NOVE INSULTI E UN CONSIGLIO DI LETTURA

E’ estate, fioriscono i consigli di lettura, fioriscono – come sempre – le polemiche letterarie. Qualcuno riflette sul sistema editoriale, altri sulla presunta pochezza di tutti i libri in circolazione tranne il proprio, altri ancora si dedicano allo stigma nei confronti dei circoli di potere, senza considerare che ogni comunità di affini (stesso editore, stesso agente, stesso libraio di riferimento) detiene un potere, piccolo o grande che sia, e lo esercita, nel bene e nel male. Non esistono poteri buoni, né anelli benevoli, né troni di spade comodi, anche se sono piccoli.
E’ estate, e i drammatici risultati delle Prove Invalsi vengono affrontati con i toni che ci si attende dalla buona e brava gente della nazione (I pelandroni! Gli insegnanti che-hanno-tre-mesi-di-ferie! Il Sessantotto! Internet!). E’ estate, e in estate, spensierati e avvelenati come sempre, polemizziamo e protestiamo e ci sventoliamo e magari i libri belli ci passano sotto il naso senza che li vediamo (di mio, continuo a segnalare Chilografia di Domitilla Pirro, Effequ, per me il libro della stagione: e, no, autrice ed editore non fanno parte del mio pericolosissimo circoletto di potere, spiacente deludervi).
Però vi faccio un piccolo regalo: se dovete insultarvi, fatelo bene. Giocate pure con gli insulti che seguono, e indovinate chi li ha pronunciati e nei confronti di chi. In basso, le soluzioni. Poi, continuo a pensare che scrivere sia meglio di insultare, ma sono, com’è noto, una signora in età. State bene.
1) Non sopporto lo stile da negozio di souvenir.
2) Così tanto arrivismo per arrivare a così poco.
3) La vacca bretone della letteratura.
4) Un fenomeno pubblicitario! Una servetta degenerata! Non ha cosce. Guardatene l’ anatomia! Da un punto di vista medico, vale appena cinque su venti!
5) Riunisce in sé la povertà dello straccivendolo, il sarcasmo del mendicante e la disperazione del parassita.
6) Completamente rozzo, immaturo e oppositivo.
7) Provare entusiasmo per lui è segno di uno stadio di pensiero decisamente primitivo.
8 Non ci guadagno nulla a stroncare libri, e non lo faccio a meno che non li odi. Spesso ho provato a scrivere di lei,  ma i suoi libri mi fanno diventare matto a tal punto che non riesco a nascondere la mia furia al lettore; perciò devo fermarmi ogni volta che comincio. Tutte le volte che la leggo mi viene voglia di disseppellirla e colpirla sul cranio con la sua stessa tibia.
9) Non ha mai usato una parola che inducesse il lettore a cercarla sul vocabolario.
1) Nabokov su Conrad
2) Dalì su Luis Aragon
3) Renard su George Sand
4) Céline su Françoise Sagan
5) Benjamin su Baudelaire
6) Woolf su Huxley
7) Henry James su Poe
8 Twain su Austen
9) Faulkner su Hemingway

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