La cosa che mi ha colpito di più: le telefonate durante il corteo. Perchè insieme a ragazze, ragazzine, anziane, c’erano – ed erano forse la maggioranza delle migliaia e migliaia – le donne nell’età centrale della vita. Le quali, mentre eravamo ferme a via Arenula (davanti a noi l’azzurro delle camionette e dei caschi dei poliziotti in assetto anti-sommossa), chiamavano casa per informarsi sui figli e sulla cena.
Significa, anche se è fin banale sottolinearlo, che l’indignazione per il tuffo a ritroso nel tempo in materia di diritti non è faccenda da intellettuali salottiere, come qualcuno ha sostenuto (anche qui, in qualche commento). E’ qualcosa che è entrata nella vita quotidiana di tante, tantissime donne. Incluse quelle che spalancavano le finestre degli uffici per affacciarsi e applaudire il corteo.
Cose viste, aspettando ulteriori notizie anche dalle altre città (chi c’era, posti pure nei commenti il suo racconto): una infuriatissima novantenne che rifiutava di sedersi per riposare; una manifestante lakoffiana che invitava a non nominare nemmeno l’ideatore della lista Pro-life, giovani writers e mature insegnanti, scrittrici e attrici. Lo stupore di essere così tante, infine (ah: e lo sguardo perplesso di Livia Turco per il colore dei capelli di Lotta).
Per chi non c’era, il video di Donnatv.
Ps. Qui, la lettera-appello che apparirà su Micromega, rivolta ai dirigenti della sinistra. Da firmare.
Pps. Tanto per gettare luce sul titolo di questo post e di quello di ieri: andare qui per la spiegazione tecnica e per intuire come, oggi, si voglia creare un effetto allucinatorio. Imporre, cioè, un argomento per oscurare gli altri. Qui per il video: sempre piacevole rivederlo, oltretutto…
Cliccando sulla lettera-appello si apre una pagina di errore.
Ma che strano! Ho appena riprovato e funziona…
Io però continuo a restare in guardia anche contro questo argomento.
Qualunque sia la motivazione di questo frame, è necessario non perderlo di vista, non spostare l’attenzione per andare a cercare gli altri argomenti.
Che si dia la giusta importanza a tutti, insomma.
Non a caso, per rimanere in tema di negazioni di diritti, ne segnalo un altro (piccolo piccolo a confronto, ma che utilizza le stesse modalità e cavalca la stessa corrente): Ieri la Questura di Roma ha ordinato “la cessazione immediata delle attività” dell’associazione Rialtoccupato.
Qui trovate motivazioni e comunicato ufficiale http://www.rialtosantambrogio.org/evento/556
Man mano, dopo finte attenzioni, aperture di tavoli e di dialoghi fatte per far fare bella figura alle istituzioni stanno chiudendo una ad una tutte le realtà culturali indipendenti.
Sarà lo stesso frame?
A me sembra di sì.
Intanto ho firmato…
O.T. cosa ha la Turco contro i capelli di Lotta? Non che i suoi cernecchi siano un bel biglieto da visita!!!!
Cara Loredana, io ho avuto un’altra impressione. O meglio, una valutazione diversa della stessa percezione. Meno consolante, in parte, credo. E’ la stessa che riporta la Bonino sul Corriere odierno.
Ho letto l’intervista (chi vuole, la trova qui
http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_15/ragazze_piazze_bonino_e8a278ac-db9a-11dc-ad63-0003ba99c667.shtml
Però, per quel che io ho percepito ieri, di ragazze ne ho viste, invece, più del solito.
mah, forse la differenza d’età dipende dalla tipologia associativa che ha lanciato gli eventi.
ad esempio a milano poche giovani in piazza san babila (convocate dalla “istituzionale” “rete per la 194” in collaborazione con usciamo dal silenzio, caso ha voluto, tra l’altro che manifestassero davanti a un gazebo del …pdl:), più giovani invece le donne sotto la mangiagalli (convocate dalle maistatezitte). A bologna la convocazione è partita dalle figliefemmine (collettivo universitario).
A roma invece la convocazione è venuta dall’assemblea romana della casa internazionale delle donne, parecchio eterogenea al suo interno).
