LA FISICA DELL'ARRETRATO

Gente, non posso più esimermi: la pila di libri cresce sfidando le leggi fisiche della stabilità, e in contemporanea cresce il mio senso di colpa per non riuscire a parlare di tutto quel che vorrei.

Un passo alla volta. Intanto le segnalazioni, su cui tornare: Gomorra di Roberto Saviano, per esempio, che è uno dei libri imperdibili di questo momento. Quindi: un nuovissimo Gianni Biondillo on the road/in rock, Per sempre giovane, che riserverà sorprese. Quindi ancora: uno stralunato e imprevedibile Carlo D’Amicis con Escluso il cane. E poi: se non lo sapeste già, Mi spezzo ma non m’impiego di Andrea Bajani.

Continua, naturalmente.
Ma prima, due piccole recensioni della vostra eccetera (una già pubblicata, una quasi) che riguardano due libri usciti non proprio in questi giorni, ma assolutamente meritevoli.

Il primo, Tra uomini e lupi, di Vincenzo Pardini.

Dopo il suo antico e lodato libro di racconti Il falco d’oro, a Vincenzo Pardini tocca spesso in sorte la definizione, alquanto semplificatoria, di “scrittore degli animali” (ed è noto come, in questi casi, l’autore sottolinei che “anima” e “animali” hanno lo stesso etimo). Non che il concetto sia sbagliato: nei sedici racconti di Tra uomini e lupi, premiato con il “Viareggio d’inverno”, ci sono mucche e muli e cavalli e cani in ingente quantità. Ma, soprattutto, ci sono i mondi scomparsi che, nel caso, sono quelli della Garfagnana, e in assoluto tutti quelli dove risultano estranei ed esclusi i vecchi, i contadini, i silenziosi. I lupi, e coloro che ai lupi sono affini. Nel racconto Due biciclette, che apre la nuova raccolta, ci sono subito le strade di polvere e fango percorse da padri e nonni perduti: le stesse che ne Il carrettiere dei monti, il vecchio Sassie vede ricoprirsi di asfalto, presagendo la fine dei tempi con la simultanea sparizione di barcaioli, spazzacamini, carbonai, bevute, saluti. Poi, certo, ci sono quelle che sembrano favole amare, dove femmine di lupo e di uomo combattono le proprie battaglie, dove cani fierissimi vengono venduti, o dove l’odore di un caprone inebria i sensi di un’intera comunità. C’è, insomma, la narrazione del sacro, e di come, da qualche parte, uomini e no lo rinvengono ancora nell’amore, nel sesso, e nella morte.

Il secondo, Sacra fame dell’oro, di Ernesto Aloia.

Il denaro e l’aridità degli uomini, o anche la piccolezza dei sogni. Questo il filo conduttore di un’antologia preziosa per la gelida passione con cui attraversa cinquant’anni di vita italiana in quattro racconti. L’autore è Ernesto Aloia, torinese, abilissimo nell’elaborare la Storia incarnandola in  flebili esistenze. In La situazione, un grigio e giocoforza corrotto dirigente d’azienda che ha sposato la figlia del padrone e va a letto con l’operaia, cerca a suo modo di opporsi ai licenziamenti e allo sconforto da austerity: ma si ritroverà a pagare per tutti. In Missilistica per dilettanti-e sono gli anni Cinquanta-un ex ufficiale sogna di cambiare vita, suo figlio costruisce razzi e scopre il tradimento di sua madre. In Punto di domanda rampolli di un’Italia ancora per poco ricca martirizzano il figlio di una prostituta. Infine, ai giorni nostri e in quello che forse è il racconto più bello, Locuste, truffatori finanziari ingannano due volte i risparmiatori: conta poco il breve risveglio di coscienza del protagonista, con una casa straripante di oggetti come una tomba egizia e una moglie che sostiene il commercio equo e solidale. Conta il denaro, che vive e cresce e chiede tempo e amore: “proprio come tutti noi”.

