IN BREVISSIMO

Trovo meravigliosa (ma tremenda) l’intervista di Antonio Gnoli a Roberto De Mattei.

50 pensieri su “IN BREVISSIMO

  1. E pensare che per dieci anni ci hanno ripetuto che i fondamentalisti religiosi andavano cercati tra le montagne dell’Afghanistan…
    Tanto per rispondere a tono: mi chiedo cosa Dio abbia in serbo per l’Italia, dopo aver dato una lezione ai miscredenti giapponesi, e mi vengono in mente solo brutte cose. Bruttissime.

  2. Mi impressiona apprendere che “egli è vicepresidente del Cnr, un incarico che lo pone ai vertici della struttura che in teoria dovrebbe guidare la ricerca scientifica in Italia”.
    Insomma, l’uomo sbagliato al posto sbagliato… Povera Italia.

  3. @wu ming 4:ma forse qui abbiamo il vaticano che bilancia?avevo già letto alcune sparate di questa persona,e visto la posizione che occupa le trovo oltremodo preoccupanti.

  4. Ragazzi, c’è poco da scherzare e prendere per i fondelli… finalmente abbiamo qualcuno che ci spiega i motivi della caduta dell’Impero romano. Vi faccio notare la sottigliezza con cui questo raffinato studioso interpreta le fonti antiche. Lui è un esegeta nato e voi, siete i soliti invidiosi.
    http://www.youtube.com/watch?v=nCCJ3MXHZ50

  5. Sì, sì… poi come la mettiamo con i terremoti e le tempeste di sabbia (per non parlare delle orde di barbari invertiti) che arriveranno in Svezia?

  6. grazie a certi personaggi,conoscendo l’alternativa,è possibile restare ancorati al paradiso degli agnostici senza percepirlo come un inferno.Peraltro forse è il momento di chiedersi perchè i vertici della chiesa cattolica sempre pronti a strillare,a sfilarci metaforicamente i preservativi dalla mani,e a chiagnere stanno facendo gli indiani per quanto concerne il fatto che in virtù di ciò che emerge dal contesto urgerebbero spazi utili a superare la fase critica dovuta agli sbarchi di disperati speranziosi.Ma evidentemente la carità cristiana ha la peculiarità di farsi sentire soltanto quando c’è da reclamare qualche questua non dovuta

  7. @ stefano
    Sì, abbiamo il Vaticano che bilancia, Comunione e Liberazione che governa intere regioni, etc. etc. E il discorso pubblico viene costantemente inquinato da sedicenti difensori della laicità contro l’invasione islamica o contro il pericoloso moralismo di sinistra… All’improvviso, mentre il mondo arabo-islamico è attraversato da insurrezioni in nome di principi laici e illuministi come la democrazia, la libertà di pensiero e di espressione, il welfare, etc., scopriamo che a capo del più importante istituto di ricerca nazionale c’è un fondamentalista religioso che legge l’Antico Testamento alla lettera come verità storica. A cercare sempre la pagliuzza talebana nell’occhio altrui non ci si accorge della trave ratzingeriana che sta nel proprio.
    Quanto a giocarsi il paradiso, se è vero che l’ingresso è più stretto della cruna di un ago, ho seri dubbi che saranno gli ottusi a passare.

  8. Riporto dal sito ufficiale del CNR: “Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è Ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese.”
    Ovvero De Mattei è con i soldi pubblici che svolge questa sua opera di diffusione del suo credo cattolico nel mondo scientifico (salvo poi precisare che talvolta lui parla a titolo personale, mica di vicepresidente del CNR)…

  9. Questo tale ha ragione. Ed è al posto giusto. Sta bene dove sta, è la cravatta che si abbina alla perfezione al vestito.
    Vorreste forse mettere al suo posto, che ne so, Rubbia? E per fargli fare cosa?
    Che ne dite, la organizziamo una bella raccolta di firme per chiedere le sue dimissioni? O è meglio una manifestazione, che ci sono pure queste belle giornate, e forse viene anche di pietro?
    Provo ormai un insopprimibile fastidio verso il levarsi sempre più frequente del “povera italia e poveri italiani”. Poveri italiani un cazzo
    L.

