LA PROVINCIA CONTRO SPERANZON

Comunicato stampa.

Intervenendo a Fahrenheit, il programma pomeridiano di Radio3, la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha duramente preso le distanze dall’assessore alla cultura Raffaele Speranzon, che nei giorni scorsi aveva chiesto il ritiro dalle biblioteche civiche dei libri di quegli autori che nel 2004 avevano firmato un appello per Cesare Battisti. “Ritengo che quella di Speranzon sia un’iniziativa a titolo personale e non espressa nel suo ruolo istituzionale. Qualora presentasse la proposta in giunta, sappia che la provincia di Venezia non la sosterrà. Le biblioteche sono un luogo libero”. Condanna anche da Claudio Leombroni, vicepresidente dell’Associazione Italiana Biblioteche, che ha annunciato una presa di posizione ufficiale: “Speranzon fa torto all’intelligenza dei lettori italiani, perfettamente in grado di giudicare da soli”. La scrittrice Michela Murgia, vincitrice del Premio Campiello, ha sottolineato il pericoloso precedente costituito dalla proposta, mentre lo storico Luciano Canfora l’ha accostato al ritiro dalle biblioteche delle opere di autori ebraici durante il fascismo. “Un’iniziativa, quella di Speranzon, di gigantesca idiozia”.

25 pensieri su “LA PROVINCIA CONTRO SPERANZON

  1. Pingback: Anonimo
  2. Secondo me non basta. L’ha fatta talmente grossa che si deve dimettere, occorre chiedere le dimissioni. In questo campo non esistono iniziative “a titolo personale”. Se un assessore alla Cultura pensa “personalmente” quelle cose non può essere assessore alla Cultura.
    (Secondo me neppure alla Nettezza urbana, ma certo non alla Cultura)

  3. Primo passo avanti, prima nostra vittoria. Ma è ancora troppo poco, non abbassiamo la guardia.
    E’ il fatto stesso che un assessore alla cultura (!) abbia una simile idea di ciò che in teoria dovrebbe amministrare, è il fatto che lui e altri abbiano trovato *assolutamente normale* proporre questa madornale, sesquipedale violazione della libertà di pensiero, è il fatto che questa roba sia ancora in circolazione (benché “a titolo personale”) a costituire il pericolo. Il fatto che un sindacato di polizia – il COISP – abbia tenuto una conferenza stampa congiunta coi promotori della schifezza è un’implicita intimidazione.
    Insomma, non sediamoci su questi “allori”, perché qui c’è da pedalare.

  4. Credo proprio che Speranzon non possa più continuare a occupare il posto di assessore alla cultura. E’ come se un assessore alla sanità dichiarasse che una tal categoria di persone non ha diritto all’assistenza sanitaria.
    Intollerabile

  5. Anche perchè, Wu Ming, vedi qual è la ricaduta: i vari miskin e miserabilia che vengono qui a ghignare dicendo che tanto era tutta pubblicità. Altro che pedalare: qua bisogna correre.

  6. Entro sul blog solo per dare la mia solidarietà a tutti ‘i proscritti’ ma, come diceva Zaub, pure a me stessa, a noi tutti, come cittadini, come lettori, come persone che non sopportano bavagli di nessun tipo.
    A questo punto: “Proscriveteci tutti”, perché gli Speranzon non possono davvero pensare di intimidirci sventolando l’arma della censura se facciamo, pensiamo, scriviamo qualcosa che a loro non piace.
    Ed è lampante che qui non si tratta di Battisti, solo che l’alibi era troppo ghiotto per non prenderlo subito al volo.
    Perché questo è un metodo, non è una svista. Sia chiaro.

  7. Per correre si corre, e già parecchio (ah capire dove…). Ma di Speranzon che vorrebbero biblioteche decorative ce n’è in giro parecchi, e non da oggi, persone che piuttosto di conoscere quali gioie hanno riservato nella storia certe soluzioni geniali…

  8. Un primo importante risultato. Però credo che la mossa successiva dovrebbe essere chiedere le dimissioni di Speranzon. Perché Speranzon non ha parlato a titolo personale, ma nel suo ruolo istituzionale. E il suo ruolo istituzionale non è in alcun modo compatibile con una richiesta di proscrizione.
    So che gli appelli, le raccolte firme ecc. spesso fiaccano le lotte. Verissimo. Però non potrebbe essere un modo, ora, per capitalizzare la forza accumulata (prima che si disperda) e provare ad affondare il colpo?

  9. è una bella notizia ma credo che questa persona non dovrebbe amministrare il bene pubblico e, soprattutto, visto che non ne è in grado, non dovrebbe occuparsi di cultura.

  10. Meno male che per uno senza cervello ce ne sono dieci che pensano… chissà se basterà.
    Comunque a chi, per difendere questo atteggiamento, dirà che si trattava solo di una provocazione, risponderò che a forza di provocare la gente la mandi in bestia, e non ti puoi meravigliare se poi ti mandano a casa.
    E li inviterò a lavorare invece di provocare.

  11. Penso anch’io che non sia stato un episodio isolato, fa parte di un metodo. Per questo non mi ha stupita, anche se ovviamente mi ha indignata. Per questo occorre sottolineare, magari ad nauseam, e soprattutto comunicare bene, con chiarezza ed efficacia, la gravità della proposta e le sue implicazioni. Non sono sicura che alla maggioranza degli italiani ciò possa essere sufficientemente chiaro, a questo punto.

  12. vi segnalo che la Commissione PP.OO. della provincia di Venezia ha scritto un comunicato, inserito nel sito della provincia e pubblicato sul giornale locale, in cui condanna l’iniziativa di censura, in base ai principi di lotta alle discrimnazioni che improntano il lavoro di chi opera per garantire pari opportunità

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