Nella giornata di ieri, in questo paese sono morte cinque donne, cinque operaie di un maglificio del Sud. Ogni giorno, in questo, paese, sono tre i decessi sul lavoro, duemila gli incidenti, 30.000, in un anno, gli invalidi permanenti.
Nella giornata di ieri, in questo paese, è stata diffusa la notizia di un falso nei dati che riguardano gli studenti bocciati: falso realizzato a uso e consumo della famigerata “linea dura contro il permissivismo sessantottino” sposata dall’attuale classe dirigente.
Nella giornata di ieri, il web, che dovrebbe garantire una diversità di voci rispetto alle prime pagine dei giornali (Amanda Knox e Vasco Rossi “che fa chiudere un sito di satira”) parlava di Amanda Knox e Vasco Rossi.
Ora, su quest’ultima vicenda vorrei spendere anche io alcune parole, andando ad alimentare la schiera, purtroppo: ma temo che il fraintendimento sia stato e sia troppo grande per non intervenire. Ho letto diverse opinioni, ho letto anche quel che hanno scritto alcuni colleghi. Ebbene, la conclusione che ne traggo, per merito anche di uno dei pochi interventi seri (insieme a quello di Jumpinshark) che mi sono capitati fra le mani, su Valigia Blu, è la seguente: quella di Nonciclopedia è stata una delle più impressionanti campagne di comunicazione a cui abbia assistito, dove è stata utilizzata una maldestrissima querela per sollevare la rete con un’autosospensione del sito che è diventata nel pasaparola, come si diceva, una “chiusura imposta”. Peraltro, con tempismo perfetto: perché viene attuata nelle settimane in cui la polemica dei fan contro il cantautore è altissima, e in cui ferve la mobilitazione contro la norma ammazzablog.
Quel che è avvenuto è ben riassunto su Twitter dai Wu Ming: “I tweet dicono una cosa sola: “Ci sono anch’io! Chi è il nemico? Date un sasso anche a me!!!”. Il peggio del web: la reazione indiscriminata e conformista (qual è il peggior difetto di Vasco Rossi? E’ vecchio) in difesa di una presunta “satira” (per inciso, come è stato sottolineato almeno da alcuni, la “satira” di Nonciclopedia consiste nel definire le donne “svuotapalle”, oltre a un notevole numero di pagine razziste contro i “ricchioni” e gli ebrei. Comicità pura). Quel che mi preoccupa non è solo il conformismo e l’acriticità con cui si aderisce ad un’iniziativa che non è affatto in difesa della libertà di espressione, ma a uso e consumo degli astuti amministratori del sito: ma che fioriscano anche lodi proprio nei confronti di questa astuzia. Così si fa, così si usa la rete, leggo qua e là.
Questa è semmai un’arma fornita a chi vorrebbe limitarla e censurarla e, contemporaneamente, a chi la concepisce come un mezzo per poter dire tutte le porcate che gli saltano in mente, magari anche a scopo di vendetta personale. Complimenti.
Aggiornamento: Giovanna Cosenza.
Ps
Lipperini, forse non l’ha notato ma mi sarei anche firmato “Ugo” non Hommequirit. Però visto che ha sentito l’esigenza di associare Ugo a Hommequirit, appellandomi con ciò che agli altri non è visibile, le faccio i complimenti per la mossa di stile.
@ Ugo, cosa non è chiaro?
Siamo d’accordo che se uno fa una cretinata, farglielo notare non è la stessa cosa che rimuovere la parola cretino dal dizionario?
Poi razzismo, omofobia ecc. non sono magiche categorire tabù…Sono che un bianco perchè tu sei negro ti pesta. E gli altri pensano che te lo sei meritato. Riderci su (e non contro), è molto difficile farlo senza che sembri un’apologia.
Non è una questione di stile, bensì di coerenza. Non è questo il tema, ad ogni modo.
in “Come ti disoscuro Nonciclopedia (per Anna Frank)” mostro i vari modi per accedere con differenti browser a Nonciclopedia http://bit.ly/nubWic .
In questo modo indirizzo traffico verso quel sito; sempre meglio però che continuare a sentire discorsi da persone che parlano di str..i di cui non hanno mai letto una riga come se fossero, per stile e altezza morale, gli eredi di Erasmo e Swift.
spero che Vasco non molli, non tutti hanno i mezzi per reggere una tale forza d’urto. Se mollerà Vasco Rossi, passerà ancora di più l’idea che si possono usare queste tecniche di pressione impunemente.