  10. Mi scuso in anticipo perché i toni non saranno pacati – tuttavia mi sforzerò di calmarmi. E’ possibile interrogarsi anche su come viene selezionato il personale docente delle nostre università? E sul perché vige un quasi universale strabismo corporativo per cui questi – ed altri soggetti – non siano mai, mai rimovibili? Magari il tizio 30 anni fa ha scritto qualcosa di fondamentale per il suo campo di studi poi si è fermato lì… e si trova normale che continui a insegnare senza produrre niente di nuovo. Le cattedre (non tutte) di storia del cristianesimo sono appaltate a gente poco seria… facile che ti ritrovi a seguire un corso di catechesi per adulti invece di lezioni su una materia interessante e così intrecciata alla nostra cultura. Insomma, la mia personale impressione, è che sotto la bandiera della libertà di insegnamento si stiano consumando delle orrende porcate a cui la comunità scientifica di appartenenza non muove alcuna obiezione o guerra. Finché non si finisce sui giornali. Comunque, complimenti a Gnoli per aver resistito con tanto aplomb britannico!

  11. Scusate, però se tanto mi dà tanto, io mi aspetto adesso da Ferrara una tonante requisitoria contro Dio: ma come si permette quel moralista a dare giudizi e punizioni?

  12. Anch´io trovo tremenda l´intervista, ma non meravigliosa. Credo che parta col piede giusto, ma che si perda dopo la critica alle competenze scientifiche di De Mattei. Dopo si cade nel tranello della diatriba “scienza/fede”, che è una battaglia persa in partenza. Invece di puntare su un conflitto di interessi grande come una casa, e di chiedere come vengano gestiti i fondi in entrata, su quali progetti vengano veicolati, o quali siano i compiti del vicedirettore a parte sparare provocazioni (credo pochi altri), si fanno commenti del tipo “uno scienziato inorridirebbe” o “il Giappone è a prevalenza scintoista”. Mia personalissima opinione, forse perché ne ho visti piú di quanto credessi di cattolici che dirigono laboratori di ricerca, non si va da nessuna parte cosí. Cosa ci si aspetta, che un cattolico “senza compromessi” cada in contraddizione? Non sono per una linea di ridicolizzazione, questa è gente che abbiamo tra i piedi da secoli.

  13. Repubblica: e questo l’autorizza a dichiarare che lo tsunami in Giappone è stato un castigo divino?
    In realtà non mi risulta che De Mattei abbia mai dichiarato questo, si è limitato ad eninciare la teoria leibneziana del male, quella in cui credono i cattolici.
    A questo punto c’ è da chiedersi, si puo’ essere uomini di scienza e persone religiose? Penso che sia in teoria che in pratica la risposta sia affermativa.
    Veramente quello è l’ unico punto della vicenda riportata che mi è capitato di approfondire nei giorni passati e noto con rammarico che quando si arriva al dunque – non so perchè, forse per motivi politici – bisogna in qualche modo barare; sinceramente passa la voglia di approfondire il resto delle “accuse” in capo all’ imputato.

  14. No, la questione non è se persone religiose possano essere anche persone di scienza. Un conto è credere nell’altissimo (e anche qui bisognerebbe smettere perché non ci sono solo i monoteismi) altro è cercare di piegare la scienza per spiegare l’altissimo e i suoi “comportamenti”. Come si ingenerano i terremoti è notizia di pubblico dominio, una persona di fede può pensare che questo sia anche un modo del Signore per esprimere il proprio disappunto -) ma non può dire che è Dio a mandare i terremoti, le inondazioni e quanto altro.
    Scusate sono leggermente imbufalita -)))

