NON ERA CHE L'INIZIO, ARRIVA LA PETIZIONE

Adesso la parola è al ministero dei Beni Culturali, al ministero dell’Istruzione, prima ancora che a Nati per leggere, Centro per il libro e la lettura e Associazione Italiana Biblioteche (che conosce la vicenda, così come la conoscono tutti). Ci si augura che la parola non tardi, perché la vicenda della scuola sarda (mi limito a dire che l’episodio che ho raccontato ieri è accaduto in Sardegna, e attendo la certezza di non mettere a rischio il lavoro di chi mi ha riferito la vicenda per precisare il luogo) è solo il prologo.
Proprio ieri pomeriggio, sul sito di Provita, è stata lanciata l’offensiva. Ovvero, una petizione rivolta a Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio e Ministero dell’Istruzione affinché l’eventuale “educazione affettiva” si fondi sul riconoscimento della famiglia eterosessuale e regolarmente coniugata come unico modello di famiglia possibile. Questo avviene, questo è. Del resto, ti sciorinano l’articolo 29 della Costituzione a loro scudo, contro l’evidenza, contro la realtà, contro, soprattutto, il sentire di altre madri e padri ed educatori.
A proposito di articoli della Costituzione, riporto quanto scriveva ieri Michela Murgia su Facebook, condividendone ogni parola:
“Quindi se un genitore pensa che la teoria creazionista sia quello che suo figlio deve imparare sull’origine del mondo, ha ogni diritto di pretendere che la scuola gliela insegni? Io direi proprio di no, specialmente quando la materia sono le regole del vivere civile, dove non ci possono essere più posizioni ed essere tutte legittime. L’articolo 3 della Costituzione recita non solo che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali di fronte alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, ma anche che “è compito della Repubblica rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana etc”. Tra questi ostacoli c’è sicuramente l’educazione stereotipata intorno ai modelli della cosiddetta normalità, che non di rado si forma proprio in famiglia. Significa che può esserci antagonismo tra l’educazione familiare e quella scolastica? Ovvio che sì!! Nessuno riterrebbe legittimo che i genitori si opponessero per “convinzione personale” alle classi miste bianchi e neri, perchè il razzismo è reato e le opinioni razziste, al di là di qualunque cosa si insegni ai figli tra le mura domestiche, non hanno comunque alcuna cittadinanza nella scuola. Non si capisce perchè dovrebbero averla le opinioni omofobe o quelle sessiste”.
Bene. Sul presidente del consiglio non faccio molto conto, visto quel che è accaduto ieri a Faenza. Proviamo col presidente della Repubblica? Con la ministra Giannini? Qualcuno, infine, dovrà o no dire una parola che metta fine a questo assalto ai diritti, sulla pelle dei bambini peraltro?

12 pensieri su “NON ERA CHE L'INIZIO, ARRIVA LA PETIZIONE

  1. Aiutateci! Abitino nel paese dove e’ iniziata la caccia alle streghe e già si preparano le lettere scarlatte contro chi, come me, vuole leggere tutto e vuole che i propri figli leggano e ascoltino perche i libri sono idee e le idee la vita stessa….aiutateci a combattere un pensiero che vuole essere unico e uccide la passione dell’ascolto, la passione delle parole……aiutateci a difendere i nostri bambini da ingerenze assurde e volgari, aiutateci…..

  2. Con la scusa della difesa della “libertà di espressione” (cioè di schernire e denigrare) li abbiamo derubricati a fenomeni secondari, marginali e, soprattutto, INNOCUI. Abbiamo lasciato che ogni spazio di laicità venisse occupato da loro senza opporre resistenze degne di questo nome, infine abbiamo completamente ignorato il certosino e puntuale lavoro sotto traccia che hanno svolto con la complicità di parrocchie, vescovadi, gruppi ecclesiali vari e SCUOLE. Oggi sono finalmente arrivati alla politica svicolando ogni controllo e piangiamo? Troppo tardi: prepariamoci alla Russia di Putin, car* signor*: mentre noi litigavamo su vecchi e nuovi femminismi, sul ruolo della cultura, ecc. ecc., mentre intellettuali e uomini di spettacolo sedicenti “laici” tacevano accuratamente per non esporsi troppo (e ai pochissimi coraggiosi tappavano la bocca in ogni maniera), questi qua AGIVANO LADDOVE CONTA e lavavano il cervello a genitori immaturi o semplicemente impauriti COSTRUENDO CONSENSO. Avete visto in Francia cosa sta accadendo dopo l’approvazione del Matrimonio per Tutti? Informatevi e riflettete. E preoccupiamoci seriamente, stavolta.

