I SOLITI IGNOTI

Non riporto quasi mai sul blog la rubrica della domenica. Stavolta sì.
Questa è una brutta storia, e al momento circola solo in rete, su Facebook, su una pagina che si chiama “Tentata truffa della Fondazione Arcobaleno”. La Fondazione Arcobaleno ha un sito (o meglio lo aveva, perché il dominio è stato sospeso), è iscritta alla camera di commercio e ha tutti i conti in regola. Dunque, qualche mese fa ha contattato via mail centinaia di piccole case editrici italiane, raccontando di una grande manifestazione, Roma Edit 2014, con prima tappa Roma, 21-25 maggio. In quell’occasione sarebbe stato lanciato il progetto Amico Libro, rivolto agli istituti scolastici di ogni ordine e grado, per rifornire di libri le biblioteche delle scuole. Dunque, la fondazione si offriva di acquistare titoli, “con la scontistica migliore che riuscite a riservarci in merito”. Tanti libri, ordini a volte per migliaia di euro, non in conto vendita e con pagamento a trenta giorni. Amico Libro, peraltro, è un progetto realmente esistente (ma non coinvolto nella vicenda), dunque era lecito aderire. A quanto pare non esiste invece Roma Edit, visto che maggio è passato. Di fatto, a fronte dei libri inviati o recapitati personalmente (“in un garage”), i soldi non sono mai arrivati. Su Facebook si sfogano gli editori: ABC, Audax, Prospettiva, Sestile, Club Audiolettori, Las Vegas, Riccadonna, Ibn, e altri anche microscopici, per i quali l’ammanco non è indifferente. E che raccontano anche l’amarezza di dover pagare l’IVA, mentre chi ha in mano le fatture, oltre ai libri, potrebbe persino dimostrare di essere attivo in ambito culturale e ottenere così l’erogazione di fondi. Piccola storia ignobile, che finirà in una denuncia collettiva.

10 pensieri su “I SOLITI IGNOTI

  1. E quel che è peggio è che, a guardare il bando, non credo che la sedicente Fondazione abbia potuto incassare finanziamenti molto alti.
    Quindi perchè lo ha fatto?
    Per rivenderie i libri al mercato nero?
    Per distruggerli?
    Per affossare ancora un po’ la piccola editoria?

  2. Ma che se ne fanno di tutti questi libri? Anche ammesso che riescano a piazzarli alle bancarelle rimangono titoli di scarso appeal commerciale, a chi li vendi?
    Un piano criminale complicatissimo rocambolesco e dettagliato per fregare dei libri di case editrici minori, davvero c’è qualcosa che non mi torna.

  3. Tutta la questione è davvero strana e credo complessa. Di fatto questa sedicente Fondazione ha programmato per dei mesi questa truffa, inviando ai vari editori ordini molto particolareggiati, preferendo dei testi piuttosto che altri, senza una ratio che giustificasse le scelte.
    Mi domando che fine abbiano fatto questi libri e se sia ancora possibile recuperarli, almeno quello.
    Mi viene in mente che rispetto al MIUR potrebbero avere proceduto inviando tanti diversi progetti falsificando intestazioni e firme ma apponendo le fatture reali.
    Bisognerebbe indagare a fondo.

  4. ma gli eroici responsabili di questa bravata cosa rispondono?(giusto per andare solo un po controcorrente. E tanto per cercare di ridare un senso alla presunzione di innocenza che sembra che sia stata sacrificata per portarci al punto di non ritorno in cui siamo finiti)

  5. Ma è una storia veramente allucinante. E boh anche di uno squallore cazzo, ma di uno squallore… un raccontino di Carver, una storia di babbo dedito al gioco che frega i soldini dal dindarolo al figlio di anni sette.

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