  15. @ Broncobilly
    Dire che i terremoti “sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio”, come ha fatto il presidente del CNR a Radio Maria, in effetti non equivale a dire che si è trattato di un “castigo divino”, ma più o meno il contrario: e cioè che anche il peggiore male non viene per nuocere, ma rientra in un disegno provvidenziale divino. Padronissimo lui di credere questo, anche se è decisamente facile, quanto inopportuno, dirlo delle catastrofi altrui.
    Personalmente trovo assai più patetiche le affermazioni che rilascia a Gnoli sull’interpretazione letterale e storica del Vecchio Testamento, che di fatto negano l’evoluzionismo e alcuni secoli di ricerca e teorie scientifiche. Dette da uno che dovrebbe patrocinare tali attività, suonano davvero demenziali.
    Ma come diceva Luca in un commento qui sopra: dato lo stato di irreversibile calamità in cui versa il paese, forse è davvero l’uomo giusto nel posto giusto. Così chi ci crede potrà consolarsi pensando che il disastro in cui siamo immersi è una manifestazione della bontà divina, anziché una conseguenza della devastazione psichica collettiva.

  16. de mattei è fuori dal suo tempo. Come la religione che tanto vuole difendere. Pur essendo rispettosa dell’opinione altrui, non posso accettare una posizione del genere da un rappresentante del mondo scientifico.
    Questo psedo ragionamento (di de mattei) andrebbe girato al Cardinal Martini, ne vedremmo delle belle!

  17. A me della questione, più che i massimi sistemi, interessa di capire in quale società schizzata viviamo.
    Per i liberalcattolici tutti i comportamenti sono legittimi, almeno quelli sdoganati dal primo ministro, qualsiasi critica diventa una ferita insanabile alla libertà altrui.
    Per i cattolici integralisti la nostra libertà di costumi (guarda caso, il riferimento esplicito è agli orientamenti omosessuali, e mi pare si taccia di altro, come guerre, ingiustize, e bazzecole di questo tipo) è sotto severissima osservazione da parte di Dio che, quando proprio non ce la fa più, manda uno tzunami di là, un terremoto di qua e altre sciagure.
    Questo intervento punitivo di Dio nel mondo chiamasi ‘teodicea’, filosofi e teologi ne discettano da secoli, ma non mi pare questo il luogo adatto per discuterne, oltre al fatto che non he ho competenze.
    Liberalcattolici e cattolici integralisti (che poi si diversificano in realtà solo in superficie) si trovano d’accordo sui VALORI DI FONDO, quelli su cui NON POSSUNT transigere: come venire al mondo, come accoppiarsi, come morire, su quelle che insomma si chiamano da un po’ di tempo biopolitiche e che riguardano tutti noi, proprio la nostra vita, quella di tutti i giorni.
    Siccome i liberalcattolici e i fondamentalcattolici si trovano in posti chiave del nostro Paese, checché ne dicano nel loro continuo piagnisteo contro i comunisti, la costituzione, i magistrati & co., come fa un cittadino mediamente laico a sopravvivere in questo Paese?

