MOTIVI DI SERIO IMBARAZZO

Sì, è decisamente imbarazzante. Sì, è una di quelle cose che ti ronzano nella testa e ti fanno chiedere, ma cosa frulla in certe teste? Sì, sono senza parole.
Prendi la Bulgaria. Da quelle parti chi ha un bambino di età inferiore ai tre anni e desidera tornare a lavorare può decidere di assumere una persona disoccupata che si prenda cura del figlio e in questo caso è lo Stato a farsi carico del costo del servizio e della formazione della persona.
Prendi la Francia, dove i bambini possono cominciare l’asilo (gratuito) a due anni: il 44% dei bambini sotto i tre anni lo frequenta. Prendi, anche se giochiamo facile, la Svezia, dove per legge le amministrazioni locali devono fornire servizi di cura per bambini fino ai 12 anni.
Prendi l’Italia, adesso. Dove la spesa pubblica a supporto della maternità è di 20, 3 miliardi di euro, pari a 1,3% del PIL e inferiore del 39,3% rispetto alla media dell’UE27.
Prendi l’Italia. Dove non c’è un ministero delle Pari Opportunità, dove il piano antiviolenza non è stato riproposto nè i fondi ai centri antiviolenza erogati, e dove l’annunciato (nel 2013) Piano del governo per favorire l’occupazione femminile attraverso le politiche di conciliazione si è arenato nel nulla con il cambio di governo.
Prendi l’Italia. Dove le donne che scelgono di non essere madri vanno incontro alla quasi impossibilità di interrompere la gravidanza, visto l’80% di obiezione di coscienza, e fra poco togliamo anche il quasi.
Prendi l’Italia. Dove ogni proposta (o azione volontaria sostitutiva) relativa all’educazione di genere e sessuale nelle scuole si incaglia nei “non si fa” di parte cattolica. E che, grazie a sette eurodeputati italiani che hanno affossato la risoluzione Estrela, non viene vincolata, come paese membro, a educare, a formare, a informare.
Questi sono i motivi d’imbarazzo, serissimi, che mi trovo davanti. E già che ci siamo, quando ci indigniamo e imbarazziamo a casaccio, riprendiamo il manifesto di Ventotene (felice di averlo letto ieri nell’isola, insieme a Barbara Spinelli, Ivano Marescotti, Raffaella Bolini, Roberto Pizzuti).  Il brano che ho letto dice così:
“Le forze reazionarie hanno uomini e quadri abili ed educati al comando, che si batteranno accanitamente per conservare la loro supremazia. Nel grave momento sapranno presentarsi ben camuffati, si proclameranno amanti della libertà, della pace, del benessere generale, delle classi più povere. Già nel passato abbiamo visto come si siano insinuate dietro i movimenti popolari, e li abbiano paralizzati, deviati, convertiti nel preciso contrario. Senza dubbio saranno la forza più pericolosa con cui si dovranno fare i conti”.
Ecco. Questo, in effetti, è imbarazzante.

7 pensieri su “MOTIVI DI SERIO IMBARAZZO

  1. Tutto questo di cui si parla non lo definirei imbarazzante ma preoccupante. Oltre il denunciato, mi preoccupa molto la divisione fra poveri che viene sistematicamente attuata come mezzo per distogliere l’attenzione da quel che si decide.
    Oggi, ad esempio, si parla e si celebra la famiglia arcobaleno quando quella tradizionale, con un papà biololgico e una mamma biologica, vengono lasciati soli e talvolta discriminati. Tutto questo mi preoccupa tanto perchè, a me, parla di una società in corsa verso la deriva.

  2. Quanto hai ragione! Vivere in una società come la nostra,dove la “disponibilità” si maschera da buonismo per meglio sedurre per assoggettare,mentre nel fondo di se stessi si resta indifferenti alle necessità delle persone più deboli e,quindi più esposte…in questo caso la donna,si corre il rischio di perdersi per strada,anche raccogliendosi in una forza interiore per trasformarla in un fermo punto di resistenza. Farne poi coscienza collettiva è feroce autostima che giorno dopo giornno si deve concquistare fino a sventrarsi. Mirka

  3. gentilissima Loredana, la seguo da diverso tempo e apprezzo i temi e il modo in cui li tratta.
    Mi scuso però se sono fuori tema rispetto a quello di oggi del suo blog.
    Ieri sera, facendo zapping,l’ho intercettata alla trasmissione di Rai news. Volevo complimentarmi con Lei per il deciso garbo con cui ha risposto alle obiezioni del giornalista, che più che un intervistatore sembrava un ” rappresentante di partito”, soprattutto quando lei ha parlato della questione lavoro/donna… in tv c’è ancora molto da fare sulla qualità dell’informazione! Sarebbe bello, se persone capaci come lei, fossero comunque pronte al momento ad obiettare la parzialità che subiscono. Aiuterebbero i cittadini a capire come barcamenarsi tra le informazioni che ricevono quotidianamente.
    In bocca al lupo per la sua candidatura.

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