ILLUMINAZIONI

Oh-oh, ohibò, direbbe il Maestro. Lo so che non c’è troppo da scherzare, ma un piccolo esorcismo è d’uopo. Intanto, leggete questo:
Troppo a lungo abbiamo abboccato a frasi ideologiche piene di parole come libertà, tolleranza, antidiscriminazione. Queste servono in primo luogo a discriminare ed emarginare i cristiani e i conservatori ed ad abrogare le libertà d’ opinione e di religione. Svegliamoci.
Naturalmente c’è il resto dell’articolo, che si trova qui. Lo so, risale ad agosto, ma mi era sfuggito fino a poche ore fa, quando un amico me lo ha segnalato (grazie Girolamo). Per chi conosce o almeno intuisce alcuni dei testi di riferimento (la filastrocca sui nomi del corpo ha, per dire, ha molte varianti anche in Italia: ne riporta una, nel suo bel libro, anche uno studioso serio e al di sopra di ogni sospetto come Alberto Pellai) lo sconcerto è notevole, pur se prevedibile.
Logico, no? Ci si scaglia contro l’educazione sessuale nelle scuole (in Italia, per dire, non esiste una legge relativa ai corsi: ulteriore primato negativo del nostro paese rispetto all’Europa) ben sapendo che l’informazione seria, mirata, modulata sulle diverse età dei bambini è quella che può permettere ai medesimi di difendersi dal pornomarketing strisciante e, in futuro, di ricorrere consapevolmente alla contraccezione. In proposito, comunque, il sito offre interessante occasioni di studio: per esempio, l’anatema anti-Bindi di Antonio Socci (qui), e qualche disarmante Risè (qui).
Come dar torto ad Azioneparallela quando fa amabilmente notare che è inutile interrogarsi sulla possibilità di aprire un dibattito sulla 194 mentre il medesimo è spalancato da un bel pezzo? (Se almeno si dibattesse davvero, poi).
Ps. A proposito, sapete chi è l’autrice dell’articolo sulle perversioni scolastiche, Gabriele Kuby? Ma sì, fate un piccolo sforzo.
E per chi non ricordasse l’Illustre Risposta ad una delle sue lettere, rinfreschiamo volentieri la memoria:
È un bene che Lei illumini la gente su Harry Potter, perché le sue sono sottili seduzioni, la cui azione è inconscia e per questo profonda nel distorcere la cristianità nell’anima, prima che questa possa crescere propriamente.
Sinceri saluti e benedizioni,
Cardinale Joseph Ratzinger

Aggiornamento: Marco Rovelli, sulla 194, qui.

6 pensieri su “ILLUMINAZIONI

  1. Più che Kuby, due cose mi hanno colpito:
    1. Kattoliko: questi alfieri della tradizione non potrebbero essere tradizionalisti anche con la lingua italiana?
    2. L’articolo di Socci: il bello è che il suo ragionamento, sulla base dei dati che fornisce, è sensato, corretto e giusto. Il problema è che sono falsi i dati! Visto che nelle stime degli istituti di sanità nessuno parla di milioni di aborti all’anno o di migliaia di donne morte prima della legge (http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_16214861.html). E ha pure il coraggio di parlare di balle…

  2. mah…
    su Socci: è superfluo dire che, insieme a tutte le considerazioni che facciamo, basterebbe anche una sola donna salvata dalle mani delle mammane a rendere giusta e indispensabile la 194?

  3. qualche giorno fa michele serra su repubblica ha giustamente focalizzato su un aspetto che nessuno sottolinea mai: la faccia tosta con cui questi sostengono di essere discriminati e perseguitati dai laici cattivi e imperanti, la lagnosa sicumera del rivoltatore professionista di frittate.
    dev’essere insito in un certo tipo di cultura. basta pensare ai comunisti mangiatori di bambini, che , non paghi di aver governato per cinquant’anni, per invidia e pura malvagità vogliono privare gli italiani della libera voce di emilio fede e briatore dei sudati risparmi.

  4. so di inimicarmi mezzo mondo e forse più, ma a mio avviso (parlando di professione pura e tecnica scremata dalla ideologia) emilio fede è uno che può insegnare il mestiere di giornalista a tutti. è lecito replicare che, appunto, l’ideologia condiziona l’informazione che viene data e i modi nei quali viene data. ma uno del “settore” guarda (per esempio) come un telegiornale è “impaginato”, il ritmo, la scelta degli argomenti, la loro sequenza.
    farei inoltre notare che, pur essendo il tg4 una struttura umana e tecnica molto modesta, è stato sempre il primo ad andare in diretta in occasione di eventi rilevanti tipo torri gemelle, guerra del golfo, guerra in afghanistan, rivolta anti-saddham. Tutto ciò mentre gli altri (Rai compresa e alla quale paghiamo il canone) stavano pacificamente a giocare a tressette o a farsi le pippe.

  5. fede era solo un esempio, non intendevo scatenare un dibattito.
    ma a mio avviso il fatto di essere potenzialmente un gran bravo giornalista nella fattispecie diventa un’aggravante.
    è come se qualcuno con una meravigliosa voce blues e tre ottave di estensione passasse la vita a cantare gigi d’alessio.
    oltre un certo limite l’uso inadeguato delle proprie capacità diventa colpa e rasenta la delinquenza.
    🙂

  6. comprendo il discorso di gea. a corredo, però, farei una piccola integrazione. ossia che Fede ha iniziato a cantare Gigi D’Alessio quando era già in età da pensione. Prima si è dedicato molto al blues, con tanta intensità e senza la prosopopea di epigoni che fanno meno ma compaiono il triplo
    🙂

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