  18. Cerco di essere pacato.
    De Mattei è un imbecille, nel senso etimologico del termine: uno che senza appoggiarsi ad altro non si regge in piedi. Ma il punto è un altro.
    È la diffusione di un linguaggio pestilenziale, all’interno del quale le parole non veicolano alcuna relazione con gli oggetti, men che meno espongono o decostruiscono le modalità di questa relazione. Un linguaggio che si ferma prima delle relazioni di causa ed effetto, e scimmiotta la capacità del “pensiero selvaggio” di essere alternativo alla logica razionale sotto forma di fideismo, di miracolismo d’accatto, di cialtronaggine alla Voyager. De Mattei, Giacobbo, Socci e quant’altri stanno alla ragione discorsiva come Ricci e Drive In stavano all’etica [comunicazione di servizio per gli zdanovisti dell’ufficio stampa: ho una decina d’anni più di Nicola Lagioia, quindi quando Drive In è nato ero abbastanza grande per capire cosa stavo vedendo :-P]. Ciò che resta è l’effetto prodotto per ridondanza: la distruzione di una ragione comune che rende ciascuno protagonista della discussione e della deliberazione («prima discutiamo e poi deliberiamo, noi ad Atene facciamo così» diceva Pericle), e la sostituzione delle procedure deliberative con l’autorità dell’interprete della Verità, o magari col suo sostituto minore, l’uomo della provvidenza.
    Al di sotto di questi fenomeni “macro”, le miriadi di piccole occasioni in cui gli stessi meccanismi scattano. Per dire: io (e non solo io) ho piantato una grana perché nel corso di un’attività scolastica un missionario, nel dibatitto susseguente a una conferenza sui diritti umani in Cina, ha affermato la superiorità del cristianesimo sulle altre religioni orientali (che a suo dire non supporterebbero in modo adeguato il tema dei diritti umani) perché è l’unica religione fondata su un “fatto storico” e non su eventi mitologici quali le incarnazioni del Buddha. Beh, ti viene da dire: ma non è mica un esagitato come De Mattei, no? No, non lo è: però è più pericoloso, perché De Mattei (come Ricci e la sua banda hanno dimostrato potersi fare in altro loco) finisce per alzare l’asticella del tollerato, del consentito.
    Su questo dovrebbero riflettere in primo luogo i cristiani, quelli veri: quelli che sanno cosa c’è scritto nei Vangeli non per sentito dire, ma per averli letti. Perché, come sanno benissimo, circolano idee, prese di posizioni, affermazioni para- o pseudo- “cristiane” che con la parola di Gesù (uomo o dio che fosse) non c’entrano un bel niente.

  19. @ barbara
    Una persona di fede puó dire quello che vuole. Se questa persona di fede è peró il vicedirettore del CNR, c´è il rischio che possa utilizzare la sua posizione per fare propaganda da un luogo che appartiene allo stato. Per me è molto semplice. Chi se ne frega se è uomo di scienza e pure di fede, problemi suoi. Non dovrebbe stare lí, punto e basta.

  20. @ Rob
    Concordo in pieno con te. Ma l’arrabbiatura limita le mie capacita espressive -))))
    Reitero la domanda: ma come mai l’Università se lo tiene?

  21. Fra l’altro, De Mattei ha deciso di parlare in questo modo sullo tsunami, sull’impero romano, ecc. – al di là di quanto dichiarato da lui stesso sulla necessità di testimoniare il cattolicesimo – dimostrando una notevole ‘cattiveria’. Ha sboccato, ‘dando scandalo’, migliaia di persone che non giudicano come fa lui, partendo dal proprio credo. Ha fatto una affermazione veramente ‘cattiva’, su un evento che casomai aveva bisogno della famosa ‘carità cristiana’. Ha fatto una considerazione crudele, superflua, inutile, nel momento in cui il Giappone aveva bisogno di ben altro. Credo (spero) che anche per un credente ci possa essere qualche dubbio… che quella che sembra una manifestazione di fede, sia in realtà una manifestazione di difesa degli interessi di un gruppo di potere.
    E come molte cose cattive, è anche stupida.

  22. “Parlavo a titolo personale da una radio cattolica e non in qualità di vicepresidente del Cnr”
    per me questa frase è paradigmatica. come se fosse pacifica una scissione fra i due ruoli. come se ad esempio fosse possibile da una radio fascista esprimere teorie fasciste ma essere vicepresidente di un’associazione antifascista.

  23. “Parlavo a titolo personale da una radio cattolica e non in qualità di vicepresidente del Cnr”………….fosse vero, dunque, tutto ciò che si dice delle festicciole del premier, sarebbero state cose fatte a titolo personale, come silvio berlusconi, e non come presidente del consiglio. quindi direi che bunga bunga e quant’altro possa essere consegnato alla storia come privato scapricciamento.
    tutto si può in democrazia, per carità. qualche giorno fa ho sentito definire “intrigante” “Se questo è un uomo”. Aspetto di sentir definire Hitler uno scavezzacollo.
    Ha ragione, però, il professor De Mattei. Una persona può avere il diritto di essere cattolica, e anche uno scienziato. E perché no, quindi, anche un imbecille.

