Cinque minuti all’inizio. Sul palcoscenico del Teatro Nuovo a Napoli ci siamo io, Valeria Parrella, Ermanno Rea, Franco Arminio, Elena Ledda. I Zezi stanno provando le loro musiche, che alterneranno alla lettura dei racconti di Avviso ai naviganti. Non ci sarà altro. Non una parola “da comizio”. Non un’invettiva. Non un “loro”.
Cinque minuti all’inizio, e dopo la prova luci, Valeria ride e dice “E’ la campagna elettorale più bella del mondo”.
E’ vero. Quella, in quel momento, lo è.
Perché attraverso un racconto si può dire moltissimo. Si può riassumere un programma, esprimere una visione, anche attraverso altre vie dal “noifaremolorononfanno”. Anche se oggi ho letto sul giornale che il teatro era semivuoto (e non è vero: era pieno) e che non c’erano giovani (balle) e che insomma questi scrittori sono, fra le righe, “roba vecchia”, penso che finché la cultura verrà considerata faccenda noiosetta ed elitaria, un privilegio un po’ babbione, non ne usciremo. Cominciamo a parlare di benessere culturale e del fatto che la cultura migliora la qualità della vita, che ci fornisce non solo gli strumenti per capire e controbattere e agire, ma per stare meglio, per essere più felici.
Non ci credete? Fate la conoscenza con questi signori.
Culture Action li seguo da sempre e dovrebbero essere il pane quotidiano per tutti. Anche per chi la cultura crede di non masticarla.
Fare una campagna elettorale come la vostra, invece, è l’unica “innovazione” possibile. E non si tratta solo di “pancia” o di “testa”, ma di qualcosa di mai sentito prima. mai in questo modo.
La cultura non è (solo) investire soldi affinchè lo Stato faccia campare sistemi più o meno utili.
La cultura è in ogni piccolo movimento che parla di noi e di quello che accade fra noi e la società che ci circonda.
Questo in America lo sanno benissimo ed hanno una cultura nazionale non più antica di 300 anni.
Noi che ne abbiamo una di 3000 cominciamo ad agire ora.
L’importante è farlo.
E ogni giorno, assieme alla lettura del quotidiano, fare un giro su Culture Action è corroborante più del caffè.
Siete i miei agitatori culturali preferiti. Buena vista
http://youtu.be/LH2OAJH8imY
E questo mi piace “Non una parola “da comizio”. Non un’invettiva. Non un “loro”.