Una pioggia di messaggi sibillini tipo “attento, mettersi contro la Rete è un suicidio” e la vittima è all’angolo.
Una legge ammazzablog senza bisogno del governo.
Meno male, Giobix. Sta passando il concetto che ci si schiera dalla parte del più forte, in quanto possiede disponibilità finanziaria. In questo caso, non è Rossi il più forte. E Rossi o un altro non fa alcuna differenza: la differenza che certi non vogliono vedere è che sotto la patina dello scherzo passino fascismo e razzismo, a dosi quotidiane.
Ovviamente la parte sul “fascismo e razzismo” è del tutto pretestuosa riferito a Nonciclopedia, no? Lo dico in virtù del fatto che Radiopadania o i siti di Forza Nuova e affini stanno ancora tutti lì
Sì, intendevo che se un giovane blogger, o autore, vede che pure quello più famoso e navigato cede al ricatto del bullismo, avrà molta più paura di ribellarsi a questo tipo di giochini.
@loredana: ok, i nonciclopedici sono criptofascisti e chi ieri ha partecipato alla campagna #vascomerda è un conformista se gli va bene, altrimenti è direttamente uno squadrista se ha lanciato le pietre più pesanti. Poi c’è il Razzismo di fondo, il Sessismo, la Diffamazione…
Nonciclopedia ha dodicimila voci, immagino che tu ne abbia lette un po’ per esprimere giudizi di questo tipo, non so, un centinaio? mille? Oppure bastano quelle dieci che da ieri circolano, sempre le stesse, per decretarne l’indegnità morale. Quante ne servono? E per fare cosa? Si puo’ chiedere agli admin di cancellarle, magari il giorno dopo si potranno trovare quelle stesse pagine su un server ad Honk Kong… Oppure possiamo chiedere che gli autori dei post incriminati siano radiati da nonciclopedia; cosi’ portrebbe nascere la nonNonciclopedia. Oppure possiamo denunciarli! Oppure, oppure…. oppure ci teniamo stretto internet cosi’ com’è, e la smettiamo di voler regolare un meccanismo che gia’ lo fa da se’ (correggimi se sbaglio, ma dire “vorrei che si autoregolasse” implica l’assunto che un’autoregolazione non ci sia).
Direi che il discorso “non mi occupo di Vasco Rossi, ma della metodologia usata da Nonciclopedia e della reazione della rete” GIOVA soprattutto ai cultori del bavaglio. Nonciclopedia deve essere libera di autosospendersi come e quando vuole, e gli internauti di reagire come meglio credono, al pari degli INTERNETTUALI che tratteggiano comodi confini tra satira e diffamazione. Se io chiamo Bossi “leccaculo” di Berlusconi, è ovvio che, ALLA LETTERA, non dico il vero, quindi diffamo, o quantomeno non ho modo di documentare una reale pratica di rimming da parte di Bossi nei confronti di Berlusconi… ma… ma…
@ jumpinshark
A quanto sembra, le pagine su V.R. e Anne Frank sono state non più oscurate, ma cancellate. Si commentano da soli.
@ Jo (e non solo)
Il fascismo non era solo gagliardetti, camicie nere e adunate: quello era il folklore, come diceva Pasolini. Credo che chiunque stia mettendo in discussione il retroterra fascista di certe pagine di Nonciclopedia (e di Radiopadania, e di Forza Nuova, certo: ma lì razzismo e fascismo sono dichiarati e rivendicati, non camuffati da goliardia) dovrebbe armarsi di pazienza, fare un salto in biblioteca o emeroteca, e sfogliare un paio di annate (consiglio il 1921-22, o il 1924-25) della stampa fascista o filofascista (nell’area del centro-nord quasi tutta la stampa locale era filo–), per vedere come veniva costruita l’immagine dell’antifascista da additare alle squadracce. Vado a memoria, perché non ho i miei faldoni sottomano: dalla faccia di Gaetano Salvemini, così larga da attirare naturalmente gli sputi (a firma Nello Quilici), scampato per un pelo alla bastonatura assieme “ad alcuni esponenti della tribù di Levi”, alla durezza della cervice irpina di Giovanni Amendola, la cui scatola cranica sembra sfidare i bastonatori a saggiarne la resistenza. Ogni volta che una vittima viene costruita in questo modo siamo davanti al fascismo, comunque mascherato.