  24. Voci di corridoio riportano le future intenzioni di R. De Mattei: dare le dimissioni, lasciare l’incarico al CNR e curare l’edizione critica dell’opera omnia di Tolkien.
    Tranquilli, sto scherzando.
    P.S.
    Questa era per Wu Ming 4 ;-))

  25. Scusate se mi limito all’ “affaire” del terremoto.
    @barbara: affermi che una persona religiosa puo’ “pensare” una cosa ma non puo’ “dirla”. Penso che questa tua censura sia dettata dal fatto che sei imbufalita.
    @wu ming IV: hai ricostruito bene le storpiature del giornalista. Quando si esordisce ironizzando e disprezzando la controparte, non si puo’ poi barare una volta che si arriva al dunque, tu lettore ci resti di sasso. Questo, ad ogni modo, mi impedisce di prendere sul serio tutto il resto.
    @miriam: concordo con te. Se il cattolicesimo è un’ assurdità fuori dal tempo incompatibile con le scienze, lo è anche la sua teoria economica del male.
    @rob: de mattei parlava a Radio Maria. Il passo successivo è dire il rosario in Chiesa. Quello puo’ farlo?
    Mi sa che De Mattei è un po’ esibizionista: sul terremoto, puntando su una certa ignoranza, ha detto cose facilmente difendibili (di girolamo, per esempio, capisco che è criticissimo senza capire le critiche) ma molto provocatorie. Mi sa che un Cardinal Martini o un Padre Enzo Bianchi sottoscriverebbero se solo potessero farlo scomparendo. Non vorrei che tutto si riduca alla solita correttezza politica.

  26. @Broncobilly
    E’ una questione di contesti: ammesso e non concesso che l’insegnamento del magistero cattolico sia che i terremoti sono un castigo di Dio per punire l’umanità, puoi anche condividere tale orientamento ma non lo puoi – in mia modestissima opinione – se insegni in un’Università e/o sei il presidente del CNR, un parlamentare o ricopri una qualunque carica pubblica. Se invece, putacaso, fossi un teologo della Gregoriana puoi dirlo in tutte le sedi ritenute da te opportune.
    Nei liberalissimi Stati Uniti quel docente che ha scritto la “curva di Bell” (se non ricordo male il titolo ma la era lo “studio” in cui si sosteneva la superiorità intellettiva dei bianchi sui neri) lo hanno gentilmente ma fermamente dimesso.
    Non è questione di politicamente corretto – ci sono dei paradigmi scientifici da rispettare per lavorare in alcuni luoghi. Altrimenti si pubblicano solo libri e articoli e pace. Un po’ di polemica ma nessuno scandalo.

  27. ammesso e non concesso che l’insegnamento del magistero cattolico sia che i terremoti sono un castigo di Dio per punire l’umanità
    Barbara, ma come, il giornalista “bara” dicendo che – secondo l’ imputato – “lo tsunami giapponese è un castigo di Dio”, io – con wm4 – denuncio questa forzatura e tu ci ricaschi riproponendola bellamente?
    Allora ha ragione quel tale che teorizza: “sparate palle a più non posso… qualcosa resterà”.

  28. @ Broncobilly
    Nell’intervista è De Mattei stesso a dire – citando Agostino – “anche i popoli possono peccare ed essere puniti”. Quindi è lui stesso a oscillare tra due visioni, una più veterotestamentaria di Dio come Padre Severo che manda le sette piaghe d’Egitto e una più neotestamentaria che lo interpreta come Padre Buono con un piano provvidenziale. Detto questo non prendiamoci in giro: il problema non è né teologico né giornalistico. La cosa grave è tutto il resto delle affermazioni del presidente del CNR. Uno scienziato può senz’altro credere in Dio e professare una fede religiosa, ma se uno mi dice che tra evoluzionismo e Genesi è vera la seconda, cioè antepone alla conoscenza la verità di fede da interpretarsi rigidamente alla lettera, non sta affermando i limiti della scienza, sta negando il valore conoscitivo della scienza stessa. E’ una posizione pre-Tommaso d’Aquino. Roba da chiodi.

