PENNAC FUORILEGGE A VENEZIA

Per facilitare l’elenco a Speranzon (leggere qui), posto l’elenco assolutamente parziale di alcuni dei titoli che dovrebbero essere eliminati dalle biblioteche del veneziano.
Agamben Giorgio: L’uomo senza contenuto, Rizzoli; La comunità che viene, Einaudi; L’aperto. L’uomo e l’animale, Bollati Boringhieri; Il giorno del giudizio, Nottetempo; Profanazioni, Nottetempo; Nudità, Nottetempo; La Chiesa e il Regno, Nottetempo.

Balestrini Nanni: Poesie pratiche, antologia 1954-1969, Einaudi: Tristano, Feltrinelli; Vogliamo tutto, Feltrinelli; Gli invisibili, Bompiani, L’editore, Bompiani, I furiosi, Bompiani, Una mattina ci siam svegliati, Baldini & Castoldi; La Grande Rivolta; Bompiani; Sandokan, Einaudi.

Benedetti Carla Pasolini contro Calvino: per una letteratura impura, Bollati Boringhieri; L’ombra lunga dell’autore. Indagine su una figura cancellata, Feltrinelli; Il tradimento dei critici, Bollati Boringhieri;

Bernardi Luigi: Erano angeli, Fernandel; Vittima facile. Una storia criminale, Zona; Atlante freddo. Trilogia criminale, Zona; Senza luce, Perdisa Pop; Fuoco sui miei passi, Senzapatria.

Bertante Alessandro: Al diavul, Marsilio.

Biondillo Gianni: Per cosa si uccide, Con la morte nel cuore, Il giovane sbirro, Nel nome del padre, Guanda.

Cacucci Pino: Outland rock, Transeuropa, Puerto Escondido, Mondadori; San Isidro Futbòl, Feltrinelli; Punti di fuga, Feltrinelli; In ogni caso nessun rimorso, Feltrinelli; Demasiado corazón , Feltrinelli; Nahui , Feltrinelli; Sotto il cielo del Messico, Feltrinelli; La giustizia siamo noi , Rizzoli.

Carlotto Massimo: Il fuggiasco, e/o; La verità dell’Alligatore, e/o; Le irregolari, e/o, Nessuna cortesia all’uscita, e/o; Arrivederci amore, ciao, e/o; L’oscura immensità della morte, Roma, Edizioni e/o; Nordest, e/o; L’amore del bandito, e/o.

Dazieri Sandrone: Attenti al gorilla, Mondadori, La cura del Gorilla, Mondadori, Gorilla blues, Mondadori; Il Karma del gorilla; È stato un attimo. Mondadori; La bellezza è un malinteso; Mondadori.

De Michele Girolamo. Tre uomini paradossali, Einaudi; Scirocco, Einaudi, La bellezza del cieco, Einaudi, La scuola è di tutti, Minimum Fax.

Di Monopoli Omar. Uomini e cani, Ferro e fuoco, La legge di Fonzi, ISBN

Evangelisti Valerio. Nicolas Eymerich, inquisitore, Le catene di Eymerich, Il corpo e il sangue di Eymerich, Il mistero dell’inquisitore Eymerich, Cherudex, Picatrix, Il castello di Eymerich, Mater Teribilis, La Sala dei Giganti, La luce di Orione, Rex tremendae maiestatis (tutti Mondadori); Metallo urlante, Black Flag, Einaudi; Il collare di fuoco, Il collare spezzato, Tortuga, Veracruz,Noi saremo tutto, Mondadori.

Ferrario Davide: Sangue mio, Feltrinelli.

Genna Giuseppe. Catrame, Nel nome di Ishmael, Non toccare la pelle del drago, Grande Madre Rossa, Hitler, Le teste, Mondadori; Assalto a un tempo devastato e vile, Minimum Fax; L’anno Luce, Marco tropea; Italia De Profundis, Minimum Fax.

Grimaldi Laura: La paura, Sospetto, Mondadori. Perfide storie di famiglia, Marco Tropea Editore,

Lipperini Loredana. La notte dei blogger, Einaudi, Ancora dalla parte delle bambine, Non è un paese per vecchie, Feltrinelli.

Monina Michele: Furibonde giornate senza atti d’amore, Pequod, I Demoni, Pequod, Vasco Chi?, Marco Tropea.

