RIECCOCI

Cambiata casa, cambiata grafica, datemi tempo che mi riambiento e rimetto anche i link. Nel frattempo: mi sono liquefatta per il caldo, ho passato varie ore al telefono con una editor meravigliosa e ho scoperto che in autunno Neri Pozza ripubblica un libro che, a quattordici anni, ho divorato, Un albero cresce a Brooklyn. Torno.

10 pensieri su “RIECCOCI

  1. Complimenti per la nuova veste! ovviamente i contenuti rimangono sempre più importanti, ma un’estetica curata fà sempre piacere!

  2. Grazie per la dritta!!!
    Anch’io ho divorato a 14 anni ‘Un albero cresce a Brooklyn’ e non vedo l’ora ri di ricomprarmelo…
    P.S. E’ il mio primo giro su questo blog! Ciao

  3. Sono curioso riguardo a questo albero che cresce a Brooklyn…aspetterò l’autunno, per avere l’edizione candida di stampa, intanto cerco di finire gli altri che ho lì da leggere.
    Anche per me è il primo giro su questo blog! Ciao!

  4. Forse è questo ventilatore che ho puntato in faccia oppure la suggestione di questo post, che mi fa venire in mente che a quattordici anni ho letto “La pistola che sparava bolle di sapone” di Paul Gallico, una meraviglia. Perdonatemi se sono uscito fuori traccia, ma dovevo dirlo a qualcuno.

  5. Non sei fuori traccia. Anzi, sono curiosissima di conoscere le letture degli ex-quattordicenni.
    Quello di Betty Smith io l’ho letto esattamente come la protagonista: sui gradini di una scala…Le ceneri di Angela, per fare il nome di un titolo recente, gli deve non poco…

  6. Era un Reader’s Digest di mia mamma. Li teneva nel mobile dei detersivi, vicino al Postalmarket. Mi ricordo di questo viaggio in autobus del bambino protagonista che andava a Washington per registrare il brevetto della pistola che sparava bolle di sapone, e dei vari personaggi che salivano sull’autobus e poi uscivano di scena scendendo alla propria fermata, scomparendo dalla storia. Un congegno narrativo impressionante.

  7. A quattordici o quindici anni mi ritrovai fra le mani Il Giocatore. Letto in accelerazione dopo un avvio un po’ faticoso. All’inizio mi sentivo figo a leggere un autore russo, lo ammetto, ma poi l’amore ossessivo del protagonista per Polina e per il gioco mi è andato a genio. forse era l’età e forse no, visto che ancora oggi Dostoevskij è in cima alla mia classifica.

  8. mi piace quando si mettono via le arie e si sconfessa pubblicamente di aver guadato la pubertà con in mano Sartre(io l’ho letto a undici anni,sbuffando come un turcomanno poichè lo stesso risultava scevro di illustrazioni).A 14 rimasi folgorato da “paura di volare”,sottratto di nascosto a mia sorella maggiore.Ci misi un paio d’anni per comprendere che la questione era stramaledettamente più complessa,e la letteratura un’altra cosa

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