Lazymood. Per autoregolarmentarsi intendo avere ben chiaro il significato di quel che si scrive. Se reitero per anni discorsi antisemiti, sessisti, razzisti e quant’altro con il facile schermo del “tanto sto giocando”, non mi autoregolamento.
@loredana, si autoregolamenta la rete tutta decretando la totale marginalita’ di un fenomeno come nonciclopedia.
Peccato che marginale non sia, e che sia un luogo assai frequentato in quanto “divertente”. E, come dice giustamente Girolamo, ci sono affermazioni intollerabili anche se marginali. Con questo, ribadisco ancora, non sto istigando alla chiusura o alla censura. Ma, se non ti spiace, non solo non difendo questa gente, ma, se posso, la contrasto.
Si può fare anche di meglio per “contrastare”: si va sulle pagine in cui è presente umorismo da quattro soldi, filo-fascista o “de panza” e le si MODIFICANO (introducendo umorismo/satira di qualità diversa magari), cosa che aiuta anche a comprendere cosa sia realmente Nonciclopedia (una wiki, in quanto tale aperta realmente a tutti, non di proprietà di liceali repressi). Bisogna anche rendersi conto che su 13000 voci presenti sul sito la maggior parte sono scritte da persone senza talento alcuno e/o con turbe sociali non indifferenti. MA sono presenti eccezioni.
E dico questo perché vedo qui tante persone dagli ottimi gusti letterari e di elevata cultura, scrivere contenuti satirici migliori dei già presenti dovrebbe essere semplice, ma evidentemente lo è molto di più stare in un angolo a criticare e basta (critiche comunque legittime e sensate, per carità).
Noto a livello generale, nel grande come nel piccolo, uno stato di animosità, d’essere pronti a scagliarsi contro il primo che dice qualcosa di diverso o non la pensa allo stesso modo, che comincia a essere allarmante. Specialmente in un periodo che vede il voler attuare la legge ammazzablog: un fatto già grave di suo, certo, ma questo gossip, come il caso Vasco/nonclopedia, fa perdere di vista i fatti importanti, distoglie l’atttenzione dai veri problemi. Come sempre, la gente si perde dietro pettegolezzi, calcio, politica che usa tante parole per dire niente e non pensa a vere e proprie piaghe come le morti bianche, la disoccupazione, lo stato delle famiglie, le condizioni dei lavoratori, la perdita di diritti e il peggioramento della vita con le leggi che vengono fatte. Un non voler rendersene conto perché i problemi sono noiosi, angustiano, non fanno divertire e ciò che vuole una fetta della società adesso è non avere pensieri. Un segnale di stanchezza, certo, che appunto mostra il degenerare in cui si è scivolati e a cui occorrerebbe darsi da fare per porvi rimedio.
MatteoRed: peccato non sia possibile. Lo so per averci, ai tempi, provato.
Una domanda. Leggo in tutti i commenti che l’età degli “autori” di Nonciclopedia si aggira attorno ai 15 anni. E’ davvero così? Io avrei dei dubbi…
Perché occuparsi dell’operazione in sé, e dunque ragionare nel merito della relazione e non (solo) del contenuto, gioverebbe ai cultori del bavaglio?
Forse ho capito male io, ma mi sembra che sia l’operazione di autopromozione attuata da Nonciclopedia a favorire quel culto, e per questo vada osservata da un punto di vista “meta”. Ho appena visto il TG3, e ho sentito descrivere Vasco come uno che è passato dall’essere paladino della libertà di espressione a censore della rete, descrizione (sotto forma di domanda, senza risposta, ovviamente) seguita dalla ripetizione della descrizione che Nonciclopedia ha fatto di Vasco (vecchio spacciatore drogato eccetera), a sua volta seguita dal resoconto della reazione di centinaia di interventi a favore di Nonciclopedia – che abilmente vuole passare per la vittima – ma una vittima che ha appena lanciato impunemente terribili calunnie. A me sembra un pervertimento che pone un doppio legame: devi difendere un sito indifendibile per contenuti per difendere la libertà dal bavaglio, oppure ti metti dalla parte di uno che si cerca di far passare per censore, diventando a tua volta censore appena tocchi i contenuti e le strategie comunicative (che sono d’accordo nel definire fascisti, con girolamo) del sito. E sei strumentalizzabile in favore di un bavaglio in realtà non necessario.
Un altro bel doppio legame io lo vedo anche nella difficoltà di restare sulla relazione, sul meccanismo, senza chiamare in causa un contenuto che trascina immediatamente la discussione sul piano dei difensori e degli accusatori, dei partigiani di Vasco (accusati di essere potenziali censori) o di Nonciclopedia.
