelli per impedire l’accesso all’università a “persone molto pericolose” facendo indiretto ma evidente riferimento ai NoTav, credo che il cerchio si stia chiudendo.
Allora, fatevi un favore. Procuratevi il libro di quel pericolosissimo personaggio che è Luca Rastello (giornalista, specializzato in economia criminale e relazioni internazionali, è stato direttore di «Narcomafie» e del mensile «L’Indice», e ha lavorato come inviato per il settimanale «Diario») e Andrea De Benedetti. Si chiama Binario morto, e un paio di chiarimenti sull’Alta Velocità li fornisce eccome. Con buona pace di tutti coloro che sono pronti a utilizzare il termine Cattivi Maestri come un marchio d’infamia.

29 pensieri su “ERRI DE LUCA E I MARCHI D'INFAMIA (MEDIATICI E NON)

  1. E giustamente, Loredana, tu dici dei colleghi scrittori: ma pure qui è un mortorio eh?
    È venerdì, ‘o sole, ‘o mare. Con calma. Poi.

  2. Erri De Luca non ha bisogno di difensori. Comunque ha incitato a commettere atti illegali per fermare un’opera pubblica che è approvata dai due comuni che sono interessati all’opera.
    Le ricordo che ha firmato appelli per il terrorisca Cesare Battisti (adesso scappato in Brasile) condannato all’ergastolo per omicidio. Un atteggiamento che in questo mopmento giustifica l’agitazione di Gasparri e la Santanché per un altro delinquente.
    Dunque le domando: De Luca ha il potere di indicare quali sono i reati buoni e quelli cattivi. Questo paese ha bisongno di legalità.

  3. Se Erri De Luca ha firmato appelli per il terrorista Cesare Battisti ha fatto male. A mio giudizio. Quando invece ha preso le parti delle popolazioni della Val di Susa che non vogliono la TAV ha fatto bene. Sempre a mio giudizio.

  4. @Fabrizio
    dire “ha firmato appelli per il terrorista” fa sembrare quasi che abbia firmato appelli pro-terrorismo. Stiamo scherzando spero. Dato che si parla di pesi e parole, io eviterei di schematizzare così. C’è un parallelo però tra la questione Battisti e quella TAV: andrebbero contestualizzate e sviscerate al di là delle convinzioni personali, perché dietro mi pare ci sia parecchio da capire.

  5. L’appello perché l’Italia non si occupasse di Cesare Battisti, condannato all’ergastolo, l’ha firmato (potete controllare). Come potete controllare che ha dedicato versi ai terreristi detenuti. Tutto legittimo, ma da ricordare. Sulla TAV ha detto che deve essere sabotata. Si assumerà le sue responsabilità penali per quelle parole.
    Non entro in merito alla TAV, ma voglio far notare che chi non è concorde con i NoTAV è sempre e solo non informato. Dunque, siamo davanti ad un oggetto rarissimo: esiste una sola verità e tutti gli altri sono ignoranti, servi, mafiosi o corrotti. Atteggiamento che legittima quelli che affrontano il problema con la violenza. Come negli anni ’70 non ho dubbi da quale parte stare.

  6. Chi è che dice che chi non è concorde è sempre e solo male informato? Però per informarsi non si può solo guardare il TG, concordi? Tanto più che non stiamo parlando di opinioni da bar dello sport, ma di dati, che possono essere confutati o accettati quanto vuoi, ma stiamo già su un altro livello. Quindi buttarla in caciara col solito “se uno non la pensa come voi” è fuori luogo secondo me.
    Poi una cosa: se sabotare è diventato sinonimo di terrorismo stiamo messi davvero male. Saltando a piè pari anni e anni di lotta NoTav fatti anche di sabotaggi (dov’era la minaccia terrorismo allora?) tiri in ballo gli anni ’70 addirittura. Rimango allibito.

