Era l’estate del 2017, e la sottoscritta visitava San Ginesio per parlare dell’Arrivo di Saturno, e soprattutto per vedere cosa accadeva in uno dei borghi più belli d’Italia dopo il sisma. Mi scrive Barbara, ricordando quel pomeriggio: “Si trattava della prima estate dopo il sisma, ci sentivamo ancora forti fiduciosi, avevamo l’attenzione, l’affetto di tanti che avevano dimostrato solidarietà nei nostri confronti e credevamo fortemente in una rinascita del paese. Ci era stato promesso un polo scolastico sicuro, antisismico, un polo che avrebbe funzionato da richiamo, perché le scuole sono, da sempre, l’emblema di San Ginesio. Inevitabilmente è sopraggiunto l’inverno, l’attesa, lo stallo, l’abbandono e lo spopolamento del paese. Qualche segnale di ripartenza, ma la ricostruzione delle scuole non è mai avvenuta. Infine, all’indomani dell’insediamento della nuova amministrazione, è giunto un vincolo di inedificabilità da parte della Sovrintendenza che compromette il futuro del paese, creando contrasti e divisione nella comunità sanginesina. A seguito di questa incredibile storia, si è costituito un comitato in difesa del progetto di ricostruzione del polo così come era stato progettato ed addirittura appaltato”.
Credo che uno dei doveri di chi scrive e parla, di chi, insomma, è un noioso intellettuale («Questa sinistra è morta con questi intellettuali perché è diventata qualcosa di noioso, il mondo è cambiato», Beppe Grillo, ieri), sia occuparsi di ciò di cui quelli divertenti non si occupano. Ecco la lettera dei comitati.
QUALE FINE PER IL NUOVO POLO SCOLASTICO DI SAN GINESIO?
QUANDO POLITICA E AMMINISTRAZIONE SI DIMOSTRANO SORDE DI FORNTE ALLA COMUNITÀ. L’APPELLO DEL COMITATO A DIFESA DEL POLO
“Come Comitato in difesa del Polo scolastico nel centro storico di San Ginesio, bloccato da un vincolo della Sovrintendenza, facciamo appello alla vostra sensibilità e all’importanza vitale della questione per la sopravvivenza stessa del nostro paese (Bandiera arancione e uno dei Borghi più belli d’Italia). Oltre al comunicato stampa indichiamo le tappe di questa commedia dell’assurdo. Partendo dalla fine, perché è l’unico modo di rimanere fedeli all’impegno che ci siamo dati come Comitato: quello di volere a tutti i costi veder realizzato il Polo scolastico che ci è stato promesso, inserito nell’ordinanza n.14 del 2017 del Commissario straordinario per la Ricostruzione con gli stanziamenti previsti, in tempi brevi e certi. Il Polo prevede la costruzione di scuole sicure, livello 4, per infanzia, primaria, Liceo delle Scienze Umane, Liceo Linguistico e Istituto Professionale, tutte scuole che si trovavano all’interno della cinta muraria prima del sisma del 2016 e che oggi si trovano sacrificate: infanzia e primaria presso la scuola media (l’unica rimasta in piedi), Licei nell’ostello comunale e Istituto professionale delocalizzato in un centro di aggregazione a Passo san Ginesio.
Vogliamo le scuole nel centro storico del paese così come era prima del sisma, le vogliamo tutte sicure e nuove come promesso. Devono stare nel centro storico perché rappresentano una risorsa culturale, sociale, economica per un paese che sta morendo.
Riassumiamo quello che abbiamo fatto fino ad ora: poco perché ci avevano detto che ogni azione poteva essere deleteria e inopportuna, così siamo stati zitti.
Ci siamo costituiti giovedì 28 giugno 2018 al Colle di san Ginesio, iniziando con la raccolta di firme a difesa del progetto inserito nell’ Ordinanza Commissariale n.14 del 16.01. 2017 che prevede un nuovo polo scolastico nel centro storico comprendente scuola dell’infanzia, scuola primaria, Istituto di scuola superiore Alberico Gentili (liceo linguistico e delle scienze umane) e istituto professionale Renzo Frau. Il progetto così come pensato, scritto e più volte presentato alla cittadinanza prevede, come da ordinanza, la realizzazione, su aree di proprietà pubblica, di edifici scolastici e strutture quali l’auditorium e la palestra, con classe d’uso pari a 4, un indice di sicurezza alto tale da impedire crolli anche in caso di forti scosse, trovandosi il comune di san Ginesio all’interno del cratere. L’esigenza di costituire un Comitato è nata a seguito del parere contrario all’avvio dei lavori giunto l’11 .06.2018 da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per incompatibilità con il Dettato del D.M. 07/09/1987, parere in contrasto con quanto espresso dal rappresentante dello stesso Ministero nella conferenza permanente dei servizi (ex. art. 16 D.I. 189/2016) tenutasi a Rieti un mese prima,il 9/05/2018, conferenza alla quale partecipavano oltre il Commissario straordinario per la ricostruzione, anche i rappresentanti del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e i rappresentanti degli Enti parco, delle altre amministrazioni dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni.