Poi si può discutere di come un ragionamento sull’operazione sia rischioso proprio per i motivi di cui sopra, e di quanto sia difficile riuscire a fare entrambe le cose, una critica dei contenuti e una difesa della libertà di espressione. Ma per me un “e…e” è un indispensabile pensiero critico. Come lo è analizzare il meccanismo.
Quanto al fatto che occuparsi di questo distolga dal pensare ad altro, non so se sono d’accordo. A me sembra che si stia difendendo il diritto di fare informazione, almeno in rete, senza dover andare in streaming perché sui telegiornali non si sentono le notizie, o il taglio è solo di un certo tipo, il diritto dei blog di esistere, senza rinunciare a definire la propria distanza da siti come Nonciclopedia. Oggi la notizia di Barletta, mi pare, è venuta dopo quella di Vasco, o poco prima, in ogni caso non con il risalto che avrebbe meritato. E non per colpa di questo dibattito.
Chi non capisce la differenza tra satira e diffamazione dovrebbe trovare un po’ di tempo per farsela spiegare da qualcuno. Soprattutto se a non capirla è un quindicenne, che ha sicuramente un ampio margine di miglioramento per il proprio bagaglio conoscitivo. Detto questo, affermare che Vasco Rossi ha fatto chiudere Nonciclopedia è affermare una cosa non vera. Non è un punto di vista, un esercizio della propria capacità critica, un modo di vedere le cose, una battuta satirica. È una falsità. E una falsità non diventa comunque una cosa vera se anche viene ripetuta da migliaia di persone che nella foga di dargli all’untore (del resto si sa, Manzoni non ha il giusto ritmo, l’incipit non è ben strutturato e gli snodi narrativi…) non si prendono la briga di verificare quello che retwittano, rinunciano alla propria capacità di giudizio e aderento in modo acritico al pensiero di qualcun altro. Libertà di espressione? Più o meno quanto lo è un rutto. Ma purtroppo questo dimostra, e lo dico da fan del digitale, che la rete è uno strumento dalle grandi potenzialità, ma pur sempre uno strumento, non un valore di per sé. Usarlo con responsabilità serve a tutelarlo da chi cerca di imbavagliarlo. E da chi, consapevole o inconsapevole, gli sta spiegando come fare.
A causa dell’indisposizione di Emmanuel Goldstein ieri a fare da oggetto dei Due Minuti d’Odio nella parte italiana della Rete si è gentilmente offerto Vasco Rossi, che ringraziamo.
Eh, che ce volete fa’…oggi va di moda la libertà e dell’ etica non frega niente a nessuno. Del resto la scelta tra bene e male è forse più difficile e impegnativa di quella tra Vasco e Nonciclopedia, che quasi tutti si affrettano a dichiarare nonostante Lipperini stia parlando di ben altro.
Vi riporto una frase di Leopardi, credo l’avesse scritta dopo aver letto un paio di blog di “satira”:
“così in Italia la principale e la più necessaria dote di chi vuole conversare, è il mostrar colle parole e coi modi ogni sorta di disprezzo verso altrui, l’offendere quanto più si possa il loro amor proprio”
http://www.youtube.com/watch?v=UjXAgcv9j7s
su nonciclopedia c’è un nuovo comunicato, tutto zucchero e miele, in cui si dissociano dalla violenza verbale e dalle offese, si scusano per i contenuti della pagina di Vasco Rossi, e sono ben contenti che Tania Sachs (portavoce) ritiri la querela.
Bene, quel che voglio vedere adesso è se migliaia di utenti partiti lancia in resta capiranno di essere stati scaricati, per evitare una querela e forse per altro. Ma ho paura la maggioranza farà finta di non capire o non capirà, in attesa di una nuova chiamata alle armi.
Non penso di riuscire a esprimere in un’unica frase sensata quanto io sia assolutamente d’accordo con ogni singola parola di questo post. Davvero, dopo la giornata di ieri e la collezione di cose deprimenti avvenute in questo web che mi ostino a frequentare e difendere, oggi leggere questo post è stato un sollievo.