Mi pare però che per una mobilitazione improvvisata in un giorno e mezzo, considerati anche il giorno feriale e gli orari lavorativi, in generale sia andata parecchio bene. ma nn è finita qui:)
Non è finita no. Agenzia di pochi minuti fa, lettera dell’elefante rosa:
“Caro Pannella, questa mattina hai fatto una tremenda scenataccia in tv, a Raiuno, perche’ non ho accettato di discutere con te di aborto. Duilio Giammaria e la sua collega Elisa Ansaldi erano sconcertati dalla tua violenza verbale. Io invece la capivo. Hai dato scandalo perche’ pensavi che io rifutassi di parlare con te della questione decisiva che ci divide aspramente. Ma non e’ cosi’, e te lo spiego”. Inizia cosi’ la replica di Giuliano Ferrara a Marco Pannella. “Io -prosegue- non discutero’ della vita umana, come se fosse un’opinione, con alcun candidato in tv”. Per Ferrara “la tv e’ antiveritativa. Un bel mezzo per comunicare, rispettabile e fatto da persone rispettabili, tra cui io stesso fino a ieri. Ma sul ponte di Messina o sull’Ici valgono le opinioni, sulla vita umana e l’amore vale la solitaria e pubblica ricerca della verita’. Senza fanatismo, io penso di averla trovata, la verita’ sulla vita umana, e credo che sia giusto non esporla alla futilita’ delle opinioni a confronto. Se le norme non mi consentiranno di esporre, in par condicio con altri candidati, le mie idee sulla strage eugenetica in corso nel mondo, pazienza. Entrero’ in clandestinita’ mediatica”. “I cittadini -aggiunge il giornalista promotore della Lista per la moratoria dell’aborto- hanno il diritto di essere informati sulle idee di chi si candida alle elezioni, ma anche i cittadini hanno un’anima razionale. E le anime razionali possono comunicare tra di loro, liberalmente, anche fuori dalla televisione, se necessario. In qualuqnue momento sono disposto a discutere con te in un teatro di aborto. A Milano, per esempio. La settimana prossima, se lo vuoi. Il teatro lo pago io con i miei soldi. Un abbraccio severamente dissenziente dal tuo vecchio amico talebano. Riguardati e stammi bene, Giuliano Ferrara”.
Va bene che la prima scritta che appare subito sotto i nomi dei destinatari della petizione è “I PROMOTORI DI QUESTO APPELLO NON HANNO ALCUNA RESPONSABILITA’ NELLA SCELTA DEGLI SPONSOR CHE COMPAIONO QUI AFFIANCO”, però, con tutti gli sponsor che ci sono, forse “Donne in chat per incontri” non era proprio il più adatto al tema… o no?
Silvia
Peccato, quasi quasi cominciavo a sperarci che s’ostinassero ad attaccare la 194, che legnata avrebbero preso.
Invece, come previsto, Berlusconi al primo buuu! delle donne (bravissime) ha già mollato Ferrara, anzi ha detto che la lista pro-life non si farà addirittura.
Ora s’imboscheranno e la ritireranno fuori solo a vittoria conseguita, però “voce dal sen fuggita…”, per me bisogna che le donne ci continuino a picchiar sù duro senza stancarsi.
Veltroni ora al TG1 ha preso la posizione giusta: sì alla 194 come protezione della vita, visto che gli aborti sono in costante diminuzione, specialmente per le italiane. Così si salva capra e cavoli.
Per l’appunto: stiamo attenti che tutto questo gran parlare dell’elefante rosa non ci faccia dimenticare tutto il resto. Non voglio dire con questo che non sia importante prendere posizione netta sulla 194, ma credo che non si debba dimenticare il resto. Tanto più che credo che la scelta di fare una lista sia legata all’intenzione di raccattare quei voti dei teocon binettiani.
Ripeto la mia posizione: era chiaro che la battaglia contro l’aborto non l’avrebbe fatta Berlusconi, perché è un tema che spacca anche i politici e l’elettorato di centrodestra. Però a Berlusconi fa comodo che esista un Ferrara che, *fuori dalla tenda* e senza legami diretti con il PdL, si metta a pisciare in giro. Agitando la questione come una clava, Ferrara crea contraddizioni nel PD, che ha una (determinante) componente democristiana e una corrente addirittura ultra-reazionaria (i cosiddetti “Teo-Dem”).