Moresco Antonio: Lettere a nessuno, Einaudi, Gli esordi, Feltrinelli, Canti del caos, Mondadori, Lo sbrego, Rizzoli, Gli incendiati, Mondadori.

Pennac Daniel: Il paradiso degli orchi, La fata carabina, La prosivendola, Signor Malaussène, La passione secondo Thérèse, Ultime notizie dalla famiglia, Come un romanzo, Diario di scuola, Feltrinelli.

Philopat Marco. Costretti a sanguinare, La Banda Bellini, I viaggi di Mel, Shake; Roma k.o. Romanzo d’amore droga e odio di classe, Agenzia X.

Quadruppani Serge. L’assassina di Belleville, La breve estate dei colchici, La notte di Babbo Natale, Mondadori, In fondo agli occhi del gatto, Y, Marsilio.

Raimo Christian. Latte, Dov’eri tu quando le stelle del mattino gioivano in coro? , Minimum Fax.

Scarpa Tiziano. Occhi sulla graticola, Einaudi, Kamikaze d’occidente, Rizzoli, Stabat Mater, le cose fondamentali, Einaudi.

Serino Gian Paolo Usa & getta. Fallaci e Panagulis. Storia di un amore al tritolo Aliberti

Vauro . La satira alla guerra, Vita e morte della DC. Foglio di via. Manifestolibri, Il papa è morto, Baldini Castoldi Dalai, Appunti di guerra. Pensieri e vignette di un mese sotto le bombe. Terre di Mezzo Editore, Kualid che non riusciva a sognare. Piemme, Sangue e cemento, con Marco Travaglio. Editori Riuniti, Farabutto. Piemme.

Voce Lello Singin’ Napoli cantare , Ripostes, Eroina, Transeuropa, Farfalle da combattimento, Bompiani, Il Cristo elettrico, No Reply.

Wu Ming. Q, Asce di guerra, 54, Manituana, Altai, Einaudi

88 pensieri su “PENNAC FUORILEGGE A VENEZIA

  1. (piccolo spazio pubblicità)
    http://ilsub.wordpress.com/2011/01/17/un-bel-rogo-pubblicitario-io-battisti-e-speranzon/
    Cinque anni fa, nel 2006, ho pubblicato il mio primo e per ora unico romanzo, No Compromise. Non era un cattivo libro, partiva da una buona idea, avevo lavorato parecchio alla documentazione (avevo tempo, avevo ancora un figlio solo, anzi, una figlia: Zoe; poi sarebbe nato Victor… e ancora dopo Lola) , ma forse non abbastanza alla stesura, troppo fredda, rapida. Non fu un successo di pubblico. E manco di critica, visto che ebbe ben poche recensioni.
    Ora però potrei avere il mio momento di gloria, a pensarci bene, e magari vendere qualche copia, grazie a Cesare Battisti e a quel genio di Raffaele Speranzon, assessore alla Cultura della Provincia di Venezia.
    Che c’entro io con Battisti? Nel 2004, quando fu arrestato in Francia, anche io firmai un appello per la sua scarcerazione e per non estradarlo in Italia. Avevo conosciuto Cesare nel 1999 a Parigi, dopo che era diventato noto (in Francia) come romanziere noir, lo avevo intervistato per il Manifesto (che non pubblicò ma l’intervista) e avevo avuto qualche scambio con lui. Telefonate, email, qualche chiacchierata su libri e politica. Lesse anche il mio primo romanzo, che non fu mai pubblicato.
    Sapevo chi era, Battisti. E lo sapevo anche quando firmai quell’appello, convinto (lo sono anche oggi) che non ha senso mandare in galera qualcuno (per qualsiasi reato) trent’anni dopo i fatti, e quando altri fatti dimostrano che la persona è cambiata.
    Per un po’ ho sperato che Cesare Battisti tornasse comunque in Italia a combattere dal carcere contro le leggi speciali e per contribuire a chiudere la stagione del terrorismo. Ma Cesare non è la persona più simpatica del mondo, non è mai stato uno che combatte battaglie di principio, e non voleva, e non vuole, finire in carcere. E penso si possa anche capire, pur senza condividerlo.
    Ma che c’entro io con Speranzon? L’assessore veneziano ha pensato bene, pochissimi giorni fa, di riprendere la proposta lanciata da un consigliere Pdl di vietare i libri di tutti coloro che hanno sostenuto l’appello pro-Battisti. Il fior fiore degli scrittori militanti delle anime belle di sinistra, insomma.
    Ecco, in quell’elenco ci sono pure io. Mandate al rogo anche i miei libri per favore! E possibilmente prima comprateli! E magari, fate pubblicità al mio nome, così qualche anima bella di sinistra si compra il libro pure lei!