Sapevo della sua esistenza ma non mi ero mai soffermata a esplorare nonciclopedia. Ora grazie a questo post e a quello di Giovanna Cosenza e ai relativi commenti, sono incappata nella pagina dedicata a Anna Frank. Scusate… ma è indifendibile… sono davvero sconvolta, quella non è satira e di fronte a certe cose non c’è libertà d’espressione che tenga, almeno Vasco Rossi può difendersi ma io credo che sia intollerabile che quella pagina (e immagino altre pagine) esista, perché se uno andasse in un posto pubblico e dicesse quelle cose potrebbe essere denunciato, quindi non capisco perché dovremmo ammettere che su internet si possano scrivere cose evidentemente razziste/antisemite/violente a seconda dei casi e farla franca. Concordo poi con Giovanna sull’importanza di non strumentalizzare episodi come questo a favore della legge “ammazzablog”, nel senso che non c’è bisogno di quella legge per colpire singoli diffamatori in rete.
Sono stupito dalle reazioni di una certa ala intellettuale. Dire che s’è difesa Nonciclopedia per il gusto di far branco è una semplificazione, significa non capire la causa dell’indignazione e intellettualizzare eccessivamente i motivi di una protesta che nasce dalla sensazione di privazione provocata dal potente di turno, nella fattispecie la personificazione vivente delle teorie di Laibach sul rock da stadio e di tutte le sue incoerenze.
Anche conoscendo bene – e non condividendo affatto nella maggior parte dei casi – l’umorismo della Nonciclopedia, resto dell’opinione che il gesto dello staff di Vasco Rossi sia riprovevole e per nulla coerente con la sbandierata libertà di pensiero di Vasco e dei suoi accoliti.
Mi sarei fatto molto, ma molto più schifo se non fossi intervenuto nei limiti del possibile per difendere qualcosa che mi fa schifo in quanto pseudopoliticamente non allineato a quel che penso, o ancor peggio farne una questione di qualità. E questo fa parte di motivazioni profondamente personali che ben poco hanno a che fare con la voglia di far branco per colpire la vittima di turno. Non credo, in questo, di essere il solo.
Uhm, ma allora avevo ragione! Sono stato un genio a prevedere il ritiro della querela e il resto. Ma dai, grandissimo!
NO.
E’ che questa buffonata poteva andare solo così.
E per me è davvero l’epitome di tutto quello che fa più schifo di “Internet Italia”.
Infine, purtroppo, è necessario analizzare ancora la vicenda per tutte le mis-interpretazioni e i danni che ha fatto e farà.
Potete usare anche questo storify di F. Pintarelli http://bit.ly/pj54k3
Sono l’unica a sconvolgersi per il fatto che in 78 accalorati commenti non si stia minimamente parlando di quanto accaduto a Barletta?
Alberto Garbino guarda che non hai impedito niente…la pagina di Vasco è stata cancellata come richiesto, e nonciclopedia ha avuto un bel po’ di visibilità.
sono l’unico a pensare ai bambini che muoiono di fame? No, però si discute di una cosa alla volta.
Giobix, il tuo commento è una delle cose più stupide che mi sia capitata di leggere negli ultimi mesi
Alberto, no che non sei solo, direi che fai parte della maggioranza in questo momento. Esistono perfino blogger massacrati da Nonciclopedia come Attivissimo http://attivissimo.blogspot.com/2011/10/nonciclopedia-sospesa-avrebbe-diffamato.html che in questo caso dà torto all’azione di Vasco Rossi. Non è un blogger che stimo particolarmente ma l’onestà intellettuale è una cosa così rara che si riconosce subito.
Giobix, rileggi quel che ho scritto ed evita di attribuirmi dichiarazioni o pensieri che non mi appartengono, questa non è la Nonciclopedia, e se pensi che io creda di partecipare a un gioco a premi dopo ciò che ho scritto ti sbagli di grosso.
E no, non sei l’unico a pensare ai bambini che muoiono di fame, così come tanti sulla pagina di Vasco invitavano i contestatori ad andare a lavorare. Sminuire l’interesse personale di qualcuno asserendo o insinuando che sta sprecando il suo tempo (libero eh, sia chiaro) dietro a cose futili è sintomo di un pensiero puramente produttivo, cosa che secondo me porta a un’idea di efficienza nella vita che mi ricorda brutte pagine di storia, ed è un pensiero a mio parere molto più strisciante e difficile da individuare di qualsiasi Nonciclopedia.
adriana, scusa ma potevi introdurre l’argomento senza allusioni ai discorsi degli altri.
Alberto, penso solo che molti si siano fatti trascinare in buona fede nella lotta al tiranno di turno (vasco, un cantante), mentre dietro c’era altro.
Un nome meno spendibile di quello di Vasco avrebbe portato probabilmente a una rimozione silenziosa della pagina, ma sono riflessioni mie.
