MAGIA NERA

E così, fra trenta giorni, arriva un libro nuovo. Si chiama “Magia nera”, esce per Bompiani il 10 aprile, è un libro di racconti. Dodici. E dodici sono le protagoniste. E’ un libro diverso da “L’arrivo di Saturno”. Se volete, è un libro intermedio fra un romanzo e l’altro: ma segue una strada precisa, che è quella dello scarto fra dimensioni.
Ogni storia è una storia di fantasmi, scrive una cara amica: quelle che ho scritto non sono storie che appartengono dichiaratamente a un “genere”, forse perché i generi, in fondo, non esistono. Esistono modi di raccontarle che partono da punti di vista ogni volta diversi: quel che cambia è il punto d’ingresso, e la strada che si sceglie di percorrere, e quanto quella strada accolga le ombre di Avalon e il profumo di alberi bianchi, o l’oscurità di quel che non vediamo, e che eppure conosciamo. Qualcuno dei dodici racconti può essere classificato in base all’idea di genere che ci siamo fatti, l’horror, il gotico, lo steampunk, la distopia. Tutti sono, certamente, racconti che si possono definire appartenenti al fantastico, perché scelgono di non percorrere la via  obbligata del realismo. Eppure, al tempo stesso, parlano di realtà: perché le dodici donne delle storie sono donne comuni, giovani e vecchie, miti e ribelli, coraggiose e spaventate. Donne come potreste incontrarne ogni giorno: in coda in una farmacia, in piedi al bancone di un bar a sorseggiare un caffè, in un ristorante giapponese. Di qualcuna di loro avete forse sentito parlare (una famosa medium, una vedova, una spia), ma non è quel che hanno fatto davvero a contare: conta, ancora una volta, il modo in cui hanno affrontato lo spiraglio che sempre si apre fra reale e visione, il più delle volte attraversandolo, perché sarebbe un peccato non farlo. E’ un peccato non credere alla magia, in fondo.
Le dodici  storie vengono da tempi diversi: alcune sono state immaginate con un nome diverso, quello di Lara Manni, che ho usato per sei anni della mia vita proprio per raccontare i negletti mondi fantastici. Se vedono la luce tutte insieme è grazie all’intelligenza, alla cura, all’immaginazione di Beatrice Masini: un grazie non è, al solito, mai abbastanza.
Ci si vede fra un mese.

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