Vorrei raccontare una storia. E vorrei raccontarla a uso e consumo di un signore che si chiama Marco Finizio, Marco74 su Twitter. Un signore molto di sinistra, che ritwitta molto Calenda, per dire. Questo signore, qualche giorno fa, scrive:
“Scusate da circa un anno non sento più parlare di terremotati, tende, caldo e freddo. Vorrei sapere se è perché tutti i problemi sono stati risolti o perché chi postava quelle immagini lo faceva solo per propaganda?”
Tra i commenti abbiamo Andrea, che scrive:
“In realtà nelle loro chat da disagiati mentali continuano a parlarne: per dare la colpa al piddì. Per loro il piddì è tuttora al governo”.
Poi abbiamo Tizianapoesia:
“Lo faceva per propaganda adesso vanno di moda le ong”
E Arthur Rosenthal:
“Sono tutti con le ville nuove” .
A tutti questi signori, racconto appunto una piccola storia.
C’è un uomo, un uomo anziano, che ha scelto di tornare in uno dei piccoli paesi colpiti dal terremoto, non dirò quale per rispetto, per vivere una vecchiaia serena con sua moglie. Il terremoto gli ha sbriciolato la casa, che è ancora là, neanche una pietra messa via. Lui, dopo il confino sulla costa, ha ottenuto una Sae. Che è come molte delle Sae della zona: pessima, muffita, inadeguata. Qualche giorno fa è andato alla sua vecchia casa, ha parcheggiato nel cortile, si è messo a lavare la macchina. Per affetto, per nostalgia. Lo hanno quasi arrestato. Perché violava non si sa cosa. Ripeto: la sua vecchia casa, lavare la macchina.
E’ una storia, piccola, fra moltissime. E, sì, la gestione da parte della Regione Marche (PD) è stata catastrofica. E, sì, la gestione dell’attuale governo (Lega e Cinquestelle) è altrettanto rovinosa. E, sì, sciacquatevi la bocca quando parlate di terremotati se non siete neanche in grado di fare una ricerca su Google per trovare notizie, perché le notizie e le storie si continuano a scrivere. E vergognatevi un po’.