Sono riflessioni che condivido in pieno. E basta con questa storia degli intellettualismi messa in giro ad arte, anche da persone che fanno mestieri intellettuali. Un sito razzista e la libertà di pensiero sono inconciliabili. Ho letto la paginetta: ah ah, vogliamo fare umorismo di qualità. Patetico. Quanto a Paolo Attivissimo massacrato: ma dove? E’ una carezzina quella che gli hanno riservato rispetto ai toni abituali di quella discarica.
Nessuno che abbia voglia di denunciare l’editore Gherardo Casini per aver pubblicato nel 2010 l’ennesima edizione di “La mia battaglia” di Adolf Hitler?
P.S. Un assessore provinciale veneziano voleva togliere dalle biblioteche persino Lipperini-Evangelisti-Genna e altri firmatari di un manifesto pro-Battisti…
Nonciclopedia ha riaperto e sta modificando le voci, a quella di Anna Frank ora mette una premessa tutta perbenino.
Le mie riflessioni sono del tutto diverse, e non solo da quando Alessandro Alfieri ha scritto un articolo su Vasco su Supereva che trovo largamente condivisibile, con la reazione che è seguita (altro che #vascomerda). Chi è a conoscenza di determinati episodi e se li ricorda avrebbe fatto esattamente quel che hanno fatto gli admin di Nonciclopedia: è una tattica valida, nulla di più.
Attivissimo, da persona intelligente, ha pure invitato Nonciclopedia a rincarare la dose se necessario.
Inoltre è da notare che quello che scrive la pagina di Nonciclopedia, esattamente, è “Da entrambe le parti c’è una volontà di garantire umorismo di qualità”. La frase è decisamente più ironica di quanto immediatamente apparente (lo staff di Vasco non ha proprio colto una possibile lettura, o ha fatto finta di niente).
Sono curioso di sapere quante di queste anime coraggiose che scandiscono la parola libertà per un pugno di scafatissimi fascistelli saranno in prima linea per difendere wikipedia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Comunicato_4_ottobre_2011
Anche per Wikipedia siamo in zona “suscettibilità personale”:
“chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto —indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l’introduzione di una “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.”
Ahi, ahi… anche la legge dalla parte dei tromboni oscurantisti?
Caro Giulio, intorno a Wikipedia si sta facendo branco, molto più che per l’effetto streisand su Vasco Rossi. Sarà invece curioso sapere come verrà giudicata da alcuni questa azione politica, una furbata o un uso consapevole della rete? Del resto le critiche che pioveranno sul governo saranno ahimé le solite che piovono da anni su Berlusconi (nano, vecchio, ossia le stesse che sono piovute su Vasco). Stiamo a vedere.
ma non c’era nessun “effetto Streisand” su Vasco Rossi, queste sono parole d’ordine insensate che poi ripetono tutti (La Streisand voleva nascondere una cosa che poi ha avuto maggiore eco. Di Vasco Rossi cosa si è saputo, che si drogava?)
E sì, ora voglio vedere se ci mobilitiamo per le cose serie, invece di farci usare per gli introiti pubblicitari!
Jo, guarda che io trovo sbagliato anche contrastare Berlusconi per l’età, e non per le azioni. E non da oggi. Tono polemico a parte, Wikipedia ha scioperato contro la norma ammazzablog dichiaratamente, e non per difendere il “quindicenne brufoloso”, ovvero se stessi. E’ la posizione di partenza che è diversa. Cari saluti.
Riporto alcuni tweet dei wu ming di stanotte:
“E’ solo in apparenza la stessa strategia, in realtà ci sono grosse differenze.
1) Wikipedia descrive un pericolo reale nella sua concretezza, già oggetto di campagne in rete; 2) Wikipedia *spiega* senza ambiguità; 3) Wikipedia si oscura davvero e non per finta; 4) Wikipedia non si rivolge alle viscere della massa ma chiede una mobilitazione articolata e intelligente, dall’estero e in Italia; 5) Wikipedia non è Nonciclopedia.”
6. Naturalmente, nella deriva ringhiosa e populista di queste ore, tutto questo è diventato: gli intellettuali difendono Wikipedia perchè gli serve a scrivere i loro libri.
Giobix, non credo che l’oscuramento (per ora volontario) della Wikipedia in italiano costituisca motivo sufficiente per utilizzare il lemma “informazione” in maniera del tutto parziale.
Mi sembra che le motivazioni siano state illustrate, Garbino.