Tuttavia, forse non hanno tenuto conto di una cosa: che davvero non se ne può più, che i nuovi bigotti hanno rotto i coglioni, che in tutto il Paese c’è voglia di “riscossa laica”.
Il movimento in difesa della 194, se non evapora (ma non credo), potrebbe costringere il centrosinistra (o ex-centrosinistra) su posizioni chiare, anzi, cristalline, anche a costo di fratture interne. In questo senso, già il “Piano Turco” annunciato oggi è un segnale positivo per le donne e per tutti quanti. Non che io mi aspetti di vederlo messo in pratica, ma costringe il resto del PD alla chiarezza.
Se si ottenesse il risultato di ergere un solido muro in difesa del diritto ad abortire, quasi quasi si dovrebbe ringraziare l’Elefantino per aver (senza volerlo) aiutato a svegliare le coscienze e chiarire le questioni. Ma non sarà così semplice, anzi, non lo sarà per niente.
Ah, il riferimento alla tenda e all’atto di pisciare deriva da un noto giudizio di Lyndon B. Johnson su J. Edgar Hoover: “E’ meglio averlo dentro la tenda che piscia fuori piuttosto che fuori dalla tenda che piscia dentro”. In questo caso, Berlusconi si è fatto il calcolo che è meglio avere Ferrara fuori dalla tenda che piscia verso il PD.
Ciao Wu, pur essendo sostanzialmente d’accordo con quel che scrivi (“quasi quasi” s’è detto entrambi) ho qualche opinione un po’ diversa (la politica non è bella se non è litigarella, sui blog eh, no al governo!), senti un po’ che te ne pare:
1)Intanto non è pacifico che l’ elettorato femminile non sappia far 2+2 e non associ Ferrara a Berlusconi, dando la legnata anche a quest’ultimo.
2)Non sarei nemmeno tanto sicuro che di risveglio di laicità si tratti: è proprio qualunque ventilata modifica della 194 che fa infuriare sacrosantemente donne di tutte le tendenze politiche, perfino le meno sensibili ai temi della laicità ma sensibili a non dover ri-tornare o ri-portare le figlie ad abortire clandestinamente.
3)Il muro a difesa del diritto di abortire “alla luce del sole e con la sanità pubblica” secondo me esiste già ed è solidissimo, l’ideale sarebbe coinvolgere le donne del cdx rendendo chiaro che con la vittoria del Pdl potrebbe essere attaccato.
Portare cioè la guerra nel campo nemico, come del resto dici anche te.
E ora a vedere il magico Livorno, se non si perde nanca oggi mi sentirò autorizzato a sperare nella vittoria pure alle politiche. (Seeeee…)
Nautilus, ma sei sempre allo stadio!
Brevemente:
Sul punto 1, non credo esista UN “elettorato femminile”, le donne non sono tutte uguali e votano o non votano di qua o di là e si fanno più o meno o per niente suggestionare, proprio come gli uomini. Ed è ormai acquisito dagli studi delle scienze cognitive sui comportamenti elettorali che spesso non esiste relazione alcuna tra il comportamento di un elettore e i suoi reali interessi. Dipende tutto da quale frame si riesce a imporre: a suo tempo Berlusconi impose il frame del “cambiamento sganciato dalla vecchia politica dei partiti”, e si fece votare anche da gruppi sociali e categorie professionali che il suo programma di governo aggrediva esplicitamente. Non diamo mai nulla per scontato, e stiamo attenti.
Sul punto 2, perché, quella che descrivi non è una sensibilità laica? “Laico” mica vuol dire “ateo”, vuol dire “non subalterno nei comportamenti pubblici ai dettami di una religione”. Laicità significa che si può credere in Dio e al tempo stesso pensare che tornare alle mammane non è poi questa grande opzione.
Sul punto 3, nel momento in cui i consultori si riempiono di interferenti o di spie e provocatori che chiamano i carabinieri per creare un clima di tensione, o esistono strutture sanitarie dove è scarso o addirittura non esiste personale specializzato non obiettore, e nel frattempo si usano i media per fare terrorismo psicologico sulla scelta di abortire e si chiamano “assassine” le donne che lo fanno, beh, io un’opera di rinforzo (culturale e politico) del muro la farei.
