GIUNTI Y, I CLASSICI E IL RITORNO DEL FUSTACCHIONE

Prendetevi qualche minuto.
“E chi negherà questo, quantunque egli si sia, non molto più alle vaghe donne che agli uomini convenirsi donare? Esse dentro a’ dilicati petti, temendo e vergognando, tengono l’amorose fiamme nascose, le quali quanto più di forza abbian che le palesi coloro il sanno che l’hanno provate: e oltre a ciò, ristrette da’ voleri, da’ piaceri, da’ comandamenti de’ padri, delle madri, de’ fratelli e de’ mariti, il più del tempo nel piccolo circuito delle loro camere racchiuse dimorano e quasi oziose sedendosi, volendo e non volendo in una medesima ora, seco rivolgendo diversi pensieri, li quali non è possibile che sempre sieno allegri. E se per quegli alcuna malinconia, mossa da focoso disio, sopraviene nelle lor menti, in quelle conviene che con grave noia si dimori, se da nuovi ragionamenti non è rimossa: senza che elle sono molto men forti che gli uomini a sostenere; il che degli innamorati uomini non avviene, sì come noi possiamo apertamente vedere. Essi, se alcuna malinconia o gravezza di pensieri gli affligge, hanno molti modi da alleggiare o da passar quello, per ciò che a loro, volendo essi, non manca l’andare a torno, udire e veder molte cose, uccellare, cacciare, pescare, cavalcare, giucare o mercatare: de’ quali modi ciascuno ha forza di trarre, o in tutto o in parte, l’animo a sé e dal noioso pensiero rimuoverlo almeno per alcuno spazio di tempo, appresso il quale, con un modo o con altro, o consolazion sopraviene o diventa la noia minore.
dunque, acciò che in parte per me s’amendi il peccato della fortuna, la quale dove meno era di forza, sì come noi nelle dilicate donne veggiamo, quivi più avara fu di sostegno, in soccorso e rifugio di quelle che amano, per ciò che all’altre è assai l’ago e ’l fuso e l’arcolaio, intendo di raccontare cento novelle, o favole o parabole o istorie che dire le vogliamo, raccontate in diece giorni da una onesta brigata di sette donne e di tre giovani nel pistelenzioso tempo della passata mortalità fatta, e alcune canzonette dalle predette donne cantate al lor diletto. Nelle quali novelle piacevoli e aspri casi d’amore e altri fortunati avvenimenti si vederanno così ne’ moderni tempi avvenuti come negli antichi; delle quali le già dette donne, che queste leggeranno, parimente diletto delle sollazzevoli cose in quelle mostrate e utile consiglio potranno pigliare, in quanto potranno cognoscere quello che sia da fuggire e che sia similmente da seguitare: le quali cose senza passamento di noia non credo che possano intervenire. Il che se avviene, che voglia Idio che così sia, a Amore ne rendano grazie, il quale liberandomi da’ suoi legami m’ha conceduto il potere attendere a’ lor piaceri”.
Sì, era il Decameron di Giovanni Boccaccio, con il suo elogio della lettrice: primo fra innumerevoli venturi.
Prendetevi altri cinque minuti.
“Quella della lettrice è un’icona antica, quanto mai gradita agli scrittori di ogni tempo, che si compiacciono della fedeltà e della passione femminile nei confronti dei libri. Anche i pittori subiscono con regolarità il fascino di una figura di donna immersa nella lettura: che sia seduta in uno dei prati fioriti di Monet, che sorrida appena come la lettrice di Renoir, che si abbandoni insieme alla mollezza del divano e alle seduzioni del volume, come nel famosissimo quadro di Federico Faruffini, quella creatura viene gratificata dall’approvazione dell’artista, come se stesse facendo qualcosa di giusto e di consono. Esiste, insomma, una mistica della lettura femminile che viene esibita orgogliosamente per avvalorare la superiorità morale e intellettuale delle donne sugli uomini. Meraviglioso, è vero. Però qualche cattivo pensiero è inevitabile: specie se si ricorda quella dicotomia fra primato scolastico delle bambine e ragazze e riuscita professionale delle adulte. E se si sospetta che questo compiacimento maschile nei confronti della donna che legge potrebbe essere un ulteriore, carezzevole inganno”.
Se perdonate l’autocitazione, scrivevo queste parole nel 2007, in Ancora dalla parte delle bambine. Oggi proporrei una variante.
Prima, però, prendetevi un minuto solo.
E guardate qui.
Se non è uno scherzo (e pare proprio che non lo sia), Giunti Y (sta per giovani adultE) ci riprova. Dopo la famigerata copertina di Cuore di tenebra con il fustacchione di Lost, inonda di fustacchioni cinematografici i propri classici.  Facendo evidentemente propria la considerazione di Boccaccio: i maschi hanno altri divertimenti, la lettura è femmina. Certo, sicuro, lo dimostrano ogni anno dati e statistiche di ogni sorta. Ma siamo sicuri che sia un bene? Siamo sicuri che tagliare fuori, dichiaratamente, il pubblico dei giovani lettori non sia una delle ulteriori gabbie che si riservano a maschi e femmine?
Che noia, dirà qualcuno, è solo marketing. Cosa vorresti, una Milady in bikini per avvicinare i ragazzi a Dumas?
Ps. Vi prego, amici di Giunti Y, non tenete conto delle ultime due righe. Non vorrei avervi dato un’idea, per tutto l’oro del mondo.