Il 7 luglio 2018 i promotori della raccolta firme hanno scritto un articolo a sostegno delle finalità del comitato, hanno poi atteso l’esito dell’incontro tra Comune, Commissario, Sovrintendenza, Regione del 25 luglio ad Ancona confidando in una risoluzione istituzionale del problema. In quella sede si è pensato a una rimodulazione del progetto, che salvaguardasse la cinta muraria di San Ginesio (motivo per cui esiste il vincolo), e che potesse assecondare le esigenze della Sovrintendenza. Il 7 agosto 2018 il Comune di San Ginesio ha presentato quel nuovo progetto alla Sovrintendenza di Ancona, in attesa di un parere Positivo. Il 18 settembre 2018, alla nuova Conferenza permanente convocata dal Commissario De Micheli, non ha partecipato nessun rappresentante della Sovrintendenza di Ancona, unico deputato ad esprimere un parere per sbloccare l’avvio dei lavori per il polo, determinando, in sostanza, un nulla di fatto. A seguito della dichiarazione del sindaco Ciabocco in proposito, il 20 settembre 2018 alcune mamme promotrici del comitato e delle insegnanti hanno incontrato il Sindaco consegnando le firme raccolte (circa 400) in difesa del Polo scolastico.
La scorsa settimana, a seguito delle voci circolate dopo il consiglio comunale del 4 ottobre, dove il sindaco Ciabocco, nelle comunicazioni finali, paventava la certezza di un diniego della Soprintendenza e ipotizzava uno “spacchettamento” delle scuole, anche con un recupero dell’edificio storico delle ex magistrali, i promotori del comitato si sono riuniti per indire l’assemblea pubblica mercoledì 10 ottobre 2018. In tale sede è stata avanzata la seguente proposta: organizzare un incontro con l’amministrazione comunale al fine di chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario che deliberasse congiuntamente la difesa del Polo scolastico così come nell’ordinanza 14.
Venerdì 13 ottobre 2018 presso la sala consiliare del comune il Comitato e la cittadinanza intera hanno esposto al Sindaco e agli amministratori la proposta senza ottenere quanto richiesto. L’amministrazione si dichiara a parole ( e non con delibera scritta, richiesta avanzata dal Comitato) a favore del Polo scolastico dentro le mura, ma continua a insistere sul diniego della Sovrintendenza, che si deve esprimere entro il 7 novembre 2018. A fronte di un eventuale parere negativo non dimostra la volontà di tentare di ricorrere, tramite il Commissario, all’arbitrato presso il Consiglio dei Ministri e di combattere, con l’appoggio del comitato, ma già predispone un piano B di frammentazione del Polo con recuperi di edifici storici e delocalizzazioni.
Il Comitato intende invece continuare lottare per lo scopo per il quale si è costituito intraprendendo tutte le possibili vie ed azioni”.
I bambini rappresentano il futuro della Nazione e il cuore pulsante della popolazione, senza di essi rimango solo le mura vuote.
La burocrazia genera di continuo gli iter per cancellare la speranza e il diritto a vivere, e studiare in sicurezza.
Si possono avviare tante azioni per aiutare la gente dentro i crateri, ma tutto ciò è invano quando la macchina burocratica avanza.
La politica deve essere a supporto ai bisogni della gente, invece essa ha una strada per conto suo, non guarda in faccia a nessuno.
Il territorio non è più sicuro, le scuole assenti, i luoghi di ritrovo scarsi.
Rimane la rabbia per la impotenza e orecchie sordi di chi può dare pareri positivi.
La gente ha bisogno di serenità.
I bambini devo andare a scuola e genitori, nonni devono essere sicuri che nessuna scossa teli può togliere in un attimo.