Credo, comunque, di aver intuito dove va a parare Ferrara, dopo lettura mattutina de Il Foglio: a creare una presenza politica di disturbo ultra-con, sulla scia dei Pro-life americani cui non casualmente dà ampio spazio. Se così fosse: la notizia buona è che probabilmente ha fatto male i conti con quello cui accennava Wu Ming 1 (l’esasperazione dei cittadini laici), la notizia cattiva è che la faccenda non si limiterà al periodo pre-elettorale. Secondo punto interessante, che concide non casualmente con il pensiero di alcune femministe quasi-con: il rilancio del “sentimento”, l’esaltazione dell'”amore”: tutto bello, certo, ma non è bella le tesi secondo la quale i medesimi sono stati inariditi dall’emancipazione femminile. La libertà delle donne – sintetizzo – è causa di profonda tristezza per le medesime e per gli uomini. La bugia è colossale: ma questa è molto più difficile da combattere rispetto alle contraddittorie esternazioni sulla 194 (non la voglio toccare MA a Napoli è stato commesso un omicidio; le donne non sono assassine MA il primo libro de Il Foglio si apre con la straziante lettera di un feto). E qui occorrerà, forse finalmente, scendere sul piano culturale, e non solo su quello politico.
Attenzione, nel momento in cui scrivo (sabato sera) c’è appena stato un annuncio che, se è vero, riapre tutti i giochi. Pare che Berlusconi sposi la linea Lyndon Johnson e preferisca Ferrara dentro che piscia fuori! Staremo a vedere.
Proporrei una semplice ma radicale riforma di struttura per far uscire il dibattito politico dalla limitata capacità metaforica di un buzzurro texano:
più igiene per tutti
Buona Domenica:)))
Sorge la necessità di un’immediata riesumazione di un testo di Philip Roth ch non si ristampa da tempo: “Our Gang” Malamente tradotto da noi con il titolo di “Cosa Bianca NOstra”- che in effetti è una traduzione proprio oriiibbile:). Ma il testo ci riguarda da vicino e ci aiuta: vi si teorizza un tentativo di vincere le elezioni in cui un ultra conservatore presidente degli Stati Uniti promette il diritto di voto ai nascituri. Con gli scaut che lo sostengono… esilarante. Non che Roth sia questo noto campione di femminismo – tutt’altro – ma è un’interessante riflessione sui meccanismi della politica, sugli stratagemmi psicologici del conservatorismo e oltretutto, ci si ammazza letteralmente dalle risate.
Macchè stadio! magari, vado al circolo Arci. Poi non è colpa mia se fanno giocare il Livorno ogni due giorni in odio alla sinistra.
Allora: sul punto:
3) E’ giusto quel che dici e basta là.
1) Sarà pure vero, anzi è probabile: “che SPESSO non esiste relazione alcuna tra il comportamento di un elettore e i suoi reali interessi.”
Però se si promettono pensioni minime a mille euro è chiaro che si aumenterà la raccolta dei voti dei pensionati, e se si propongono riduzioni fiscali agli autonomi si pescherà di più fra loro. A me (e vedrai anche a lui) pare pacifico che se B. se la prende con l’aborto si espone a perdere parecchi voti femminili.
2) Fammi grazia di conoscere la distinzione fra laico e ateo, quel che volevo dire è che donne insensibili alle più delicate questioni della laicità, che so, l’assoluta indipendenza dello stato dalla chiesa, l’imparzialità verso le varie religioni, la netta separazione fra l’azione dello stato e le ideologie e le morali di gruppi di cittadini, i diritti delle minoranze, ecco anche se a una di tutto ciò non gliene frega nulla, quando s’arriva a prospettare il ritorno agli aborti clandestini, allora s’incazza.
Non è diventata laica, ma s’incazza lo stesso.
Alla stessa stregua, fosse messo in discussione il divorzio miriadi di nemici del “laicismo”, come lo chiamano loro, diventerebbero ipso facto laici, giusto per il tempo di salvare quel che gli preme.
C’è un detto a Livorno:”Quando interessa, mamma puttana.”