32 pensieri su “GIUNTI Y, I CLASSICI E IL RITORNO DEL FUSTACCHIONE

  1. Robinson Crusoe sembra più un reduce del Full Moon Party in Thailandia, al mattino la spiaggia è piena di tipi simili che smaltiscono.

  2. Buongiorno Loredana, la leggo spesso ma è la prima volta che scrivo. A quanto sembra, l’inquietante operazione editoriale di Giunti sta funzionando alla grande… Vorrei segnalare, sempre nella stessa collana, anche la copertina de “La coscienza di Zeno”, con un simpatico giovanotto ventenne (effetti miracolosi della psicoanalisi?), e quella di “Orgoglio e pregiudizio”, con una fanciulla di spalle che indossa il tipico abbigliamento di inizio Novecento, in barba a Jane Austen e al periodo Regency… Tristezza infinita.

  3. Bisognerebbe perseguirli per truffa in commercio. Questo per l’aspetto pratico. Per il resto, che dire? Riproporre ciò che ha scritto l’autrice.

  4. Io non ci trovo niente di che in queste copertine… in fin dei conti quelli della Giunti non sono gli unici a utilizzare questa strategia di marketing. I classici della Mondadori della collana Chrysalide sono IDENTICI!!! Ma di loro nessuno parla, è?
    Sono usciti (in ordine di tempo) dopo quelli della Giunti, ma sembrano copiati da quelli della Giunti Y. Anche le copertine, stesso stile, che ripeto a me non dispiace. Io compro il libro per quello che c’è scritto dentro, e se la copertina è piacevole, tanto meglio!!!

  5. Sono una ragazza di 16 anni e quindi i libri di questa collana Giunti sono rivolti a ragazze della mia età…
    punto primo: non vedo così tanti fustacchioni sulle copertine… sono uomini “vecchi” per una ragazza della mia età e per carità belli ma di certo non sono loro che mi spingono a comprare il libro, bensì il contenuto!
    punto secondo: non mi sembra proprio “un’inquietante operazione commerciale”…. che male c’è ad avere una copertina piacevole?! è una truffa?! mah!!
    punto terzo: come hanno già detto: perché tutto questo accanimento verso la Giunti??? non è l’unica casa editrice a proporre copertine di questo genere.
    quarto punto: trovo che le loro copertine siano fantastiche… molto meglio di tutte quelle che ho visto in questo blog… se mi permetti Lipperini…

  6. “Sono una ragazza di 16 anni e quindi i libri di questa collana Giunti sono rivolti a ragazze della mia età…”
    Chi ha scritto questa frase non ha sedici anni ma è riuscito a formulare un sillogismo eccezionale nella sua demenza.
    “punto primo: non vedo così tanti fustacchioni sulle copertine… sono uomini “vecchi” per una ragazza della mia età e per carità belli ma di certo non sono loro che mi spingono a comprare il libro, bensì il contenuto!”
    La divisione in “punti” è tipica di chi si occupa di social media per lavoro, così come l’enfasi sul contenuto (sempre valido!) del prodotto pubblicizzato.
    “punto secondo: non mi sembra proprio “un’inquietante operazione commerciale”…. che male c’è ad avere una copertina piacevole?! è una truffa?! mah!!”
    Difendere il cliente che ti paga a spada tratta. Allontanare il sospetto di “truffa” (“le merendine hanno tracce di grassi idrogenati? sia mai!”)
    “punto terzo: come hanno già detto: perché tutto questo accanimento verso la Giunti??? non è l’unica casa editrice a proporre copertine di questo genere.”
    Ecco, prendetevela anche con gli altri, pure loro fanno schifezze. Solo che gli altri non pagano la nostra Eleonora (che poi probabilmente si chiama Gianna, Roberta o Piperita, ha quasi trent’anni e vive in un monolocale triste), Giunti sì.
    “quarto punto: trovo che le loro copertine siano fantastiche… molto meglio di tutte quelle che ho visto in questo blog… se mi permetti Lipperini…”
    Nel caso qualcuno non avesse capito: SONO FANTASTICHE. Ah, cazzo, questo è marketing raffinato e sottile!