  2. Sono una bibliotecaria, lavoro in provincia di Treviso e ho già ricevuto un suggerimento “informale”, qualche settimana fa, a togliere Saviano dagli scaffali. Io mi sono rifiutata ma le mie colleghe no…
    Non ho parole ma comincio ad avere paura

  3. Laura sono d’accordo con te. Anche sull’altro thread Alessandro Pavolini faceva notare come ci siano in giro parecchi Speranzon che vorrebbero biblioteche soltanto decorative.
    E’ vero, però chissà com’è e come non è, di punto in bianco a un certo Speranzon viene la voglia di dire in modo chiaro e tondo quello che gli altri suggeriscono in modo informale o vorrebbero soltanto o, di fatto – in silenzio – impongono ad altri o addirittura a se stessi.
    Ecco: come mai l’assessore Speranzon si sente legittimato a fare impunemente certe richieste? Solo per ignoranza (ma stiamo parlando di un assessore alla cultura) o perché da un po’ di tempo si respira nell’aria un certo clima?
    Il fatto è che, quale che sia la molla che lo abbia spinto, dobbiamo fargli sapere che lui questa legittimazione non ce l’ha e non può fare impunemente certi inviti. Punto.

  4. I libri sono sacri, possono non essere condivisibili rispetto alle idee socio-politiche, ma certamente non vanno aboliti..ma dove ci stiamo avviando? Si vuole tornare al medio evo?Tutto questo fa discusso e fermato!!!!!!!!

  5. Io che mi rifornisco abitualmente di libri nel Sistema Bibliotecario Castelli Romani, trovo stomachevole l’iniziativa dell’assessore veneziano; spero che la parte civile dell’Italia, si faccia sentire…..

  6. Loredana facci sapere come va a finire la questione di Emme, spero si tratti di un caso isolato, ma temo proprio di no, se altri bibliotecari hanno avuti gli stessi suggerimenti sarebbe il caso che ne parlassero, ma purtroppo come ammette anche Emme non è facile vincere la paura

  7. Provo a distinguere due questioni.
    1) Io trovo indecente quell’appello del 2004 in favore dell’assassino Battisti.
    Di alcuni dei firmatari, avevo già un’opinione negativa (ad esempio la Vargas) e quel fatto (con successive dichiarazioni-azioni pro-Battisti) la confermò.
    Di alcuni altri, rimasi sconcertato (ad esempio la Grimaldi o Agamben) e da allora una luce sinistra illuminacchia la loro opera.
    Di altri ancora, avevo un’opinione ottima ed essa regge (malgrado tutto) a quella firma.
    Perciò alcuni di quegli autori (ad esempio Carlotto, Evangelisti, Genna, Dazieri) non li leggo (nè tantomeno compro) più perchè mi hanno fatto incazzare.
    Altri invece (ad esempio Gianfranco Manfredi o Antonio Moresco) continuo a seguirli perchè la mia stima ha rettol’urto della mia incazzatura.
    Ed è una mia insindacabile libertà decidere chi leggere e chi non leggere, così come è una mia libertà prendere questa decisione in base ai criteri (umani, artistici, politici, istintivi eccetera) che scelgo di adottare come individuo.
    2) Tutt’altra questione è fare liste nere pubbliche come per gli additivi tossici. A questa proposta della Provincia di Venezia sono completamente contrario e indignato.
    Perciò firmerò contro la decisione censoria SOLO SE non si confonderanno le due questioni, perchè non voglio che protestare contro l’assessore Speranzon significhi (nemmeno lontanissimamente) strizzare l’occhio all’appello pro-Battisti che io continuo a giudicare vergognoso.