Nel frattempo, in una galassia vicina vicina, Babsi scrive di Kusturica e di letteratura jugoslava…

9 pensieri su “LA FISICA DELL'ARRETRATO

  1. Io sono tentata da “Per sempre giovane”, probabilmente perché quando, da bambina, le mie compagne di scuola cinguettavano “Il valzer del moscerino” di Cristina d’Avena, io duettavo con Robert Plant sulle note di “Immigrant song”. Vinceva lui, ma sono cresciuta a pane e rock.

  2. Ciao Loredana,
    scusami se approfitto di questo spazio. Desideravo solo chiederti se hai avuto il tempo di dare un’occhiata al mio romanzo “Identità distorte” che ti ho dato a Torino nel corso della Fiera del libro.
    A presto e complimenti per le tue molteplici attività letterarie.

  3. “Gomorra” – spero – sarà il caso letterario del 2006.
    Lo sto leggendo (sono circa a metà, l’ho acquistato ieri) e mi pare che mantenga tutte le promesse dei racconti e delle inchieste.
    In un certo senso, siamo a questo paradosso: esci da questo viaggio all’inferno della “trincea” del capitalismo criminale e criminogeno (perché questo è il “Sistema”: mica pane e rucola) con un senso di sconforto, di pessimismo. Però poi pensi che una ragione di ottimismo c’è, ed è per il fatto stesso che in questo disgraziato e irresponsabile Paese vivono ed operano persone come Saviano…
    Lo consiglierò a tutti i miei amici, anzi: anche agli sconosciuti. Così.. per strada.

  4. Però non capisco ‘sta cosa di dire sempre: “ormai ha superato Cosa nostra”. Non esiste una classifica delle mafie, sono come la televisione, la radio, internet, ognuna occupa il suo posto ritagliandosi una propria specificità.

  5. Salve!ho letto con entusiasmo il libro “la notte dei blogger” ed è entusiasmante notare quante visioni diverse ci sono della realtà…tanti modi costruiti e inventati di interpretare stati d’anima momentanei,ma se colti ,immortali.
    Sono una blogger agli esordi,avendo trovato da poco il coraggio di fare…o di emergere,a modo mio e sono contenta di aver iniziato ad esplorare un mondo nuovo…se vero non lo so,ma sicuramente parallelo a quello “reale”,caratterizzato forse dagli impulsi reconditi del nascosto di ognuno di noi…Impulsi che nella vita odierna e alla luce del sole,non possono venir fuori …la fretta,la noia,l’orologio che urla sempre che siamo in ritardo…impediscono l’estro,se esiste,di manifestarsi.
    E come lei ci fa notare ,si scrive di notte,tempio di mille idee,cantiere di sogni e future azioni.
    E in questa notte ho scelto di scriverle,perchè l’ammiro come scrittrice e come consigliera della nostra generazione,incerta,debole,insicura.
    Scavando poi alla fine non siamo dei giovani senza entusiasmo…certo la generazione è diversa,però siamo in grado e per fortuna..(sarà anche la possibilità del blog!)di conservare accuratamente i nostri sogni…e valori..o almeno ci proviamo…
    Volevo inoltre consigliare il libro di Federica Bosco
    “CERCASI AMORE DISPERATAMENTE” che tratta la tematica del nostro tempo….la voglia di amare.
    Interessante.
    Cordiali saluti
    Elena…

  6. “elaborare la storia incarnandola in flebili esistenze” m’è sembrata la sintesi perfetta del libro di Aloja, pensa che volevo recensirlo ma dopo aver letto qiesto, so che non saprei dirne di meglio o di più efficace e quindi mi astengo. Comunque il libro è molto bello, un paio di racconti non sono proprio bellissimi, ma il primo, e l’ultimo sopratutto, sono meravigliosi, cinicamente meravigliosi.

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