  29. Io ho qualche problema con la fede, ma per lasciare aperte le porte delle scelte ai figli faccio loro conoscere quella cattolica attraverso una parrocchia scelta accuratamente, così accuratamente che il prete non ha avuto problemi durante una predica a spiegare ai ragazzi che Adamo ed Eva sono un po’ una bella metafora, e che insomma, lo sanno tutti che il cammino della conoscenza e della scienza è fondamentale e che esiste una possibilità di convivenza tra le diverse sfere. Ha usato proprio la parola metafora, e sono certa che stava semplificando, che probabilmente parlando da teologo avrebbe potuto dire ancora meglio, ma parlava per far capire ai ragazzi che la fede non può e non deve contrapporsi alla conoscenza. O davvero torniamo indietro di secoli. Ecco, anche un prete riesce a conciliare diversi ruoli. A maggior ragione credo che dovrebbe riuscirci chi occupa la posizione di De Mattei.
    Concordo con Girolamo e Paola: vedo un problema di asticella del tollerato che si alza, di interessi di un gruppo di potere.

  30. @Wu Ming 4:
    Occultare la logica modale in cui sta a bagno maria la teoria del male è impresa sciagurata. Se un giornalista un po’ sciagurato lo fa per giustificare gli sghignazzamenti pre-intervista, un po’ la colpa è anche sua.
    Non ho approfondito il pensiero di De Mattei sulla Genesi, butto lì solo due caveat che evitano perdite di tempo:
    1. il cattolico crede che nel corso dell’ eucarestia il pane e il vino si trasformino per consustanziazione nel corpo e nel sangue di Cristo. Qualcuno, dimentico che la scienza non si occupa delle sostanze, potrebbe voler verificare la cosa al microspio. Ecco, evitare questo genere di ignoranza sarebbe decisivo.
    2. Per il cattolico la sostanza dell’ uomo è la sua anima, qualcosa che non possiamo “disegnare” visto che possiamo disegnare solo corpi. Per il cattolico moderno scientificamente acculturato il racconto della Genesi è metafora, ma non nel senso di “espediente retorico per impartire una qualche morale”. Non nel senso di “parabola”, non è insomma una favola di Esopo. E’ metafora per raccontare il reale, per raccontare una “storia reale delle sostanze”. Cio’ significa, e questo sì che ce lo dice la scienza, che noi non possiamo “disegnare” Adamo così come lo descrive Genesi, ma cio’ non toglie, per il cattolico, la realtà sostanziale di quel racconto e dei suoi personaggi.
    Puo’ sottoscrivere i due caveat anche l’ evoluzionista spinto che progetta per sè l’ ibernazione secolare con successivo upload delle facoltà cognitive su un computer. Per esempio io.
    Cosa poi pensi esattamente De Mattei non è ben desumibile dall’ intervista e come tutte le cose andrebbe approfondito (cosa che non ho voglia di fare).
    Voglio solo aggiungerne una terza avvertenza che spesso sfugge: una mentalità scientifica non è affatto tenuta a credere a teorie che la scienza considera come le più plausibili. Basta e avanza che sia una mente bayesiana, in quanto tale le sue credenze saranno condizionate da a-priori che sono differenti per ciascuno di noi. Se non fosse così la scienza cesserebbe di essere maestra di libertà.

  31. Dunque sarebbero gli sghignazzanti i colpevoli e non chi ha collocato in una posizione che non merita un personaggio quanto meno improbabile. Andiamo, Broncobilly, tutto questo fa torto alla tua intelligenza.

