NON CI POSSO CREDERE

Appunti frettolosi, dopo un tour de force del sabato che mi ha resa particolarmente felice (ovvero, la vostra eccetera è andata ieri pomeriggio a presentare il libro nelle terre marchigiane: tante persone e tante domande, sensazione di “casa”).
Ora. Non è che io pensi che le Winx siano il male, intendiamoci: non solo non credo nell’idea di una responsabilità unica di quello che sta accadendo alle bambine e alle donne, ma penso che sia pericolosissimo concentrarsi su un solo bersaglio distogliendosi da una realtà estremamente complessa.
Ma quando è troppo è troppo. Apro, in ritardo, il Corriere della Sera di ieri: doppia pagina sulle fatine (logicamente: il quotidiano ha deciso di proporre in allegato i fascicoli con la storia del film) e doppia intervista. Il ministro Melandri che si dichiara lietamente consapevole di come le Winx siano entrate nell’immaginario delle bambine (eh già). E, soprattutto, la psicologa Gianna Schelotto che afferma, testualmente: “Nessun ombelico malizioso, nessun contorcimento, nessuna mossetta. Nè tacchi nè trucchi. Insomma, (le Winx, ndr) hanno allontanato le bambine dei modelli a cui tutto un mondo commerciale le stava trascinando….Prima l’alternativa a queste streghette-fate era il modello velina…Poi sono arrivate loro, per fortuna”.
L’intervistata può anche ignorare che la sua intervista sarebbe apparsa accanto ad immagini di Bloom e socie dove ombelichi, mossette e contorcimenti si sprecano. Ma credo che non possa ignorare la portata di un’affermazione come questa. “I maschi non ne hanno bisogno (di magia, ndr). Hanno il calcio, l’avventura, la lotta”.
Allibisco, e vado a farmi un caffè.
Aggiornamento. A caffè bevuto, e giornali aperti, e cronache della manifestazione di ieri lette, apprendo che Giovanna Melandri avrebbe dato delle “cretine” alle donne che l’hanno contestata. Eppure, la richiesta fatta già da giorni affinchè nessun politico mettesse il cappello sull’iniziativa, doveva pur essere recepita. Perchè era corretta. Era, anzi, sacrosanta. Ci torno.

6 pensieri su “NON CI POSSO CREDERE

  1. In attesa del tuo ri-tornare sulla giornata di sabato, applausi consapevolmente faziosi alle manifestanti in Roma. Soprattutto a quelle selettive ed espulsive. Per sopportare certe cose, dice il Blasco, ci vuole il pelo sullo stomaco: sarà colpa del modello-Winx, ma evidentmente le donne di/in Roma non ne avevano.

  2. Ho letto il Corriere della Sera. Ed ho letto il pezzetto della Rodotà.
    Io sono una giornalista. Ieri ero al corteo. Mi spiace che il mestiere di cronisti venga fatto in una certa maniera.
    La Prestigiacomo é stata cacciata dal corteo. E’ vero.
    Si é presentata con quattro body gard a sfilare con noi.
    Mi sembra di cattivo gusto. E poi si é criticato questo corteo, questa piazza che da tempo non vedeva tante donne. E tante donne che non credono nella politica di oggi. E’ un’amara verità. Ma é cosi’.
    E’ stato riaffermato un principio: quello di essere soggetti politici. Forse in un deserto…. Ma di esserci. Il che non mi pare poco. E chi scrive dai comodi salotti di casa o da privilegiate redazioni si confrontasse con le donne su cui pesa la violenza, la violenza che non é solo l’essere aggredite o violentate, ma l’essere umiliate ogni giorno da tutto cio’ che ci circonda.

  3. in particolare non si avvertiva il bisogno delle belle parole vuote(buone per infinocchiare persone non ancora abbastanza consapevoli)di chi,quando si è trovato a governare,ha dimostrato non essere in grado di cambiare una cultura “del cazzo”.W Voi

  4. Non è violenza anche cacciare qualcuno dal corteo, anche se politici, anche se di centrodestra? Poichè era una manifestazione contro la violenza verso le donne gli altri tipi di violenza andavano bene? E presentarsi ad una manifestazione è mettere il cappello sull’iniziativa? Erano sì ministri ed ex ministri, ma prima di tutto persone, boh, veramente, non capisco il senso di quello che è successo…

  5. non vi viene in mente che, forse, ieri è successo quello che sta succedendo un pò in tutti i campi in Italia, ovvero il distacco sempre più accentuato tra le gente e la politica, QUESTA politica?

  6. Sabato 1 dicembre era ospite alla trasmissione di Rai Tre TV Talk Iginio Straffi, ideatore delle Winx.
    Ha raccontato che originariamente una delle Winx indossava occhiali da vista (nella logica delle differenze, etc etc…). La produzione ha dovuto togliere gli occhiali alla maghella perché dai loro sondaggi risultava che le bambine non la gradissero, persino le stesse bambine che a loro volta portavano gli occhiali. Se non è “velinismo” questo…

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