  8. @Luciano. A me pare molto chiara la distinzione tra i due piani, che peraltro è stata esplicitata da molti, sia da chi ha firmato quell’appello che da chi non l’ha firmato.
    Mi pare evidente che per Speranzon Battisti è solo un pretesto da trasformare in precedente: azzardati a dire qualcosa che non mi piace e poi vedi.
    Sembra quel Vescovo di ‘Mistero buffo’ che misurava a passi lenti il palcoscenico, facendo dondolare un cappio davanti la faccia degli spettatori e sibilando con un sogghigno ‘Attento a te…”.

  9. No, idefisso cuor de lione, è che potevi risparmiare a tutti l’escusazzio para-il-culo, visto che nessun altro ha senttito il dovere di farla.

  10. Luciano, tu riesci a condannare Speranzon solo perchè “tieni le due questioni distinte”.
    Eppure in moltissimi casi simili noi non riusciamo a tenere le “questioni distinte” ed agiamo in modo moralistico.
    Proprio nel tuo post reperisco un caso lampante: non riesci più a leggere Carlotto (e altri) perchè firmatario dell’ appello. Probabilmente non leggerai neanche Celine in quanto fascistone. Sembra che tu in questo caso non riesca a tener distinta la qualità dell’ opera dal giudizio morale che hai dell’ autore.
    Anche a me preme “tener le cose distinte” ed evitare il moralismo, auspico che questo metodo sia applicato da tutti. Noto però che in questa occasione, chissà perchè, procedere in questo modo viene molto più facile che in altre.

  11. GREZZO: ribadisco che (in una discussione laica) il dissenso è legittimo. Se a te dà fastidio che io non la pensi come te (tra l’altro: com’è che la pensi tu?), non so che farci.
    BRONCOBILLY: forse mi sono spiegato male. E allora provo a riformulare: la mia condanna della proposta fascio-stalinian-leghista di Speranzon è netta e a prescindere. Aggiungevo però che non condivido un’idea (che qualcuno ha): mescolare la protesta-indignazione contro la censura con un sia pur vago sostegno a Battisti.
    Sugli autori: io (ma riferisco solo il MIO personale comportamento) ho grandi difficoltà a leggere guardare ascoltare artisti che mi fanno incazzare su alcuni temi cruciali. Non riesco a staccare del tutto opera/autore. Però non è una regola d’acciaio: è infatti foracchiata da tantissime eccezioni. Due soli esempi: Cioran e Guareschi erano reazionari? E Cioran pure nichilista? Non importa, perchè leggo/rileggo e ammiro i loro libri.
    Forse allora, nel mio (ripeto: MIO) NO a certi autori, non basta il profondo dissenso su una o due questioni “politiche”.
    Questo NO è anche il frutto di altro. Faccio l’esempio di alcuni firmatari pro-Battisti: Fred Vargas mi ha sempre annoiato con i suoi romanzi fasulli, Evangelisti mi pare non abbia più la forza sintetica degli esordi, Pennac è diventato pennacchismo, Genna lo trovavo spesso illeggibile, con Dazieri avevo già dissentito non ricordo su cosa…
    E allora potrebbe essere questo:
    arrivo al NO radicale quando il mio rifiuto di un autore stava montando anche per ragioni “artistiche”.
    E dunque tutto ciò confermerebbe le teorie del “punto critico”. Secondo cui molti processi (individuali e collettivi) arrivano passo dopo passo dopo passo al “punto di rottura”, quando i tanti sassolini diventano valanga.

  12. Luciano, in una discussione laica il dissenso è possibile. Ora, però, qui non si discute, se non ti dispiace, di quello che rientra o meno nei tuoi personalissimi gusti di lettore, che sono tuoi e nessuno te li tocca. Si discute di principi sacrosanti che si stanno infrangendo. In un altro momento, libero di sputare su tutta la lista di autori. Ora, se non ti dispiace, l’argomento è un altro. Grazie.

  13. In ognuno dei miei commenti (prima di aggiungere altre valutazioni) ho scritto chiaro e tondo che la mia condanna della proposta fascio-stalinian-leghista di Speranzon è netta e a prescindere.
    Dopo di che, visto che lo spartito del coro sembra molto rigido, mi sa che è più gradito se saluto e me ne vado.
    Buon coro

  14. Piantala, Luciano. Nessuno ti ha detto che devi unirti al coro, e continuare con questa solfa ogni volta che si fa notare che si sta parlando di altro è, onestamente, una procedura identica a quella degli Speranzon. Ribaltare le altrui parole. Ti ho semplicemente detto che l’argomento è un altro, e non quello dei tuoi gusti personali di lettore: che rispetto. Ma di cui, in questa sede, mi interessa poco.
    In altri termini: stiamo parlando di un indirizzo politico che viene dato a biblioteche e scuole per quanto riguarda la lettura. Posso dolcemente sostenere che in questo contesto quello che a te piace e non piace è secondario o il tuo ego è così sterminato?