  7. Ti assicuro il problema mi ha imposto di documentarmi. Certamente non ho seguito le indicazioni di un simpatico meteorologo che per mesi ha esposto le posizioni notav senza contraddittorio o giornalisti sportivi (quelli di binario morto) che sono finiti ad occuparsi di trasporti. Non voglio che tu cambi idea, ma nemmeno, da normale cittadino, dover dimostrare di non essere un ignorante sulla questione. Non ritengo la questione TAV a Susa rilevante dal punto di vista economico, ma grave dal punto di vista politico: aspetto che il procuratore Caselli spieghi la specificità del problema e cioè se esiste una saldatura tra movimento pacifico e atti di violenza (che ti ricordo si sono estesi in tutto il paese con la solita sigla NoTav). Il sabotaggio è un reato! Se è stato tollerato per motivi politici (poi si stancheranno!) questo non significa che la legalità non debba essere seguita e applicata.
    Il movimento sarà criminalizzato? Le parole di Erri De Luca soffiano sul fuoco (gli anni ’70 erano per lui che è rimasto in quel tempo).
    Sai che più aumenteranno gli atti di violenza più si ridurrà l’ascolto della pubblica opinione sul problema?

  8. In pochi essenziali punti come la vedo io:
    1) Tutta la vicenda NO TAV è una ubriacatura retorica priva di sostanza. Di tunnel di base come quello della Val Susa ne sono stati scavati una mezza dozzina nelle Alpi, di linee TAV (quasi sempre più costose e con meno traffico della Torino-Lione) se ne stanno costruendo una mezza dozzina solo in Italia, metropolitane e passanti ferroviari (Torino, Milano, Napoli, Roma) comportano scavi paragonabili a quelli della TAV, gli scavi delle gallerie dell’autostrada in Val Susa hanno mosso molto più materiale che lo scavo previsto per il tunnel della TAV e il tutto senza conseguenze per la salute
    2) De Luca va in Val Susa, capisce poco se non nulla della situazione (è un romanziere, non un geologo o un esperto di trasporti), se ne esce con affermazioni che sono del tutto campate in aria e che per qualcuno violano la legge
    3) De Luca è maggiorenne e responsabile delle sue azioni, se ha violato la legge tanto peggio per lui, a meno che si ritenga al di sopra della medesima in modo simile a certi famosi condannati per reati fiscali
    4) Boicottare De Luca è una stupidaggine, esprimersi sulla bonta della sua letteratura è del tutto lecito, anche se non del tutto necessario
    5) Avendo vissuto gli anni ’70, non ritengo titolo di merito avere nel proprio curriculum l’esperienza di capo del servizio ordine di LC, con tutto il culto annesso della Hazet 36

  9. Come spiegava Mauro Corona nell’intervista postata sopra: “C’è una valle, uomini e donne che vogliono viverci, allevare lì i loro figli”.
    Gli anni 70 c’entrano una pippa.
    Interessante anche il paragone col Vajont: “Oggi dicono che abbiamo bisogno dell’alta velocità, in quell’occasione dissero che avevamo bisogno di energia. Pochi uomini fecero immensi profitti con la diga del Vajont ed ignorarono, così come fanno ora, i gridi d’allarme dei vecchi del posto, che conoscevano la montagne e sapevano, ad esempio, che vi erano frequenti frane. Ignorarono quei gridi d’allarme anche quando la giornalista Tina Merlin, a pochi giorni dal disastro, scrisse su L’Unità che migliaia di persone erano in pericolo di vita, e che andavano evacuate. Come faccio io a fidarmi degli uomini, se sono stati in grado di spazzare via paesi, uomini, tradizioni con un’ondata d’acqua e fango? Ed anche in Val di Susa, vogliono distruggere una civiltà. Il governo ignora le osservazioni di centinaia di studiosi, che hanno spiegato i rischi per la vita dei cittadini”

  10. Giobix, il ragionamento di Mauro Corona è privo di senso. Il fatto che ci sia stato un allarme inascoltato al Vajont relativo alla stabilità di un pendio che incombeva su di un bacino idroelettrico, non vuole affatto dire che gli allarmi dei NO TAV in Val Susa relativi allo scavo di un galleria abbiano qualche fondamento.

  11. @ fabrizio: “non ho seguito le indicazioni di (…) giornalisti sportivi (quelli di binario morto) che sono finiti ad occuparsi di trasporti”
    Siccome “Binario morto” ho appena finito di leggerlo, e nella mia ignoranza l’ho trovato estremamente informativo, sarei molto interessata a sapere in quali argomenti e punti l’hai trovato inattendibile.

