MOTIVI PER LEGGERE PULP

Avviene questo. Da una postazione riesco a vedere il nuovo blog, dall’altra no, ed è un bel guaio. Nell’attesa che i server si mettano d’accordo fra loro, accontentatevi di qualche considerazione volante (tanto fa caldo e avete poca voglia di leggere, giusto?).
Temperature a parte, il numero di Pulp luglio/agosto è notevole. E non solo per la lunga intervista di Fabio Zucchella a Giancarlo De Cataldo da cui traggo la prima risposta, a proposito della vecchia questione su noir e presa letteraria sulla realtà.
“Non c’è mai stata nessuna pretesa di esclusività nel raccontare la realtà di oggi. Forse, invece, c’è stata – o c’è – per il letterato di professione o per la critica tradizionalista, un po’ come una sindrome da assedio. Pensa solo alle reazioni su Gomorra di Saviano: la letteratura deve raccontare la verità o no? Ma insomma, Ohran Pamuk cosa ci racconta? La storia travagliata della sua Turchia. Non parla forse degli omicidi politici, delle misteriose scomparse? Ogni scrittore racconta sempre la realtà, a volte accentuando i toni della metafora, oppure accentrando l’attenzione su una certa classe sociale invece che su un’altra…”
Inoltre. Un lungo articolo su Domenico Gallo sui libri dedicati al ’77 e un assai caustico intervento di Renzo Paris su critica e maestri. A presto. Forse. Spero.

14 pensieri su “MOTIVI PER LEGGERE PULP

  1. Sono d’accordo con quanto scritto nella citazione di Cataldo, ma se quello che dice, che a me sembra quasi un’ovvietà, non riscuote grande sostegno nell’ambito dei letterati e critici tradizionali rimango perplesso: “ogni scrittore racconta sempre la realtà”, ma anche senza citare Saviano o Pahmuk, anche gli autori più classici, come Manzoni, rientrano perfettamente in questa definizione…

  2. Bugatti, a parte che non me la tiro, ma lei è libero di pensare quello che vuole, tranne di credere che sia una maestrina, quindi veda di tornare con i piedi per terra e di ammorbidire il tono. Grazie.
    Ohran Pahmuk non esiste. C’è un Orhan Pamuk che non è O”h”ran Pa”h”muk. Se Giancarlo De Cataldo non conosce l’autore e ne sbaglia nome e cognome allora faccia a meno di citarlo: forse non ha nemmeno letto una pagina di Pamuk, altrimenti saprebbe scriverne cognome e nome. Ma se ha sbagliato a scrivere la Lipperini che tiene questo blog, forse è lei a non aver letto Pamuk. Sbagliare il nome di un autore tanto importante nel contesto accennato nel post è per me grave.
    P.S.: Anche lei dà sui nervi.

  3. Pecora, ma si rende conto di quanto è idiota il suo argomento, detto senza peli sulla lingua?
    Si dice Kossovo o Kosovo?
    Gorbacev o Gorbaciov? Kruschev o Chruscev? Traduttori diversi di libri sull’Europa orientale hanno usato traslitterazioni diverse.
    Crede davvero che sbagliare a scrivere un nome (e non sappiamo nemmeno se è un errore di ignoranza o un lapsus di digitazione) equivale a non conoscere niente di quella persona? Per una sola lettera, per di più! E dice che nel contesto è un errore molto grave, ma dovrebbe motivare una simile sciocchezza, e cioè spiegare in cosa questo errore inficia il senso del discorso di De Cataldo.

  4. Dopo mesi di Alastair Campbell, di “God delusion”, di “Sleeping around” e di “she comes first”, questi dibbbbbattiti mi restituiscono il sapore d’Italy. Voglio anche un ombrellone, una granita e 50 gradi all’ombra! 😀

  5. Pecora, ho sbagliato io a digitare, e non perchè non conosca Pamuk: se vuole i motivi, in ordine, perchè ero rincoglionita dal caldo, perchè ho scritto direttamente sul form dal momento che avevo fretta, e perchè i caratteri sono troppo piccoli per una persona miope come la sottoscritta. Deduco che questi siano ottimi motivi per non leggere Lipperatura: ma lasci in pace De Cataldo e soprattutto un’ottima rivista come Pulp.

  6. Ho sempre notato una certa inclinazione dei “commentatori” ai post dei blog a degenerare. Mi pare un modo poco fattivo di reagire, altrimenti detto una gran perdita di tempo. Io non leggo Pulp regolamente ma visto che c’è un’intervista a De Cataldo sarà il caso di assicurarselo, questo numero di luglio/agosto, per andarci a guardare … ‘come Dio comanda’!

  7. Scusate se provo a entrare in contatto con Loredana Lipperini scrivendo un comento sono Emanuele Vietina responsabile di Lucca Games, il principale festival e salone italiano dedicato al Gioco e all’Immaginario fantastico che si tiene nell’ambito di Lucca Comics&Games.
    Ho scritto un’email secondo un indirizzo reperito nella mailing list KILI, non so se è ancora attivo. Se Loredana potesse inviarci un suo recapito tramite l’indirizzo che trova in questo commento potremmo rigirarle con certezza l’invito spedito precedentemente.
    Scusate il disturbo e grazie.
    Emanuele

  8. buongiorno loredana.
    sono una gornalista. la contatto perchè sto scrivendo un articolo per il settimanale FASHION. in particolare per il numero interamente dedicato ai bambini in uscita a gennaio. il pezzo è sulla sicurezza dei giochi per i bimbi e sulle nuove abitudini, i nuovi giochi e modelli di riferimento dei nostri piccoli.
    volevo capire se ci fosse la possibilità di mandarle qualche domanda per citare lei e il suo interessantissim libro all’interno dell’articolo. spero di sentirla presto
    giorgia vrzì 348 0190797 giorgiavirzi@gmail.com

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