  15. Luciano, io penso che per lottare contro la censura l’ approccio del “tener distinto” sia più affidabile rispetto all’ approccio del “punto critico”. Anche Speranzon potrebbe tirare in ballo un fantomatico “punto critico” per giustificarsi in modo moralistico. Personalmente mi sento lontano da lui, ma per una lampante questione di metodo prima ancora che per una nebbiosa questione di scelte nello specifico. Con questo non voglio dire che il tuo percorso per arrivare alla condanna sia molto diffuso, magari anche qui.

  16. Scusate, non leggo tutta la discussione ché gia faccio fatica a tenermi aggiornato su Giap e a resocontare per gli utenti del sito dell’Anonima Scrittori.
    Questa è la lettera che invieremo – insieme alle copie delle nostre pubblicazioni – agli assessori veneti e alla Biblioteca Civica di Mestre:
    “Egregi Assessori,
    le eco delle vostre gesta riecheggiano attraverso la rete per tutta la Nazione. Persino qui a Latina – punto d’inizio dell’avventura dell’Anonima Scrittori ormai più di sei anni fa – siamo riusciti ad averne notizia.
    Correva proprio l’anno 2004 quando il sottoscritto – insieme ad altri appassionati di scrittura – dava l’avvio a questo collettivo che dall’ambito locale si allargava presto a coprire tutto lo Stivale.
    Ne è passato di tempo.
    E ne abbiamo fatta di strada.
    Non vorremmo però che l’oblio cali sui nostri trascorsi.
    Scorrete bene l’elenco della famigerata lista di persone che in quel 2004 firmavano contro l’estradizione di Cesare Battisti dalla Francia in Italia. Accanto ai nomi più famosi trovate anche l’inequivocabile firma dell’Anonima Scrittori e dei suoi due padri fondatori: Graziano e Massimiliano Lanzidei.
    Non abbiamo la presunzione di supporre che ci siano le nostre pubblicazioni inserite nelle biblioteche della vostra Regione, né che nei programmi di studio delle scuole siano inseriti dei nostri testi. Lungi da noi l’ardire.
    Per ovviare abbiamo quindi pensato di farvi omaggio delle nostre due antologie: Storie di (r)esistenza e Il bit dell’avvenire e di inviarne copia anche alla Biblioteca Civica di Mestre. Non sia mai che una vostra svista porti la minaccia dei nostri scritti alla vista di qualche vittima innocente e inconsapevole.
    Di più. Vi suggeriremmo di controllare bene la suddetta lista, perché abbiamo il sentore che altri firmatari – ancora meno noti di noi – abbiano magari lasciato traccia delle loro idee in manoscritti di difficile reperibilità, tipo temi della maturità, compiti in classe, scritte nei bagni, messaggi d’amore, etc. Sarebbe il caso quindi di non abbassare la guardia ed estirpare il male alla radice.
    Certi di avervi fatto cosa gradita porgiamo distinti saluti.
    Massimiliano e Graziano Lanzidei
    per l’Anonima Scrittori
    P.S.
    Ieri parlavamo di questa cosa con uno dei nostri soci, Antonio Pennacchi, non sappiamo se avete sentito parlare di lui, con il suo romanzo Canale Mussolini ha vinto quest’anno il premio Strega ed è arrivato secondo al Campiello, qualche probabilità che delle copie dei suoi romanzi circolino nelle vostre biblioteche c’è, ma non si sa mai.
    “Ma io l’ho firmato quell’appello?” ci ha chiesto lui dopo che gli abbiamo raccontato la questione.
    “No, Anto’, all’epoca ancora non ci conoscevamo e su internet non è che tu ci bazzicassi tanto.”
    “Vabbè,” e ha chiuso al discorso, “dite a quei due assessori che è come se lo avessi firmato. E si comportassero di conseguenza.”

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