  12. Da che pulpito. Ignoriamo per un attimo il testa spaccata. Per non mettere un piedino nel “filarete” e saperne di più, sarebbe bastato chiamare i giovani democratici di sinistra (in alternativa i pacifici marxisti-leninisti) o i dipendenti della feltrinelli che sorge dirimpetto all’università, per sapere cosa fanno e chi sono i “notav” dell’università. Il fatto che siano notav è acclarato ampiamente.

  13. Anonimo, secondo me è interessante il parere di uno che da piccolo ha visto l’intero suo mondo sparire dalla sera alla mattina, e ha dovuto rielaborare tutta la massa di informazioni con cui lo avevano imboccato fino alla sera precedente: le grandi opere, i vantaggi per tutti, lo sviluppo che non si può fermare, quanto sono cattivi quelli che si oppongono ecc.
    Resta un fatto: c’è una valle e ci sono i suoi abitanti, punto. Con gli anni 70 e i giovani democratici di sinistra possiamo farci le pippe fino allo sfinimento, tanto pippe restano.

  14. C’è una valle e ci sono i suoi abitanti e se guardi i comuni effettivamente toccati dall’opera (Chiomonte, Susa, Bussoleno) scopri che sono retti da maggioranze favorevoli alla TAV. Puoi anche scoprire che i valligiani impegnati contro la TAV sono sempre meno, che la lotta contro la TAV è di fatto assegnata in subappalto a Askatasuna e a altri gruppi antagonisti che arrivano da mezza Europa, che i NO TAV non hanno mai voluto un referendum pro o contro l’opera, anche limitato alla sola valle, perché mai sono stati sicuri di poterlo vincere. Puoi anche scoprire che l’altra vallata, quella francese, toccata dall’opera ha accettato la TAV senza problemi e che lo scavo delle tre discenderie in Savoia non ha causato nessuno dei problemi paventati se non garantiti dai NO TAV. Puoi scoprire che si sta raddoppiando il traforo autostradale del Frejus e che i NO TAV non fiatano contro questa opera che garantisce più TIR e inquinamento. Puoi anche scoprire che lo scavo in Val Susa di 25km di gallerie autostradali a doppia canna non ha caisato alcun problema alla salute.
    Tornando a Corona, non tutte le situazioni si assomigliano, non tutte le opere costruite dopo il Vajont si portano dento il baco della catastrofe

  15. Però uno potrebbe anche scoprire che la TAV una volta ultimata poi non avrebbe granché da trasportare: sarebbe interessante parlare più di questo, e meno di tenaglie e chiavi inglesi e trafori. A fronte degli enormi costi, sarebbe bello parlare dei benefici, per capire meglio quali sono, vista la poca domanda di passeggeri per quella tratta, e ancor meno di merci.
    Flussi che comunque essendoci non potrebbero convivere su linee ad Alta Velocità, per ragioni economico/logistiche*: in Italia ad esempio “dall’apertura della prima AV “vera” nel 2005 fino ad oggi, pur avendone la possibilità teorica, non un singolo convoglio merci è mai transitato su una linea ad Alta Velocità…”*: se le merci non viaggiano su AV, tra l’latro, la TAV farebbe anche diminuire di zero il numero di TIR che transitano su asfalto.
    * http://www.ferrovieanordest.it/portale/node/274 , il sito non c’entra nulla con la Val di Susa, ed è tutt’altro che contrario a priori ai progetti di AV

  16. Globix, ho notato solo adesso questa frase:
    “Il governo ignora le osservazioni di centinaia di studiosi, che hanno spiegato i rischi per la vita dei cittadini”
    Allora, gli esperti NO TAV sono da sempre circa una decina. Hanno scritto appelli sottoscritti da 300 studiosi, ma questi 300 studiosi sono studiosi di varià umanità senza alcuna competenza sugli aspetti tecnici della TAV. A farla breve, l’opinione di questi 300 studiosi ha lo stesso peso che può avere il parere di un esperto di campo elettromagnetici o di geologia del Mesozoico nel decidere l’attribuzione di un dipinto a Caravaggio o a un caravaggesco

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