LA PAUSA CANONICA

Il tempo ha una sua speciale plasticità, per cui tutto quel che gira prima o poi torna. Sali sull’autobus e pensi che non ti porterà molto lontano, dall’altra parte della città, forse, non di più, e tutto a un tratto, chi l’avrebbe mai detto, stai attraversando un altro continente. Trovate la metafora un po’ ingenua? Anch’io, e il bello è che non ha importanza. Il tempo rappresenta un enigma così inaccessibile che anche osservazioni puerili come la mia conservano un’eco struggente.
(Stephen King, Quattro dopo mezzanotte)

Così, un anno dopo, si torna al paesello. Molto è cambiato, irreversibilmente in alcuni casi. Molto ricomincia, o così ci si attende, come sempre avviene in  ogni estate. Commentarium, vivetela nel più felice dei modi. Mi affaccerò, forse, ogni tanto. E comunque ci si ritrova a settembre. Lunghi giorni e piacevoli notti a tutte e tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna in alto