  3. Va bene, tutto giusto, ma Lei pensa che dei burattini (crumiri) o automi (tirannelli) autoreferenziati, sedicenti od usurpatori “democratici”, possano avere una etica “nervosa” di tipo umano? Oppure anche Lei “ci fa”?

  4. Luca lei ha centrato in pieno! Abbiamo sottovalutato un ‘fenomeno’? Boh! Non so come definirlo!!!!! Questi non sono sintomi questa e’ la manifestazione reale di un cancro culturale e morale di un vuoto razionale, isteria di massa e paura nei confronti di parole che vogliono parlare di ‘diversita”… Stereotipi, aaaaahhhhhhhh, io non so trovare davvero le parole per esprimere la paura che ho adesso…gianna

  5. Cara Gianna, lo dica a me che “diverso” sono!! Purtroppo chi fa parte di una minoranza storicamente vessata sente per primo il mutar del vento, è una tecnica di pura sopravvivenza che si sviluppa giocoforza. E le assicuro che è dagli anni Ottanta che c’è un’aria di dismissione della ragione i cui frutti stiamo raccogliendo a piene mani. Basti solo pensare all’accusa di “radical-chic” che si sono beccati (e si beccano tuttora, Loredana ne sa qualcosa) tutt* coloro che tentano disperatamente di arginare la deriva montante. Io sono molto pessimista: tutti gli indicatori economici e sociali rimandano a situazioni storicamente molto pesanti, francamente non ho idea di cosa si possa contrapporre in maniera efficace a tutto ciò.

  6. A commento di questi post sul “gender”, le cose più importanti le ha già scritte Francesco Longo, quando ha sottolineato che non c’è nessuna battaglia contro i libri, ma più semplicemente ci sono opinioni diverse sul tipo di educazione da trasmettere ai bambini, Anche ai propri, soprattutto ai propri figli. Credo che interessarsi a quale educazione viene loro impartita, sia per un genitore prima di tutto un dovere, e quindi anche legittimo chiedere poi chiarimenti o modifiche quando ritenuto necessario. Civilmente.
    Certo a volte ci scontriamo con pareri diversi, e allora quale strategia adottare, come confrontarsi. Se c’è chi fa petizioni, qui su lipperatura a quanto pare, la narrazione usata è quella di chiamare a raccolta e mettersi a gridare al rogo al rogo, violenza, quelli sono fondamentalisti, e quindi poi vari commenti al grido di invasati etc. Ora senza voler prendere subito posizione quello che più mi stupisce qui su lipperatura è lo Stupore, stupore da cui deriva comprensibilmente irritazione rabbia etc, circa le opinioni di queste mammenfondamentaliste. Ecco questo stupore mi sembra un po’ affettato. Ma davvero adesso ( Natale 2014) credete che su famiglia adozioni Tutti abbiano ( e debbano avere) la stessa opinione?
    Vorrei citare che solo un anno fa (?) Barilla parlava di famiglia naturale uomo-donna come sacrale, qualche mese fa Sergio Romano scriveva che il termine matrimonio non può essere applicato alle coppie omosessuali, in quanto solo il matrimonio tra uomo e donna è “Generativo”, mentre invece l’unione omosessuale è di tipo “Aggregativo” . Cito questi due illustri personaggi, non tanto per sostenere le loro tesi , (tra l’altro Barilla ha avuto la libertà di poter cambiare subito idea,) quanto per dimostrare che a oggi è inverosimile stupirsi se tante mamme ( magari troppo ansiose) sono rimaste su quelle posizioni.
    Ciao,k.

  7. Il problema, caro k., è che in questo Paese ha la parola solo chi difende con unghie e denti un solo modello CONTRO altri. Educare alla pluralità aiuterebbe a superare quella paura che sta dietro alla strenua difesa del modello unico. Ma, si tranquillizzi, non è roba di questo luogo e di questi tempi: presto i roghi torneranno, ma lei ne sarà risparmiato. Almeno all’inizio e sempre che non si trasformino in incendi devastanti come la Storia ci insegna.

  8. Fratello Luca se proprio devo finire nel fuoco anch’io tanto vale che ci arrostischino insieme, che magari veniamo più saporiti. Nel frattempo auguri stereotipati di buon Natale a te e a tutti
    ciao,k.

  9. Apprezzo gli auguri sdrammatizzanti e li ricambio, caro k.
    Purtroppo resta che la situazione è pesante. O forse, parafrasando Flaiano, “è grave ma non è seria”.

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