  32. @ Broncobilly
    Eppure De Mattei ha rilasciato risposte cristalline. Basta leggere l’intervista. Non dice di essere anti-evoluzionista perché la teoria darwiniana non lo convince e perché pensa che la ricerca potrebbe approdare a una teoria migliore. Non è una posizione liberale la sua, da scienziato (infatti non lo è). Dice che l’evoluzionismo smentisce la lettura letterale della Genesi come evento storico, quindi lui da credente lo respinge. Uno che la vede così può essere adatto al ruolo che gli è stato assegnato solo in un paese paradossale come questo, ridotto com’è ridotto. Per altro è lui stesso a dire che le sue competenze ricadono all’interno del settore minoritario del CNR dedicato alle scienze umane.
    Insomma, inutile sviare il discorso, qui l’anima e la transustanziazione non c’entrano proprio niente. Uno è padronissimo di credere ai misteri e ai miracoli, e di pensare che i miti/metafore contengano una verità sostanziale. Ma quando uno che si trova a presiedere il maggiore ente di ricerca di uno stato laico moderno mi dice: “Respingo il poligenismo evoluzionista. Se un cattolico lo accettasse verrebbe a cadere l’idea di un peccato originale trasmesso da una coppia di progenitori a tutta l’umanità” e “Il paradiso terrestre è una realtà storica non una metafora”, a me viene eccome da sghignazzare, per non piangere. Mica per le cose che pensa, sia chiaro, ché uno può pensare quel cazzo che gli pare. Ma perché sta dove sta. E sulle nostre spese.

  33. E’ il fatto che stiamo qui a discuterne con il sincero liberale broncobilly e le sue argute eccezioni procedurali alla ghedini che indica come siamo messi.
    E dunque, ripeto, il tale è l’uomo giusto al posto giusto.
    Quello che è sbagliato è che non abbiamo ancora bugs bunny premier e il diavolo della tasmania capo dell’opposizione.
    L.

  34. @ luca
    Hai ragione, la smetto. Il fatto è che siamo circondati da “sinceri liberali” in ogni dove. Non c’è più un partito o partitucolo politico che non contenga la parola “libertà” o “democrazia” nel nome… e a me sembra che siamo alle prove generali di fascismo. Mica quello old style del Pelatone, sia chiaro, ma quello che dici tu, quello di Bugs Bunny e Tas, che riesce sempre a farti sorridere. Dopo di loro forse arriverano i marziani di Tim Burton (anti-evoluzionisti permettendo, certo…).
    Passo e chiudo.

  35. respingo il poligenismo evoluzionista. Se un cattolico lo accettasse verrebbe a cadere l’idea di un peccato originale trasmesso da una coppia di progenitori a tutta l’umanità…
    Questo passaggio in effetti è problematico, innanzitutto perchè “l’ idea di un peccato originale trasmesso da una coppia di progenitori a tutta l’ umanità…” non è affatto essenziale per un cattolico (considerato che ci sono altre forme di trasmissione della sostanza). I primi due caveat non salverebbero quindi il De Mattei su questo punto.
    Ma c’ è sempre il terzo, e ulteriori chiarimenti si rendono necessari: in che che senso il Nostro “respinge l’ idea…”? In senso bayesiano o in senso dogmatico? Il primo sarebbe tollerabile, il secondo no. Ma avremmo comunque il “dogma De Mattei” visto che un dogma Cattolico in materia non esiste affatto (la Chiesa ufficiale propende piuttosto per il poligenismo, e comunque lascia campo alla scienza).
    ***
    Ghedini? Nooo… ancora il chiodo fisso… non stupisce che chi ce l’ abbia piantato nella testa salti su a proporre che “si cessi ogni discussione”.

  36. @lipperini:
    Forse non basta dire “bayesiano”, ma io ho detto “bayesiano”. Siamo sul web sì o no? La differenza è all’ incirca la stessa che corre tra un concetto fumoso e uno franco e preclaro.
    Comunque nessun allarme. Trattasi solo di argomento razionale (e non etico) per giustificare  pluralismo e pari dignità per le credenze di minoranza in un contesto scientifico. Praticamente l’ ortodossia, se è vero che nel mio link l’ argomento è brillantemente illustrato ed entusiasticamente condiviso da materialisti duri e puri.

  37. Siamo sul web. Ma c’è web e web. E in questo blog si discute, non si gioca a chi fa più citazioni. Comunque mi associo a Luca: sei intelligentissimo, siamo annichiliti, grazie.

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