  7. Mi auguro per te che sia IL TUO (lo escluderei) e tu non abbia scelto un’ “Eleonora” a caso su FB, perché queste cose si scoprono. E si pagano. Anche perché adesso mi sono stufato. Dalla barzelletta divertente si è passati a qualcosa di peggio.

  8. Già già già, “falso mentitore”.
    Come no, la mia pagina di FB!
    Dai, capito giochino, si passa alla denuncia alla polizia postale.

  9. Scusate, io non conosco nessuno di voi, nè Eleonora, nè Monica, nè Ninja, nè Alberto. Ma se a voi sembra ‘guidato’ il commento di Eleonora, a me sembrano tanto ‘guidati’ anche i vostri…
    poi tutto può essere… Ma una volta tanto si possono trovare commenti costruttivi in rete invece di tutto questo spam che rende i post insulsi e inaffidabili? Grazie, Chiara

  10. Bene, neanche io conosco nessuno dei commentatori: ma dal momento che ho riportato sui social network questa conversazione, non mi stupisco che commentatori non abituali siano intervenuti. Gentile Chiara, che ugualmente non conosco come commentatrice abituale. Mi sembra che la parola “spam” possa riferirsi a chi, a svariati mesi o settimane di distanza, interviene qui al solo scopo di difendere NON la scelta delle copertine, in generale, ma la casa editrice.
    Quanto alla pagina Facebook. Vorrei mandare un messaggio privato a Eleonora, tanto per chiudere la serata: ma nel profilo che lei ha linkato è impossibile mandare messaggi. Dal momento che nel mio, invece, è possibilissimo, attendo ansiosamente il suo. Così, davvero, la chiudiamo.

  11. Mi sto divertendo a leggere questo divertente scambio segnalatomi da un collega. Mi occupo di marketing e analisi finanziarie. La proprietaria del blog può controllare il mio IP, altri possono verificare la mia identità in rete. Da professionista del settore raramente ho visto del buzz fatto così male da un’azienda (o da chi per essa). Prima Eleonora che infiltra, poi Chiara (ovvero di nuovo Eleonora) che chiede il silenzio e insinua dubbi e dice basta allo spam… Sembra un manuale da digital media strategist applicato da un imbecille.

  12. Eleonora, non dovresti essere così critica nei confronti della Giunti.
    Tu dici:”non vedo così tanti fustacchioni sulle copertine… sono uomini ‘vecchi’ per una ragazza della mia età”.
    Ma io non credo che abbiano così clamorosamente sbagliato il target a cui si rivolgono, proponendo immagini adatte a lettrici adulte. Sono sicuro che ci hanno ragionato su, han fatto degli studi…
    Invece tu rincari la dose e dici che si sono semplicemente adeguati ad una moda del momento: ” non è l’unica casa editrice a proporre copertine di questo genere”.
    Mah, prima di criticare bisognerebbe dimostrare di saper fare di meglio…
    😀

  13. Scusate, a margine. Buffo però che sia Chiara che Eleonora scrivano, almeno secondo gli Ip, dai dintorni di Firenze, dove ha sede la casa editrice. Ma questo è un cattivo pensiero che non deve trovar posto. Buona notte 🙂

  14. Non ci vuole niente a fare un fake su Facebook. Era la mia seconda ipotesi.
    Io ho segnalato il profilo sospetto alla polizia postale e a FB. Poi vedremo.
    E sai le risate.

  15. Buonanotte, questa conversazione sta diventando pesante io me ne vado a letto a leggermi un buon libro. Di sicuro è meglio che stare a leggere i vostri commenti!

  16. … ho letto di questa storia su fbook… scusa se non mi firmo e metto una mail così… però volevo spiegare… io ho partecipato al programma giunti ambassadors per questo editore, giunti… l’ho fatto per i libri gratis perchè mi piacevano e in libreria non potevo comprarli tutti… mi piace molto la armentrout… poi dopo i libri sono arrivate richieste di parlarne bene su fbook e nei blog… se non lo facevo arrivavano mail di protesta… alla fine ho detto di non mandarmeli più… non so se chiara o eleonora siano altri ammbassador che ancora continuano o proprio impiegati di giunti… è solo la mia esperienza ma volevo dire che io non volevo ingannare nessuno… francesca è il mio vero nome anche se mi sono firmata in passato almeno con dieci nick diversi… però vi giuro che proprio non volevo ingannare nessuno… grazie.

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