Dal blog Congedoparentale. La famiglia è riunita, in Svezia:
“Eleonora sfoglia un catalogo di giocattoli arrivato con la posta di ieri. Niente bunga bunga, il catalogo sembra tener conto delle pari opportunità: sia la pubblicità della chitarra elettrica che quella del microscopio hanno una bambina come protagonista, ed almeno un paio delle pagine con le bambole raffigurano un bambino ed una bambina che giocano insieme a mamma, papà e bebè”.
Dalla mia casella di posta. Un’amica mi scrive:
“ieri sera il mio compagno – nato e cresciuto a Sao Paulo – mi ha detto: “La donna del giorno in Brasile è Dilma Rousseff e in Italia una ragazzina che è stata aiutata dal Premier a risolvere i suoi guai.” Preferirei essere brasiliana”.
Cara Loredana, io sono convinta che anche se il mondo va tutto in quella direzione, nella nostra vita privata familiare spetta a noi genitori e a nessun altro essere educatori dei nostri figli. Ed è da questo principio che si parte per fare scelte controcorrente come far giocare anche con le bambole i figli maschi (si ricorda la mia storia?) o renderli partecipi, anche nel gioco, dei lavori domestici.
E’ vero che il mio compagno francese mi aiuta a guardare le cose della vita italiana un po’ più in prospettiva. Ma aiuta anche non accendere la TV (noi non ce l’abbiamo proprio), immergersi nelle fiabe, colorare, giocare con gli scatoloni del trasloco e chi più ne ha più ne metta!
“anche se il mondo va tutto in quella direzione,”.
L’elezione della Rousseff suggerisce il contrario, per fortuna.
Credo che la vita reale e la gente reale sia diversa anche qui da noi.
C’è una casta aristocratica fatta di potere e di successo che sovraespone i propri vizi ma questo è nella storia di un paese con una leggera verniciatura di democrazia e di contemporaneità sopra un corpo sociale rustico e ignorante.
La gente normale non sollecitata dal potere e dalla ricchezza, salvo patologie, è tranquilla e vive con molti meno clichè, si confronta con persone reali, non pupe o secchioni. Non può liberare troppo i propri istinti peggiori quindi evolve lentamente in modo migliore. Come dire, senza l’occasione martellante ci sono meno ladri. E’ un mondo migliore? Non lo so ma tant’è.
Citando Lorenzo Jovanotti, “sarei anche io un assassino se non deviassi l’istinto”…
I più appena trovano una donna che li ama e li sopporta se la tengono stretta stretta.
E’ la realtà apparente e mediatica che genera follia proprio perché diversa da quella vera.
Detto questo, il vero problema è il potere e il denaro. Il berlusconismo è brama di potere e denaro punto. La notorietà porta a questo, le veline, i tronisti, cercano l’industriale o il calciatore o di fondare l’azienda che fa il botto di soldi, così tutti noi in qualche modo…
Una sorta di cavallina spregiudicata verso la potenza economica di cui B. è il pontefice sacro.
Questo sta dietro i grandi fratelli, i gossip, la politica e le altre demenzialità di quest’epoca, sfondare e fare soldi, saltare il muro grazie alle poltrone o alla notorietà o altro.
A tutte le donne chiedo di non amare e seguire uomini primitivi e volgari che non le rispettano e le trattano come mere trasportatrici di corpi profumati e desiderabili. Neanche se nel farlo avete un ritorno economico, cercate un altra sicurezza per favore.
Non potendosi più riprodurre questi uomini si estingueranno presto.
Grazie
D.
pardon la canzone dice “se non deviassi l’impulso”..
Ho letto il blog insieme al mio compagno (e papà della creaturina che mi uscirà dalla pancia a giugno)… Mi sono commossa… Un vero uomo!!!
Ih ma oramai è la prassi.
Circa una volta all’anno siamo divanti a situazione tipo: signore che viene dal centro africa più centroafrico, e te dice uh ci avemo na sindaca che levete.
Signorine di un paese sudamericano qualsiasi di solito utilizzato dai nostri compatrioti a scopo di stupro legalizzato che ti dicono ah codesta ministra nostra della difesa è una pippa.
E noi ribattiamo che insomma ecco, beati voi. Ci troviamo a veder spezzata la calda associazione tra ricchezza ed evoluzione culturale. Il che da altri punti di vista è anche bello e magico, e mi fa semplicemente felice. Dal mio però…tante care cose che vado a dare un paio di craniate alliu muri.
Ecco, insomma…visto che lo dice pure Zauberilla, vorrei timidamente far osservare che c’è paese legale e paese reale. In Italia a fare il puttan tour non arrivano dall’estero, in Brasile si.
Dopodiche sulla vicenda Ruby la cosa più oscena, a mio avviso, non è neanche il machismo idiota dell’Immondo. Oggi il Fatto Quotidiano se ne esce con interviste a carabinieri costretti a “caricare” ragazze per i festini del satrapo anzichè scortare magistrati.
E osceno è anche lo spazio dedicato dai media e dalle trasmissioni de sinistra a questa roba, anzichè mettere lo psiconano di fronte al fatto che NON GOVERNA un Italia allo sbando.
Ma lo volete capire che questo i voti li prende non “nonostante” il fatto che sia un puttaniere e che fa battute vomitevoli sui gay ma “proprio” per questo?
Mi sembra importante una cosa, il paese del papà italiano del blog è un luogo dove i problemi non vengono caricati di significati che non hanno. Dal congedo parentale ai giochi e a tutto il resto. E’ tutto meno complicato: la bimba guarda un catalogo – un catalogo di giochi presumibilmente fatto da una normalissima ditta commerciale – e non un ‘libro’, che magari anche da noi è beyond gender. Com’è che un padre racconta la sua esperienza a casa con le figlie senza accenno di nevrosi, frustrazione o esagerazioni melense? Quale sforzo titanico ha dovuto affrontare il commerciante del catalogo per non mettere solo maschietti col trattore o bambine col biberon rosa? Ma soprattutto, quando la Svezia è diventata quella che è ora? Noi cosa stavamo facendo (o non facendo)? Se il padre italiano in Svezia si è ‘adeguato’ a quei diversi modelli, che succederebbe se, nonsiamai, tornasse qui – è avvenuta ormai una mutazione genetica o no? :-))
Lo scandalo è un modo per indicare lo sbando in un modo comprensibile a tutti.
Purtroppo questa Italia allo sbando è negata da metà del paese che si identifica nel ‘governo del fare’, che si rifiuta di accettare B. come gaglioffo, che stima Tremonti e Co., e detesta il silenzioso ma inesorabile magna magna della sinistra di palazzo tra cooperative e privilegi.
La faziosità politica chiude gli occhi sulle opere del governo così come sull’assenza di opere e riforme del decennale agglomerato burocratico pd/ulivo/pds/pc.
Lo scandalo, le mani nella marmellata, il “peccato”, lo sgarro sono ancora patrimonio comune dell’italia spaccata, che permette di ritrovare un opinione e un senso comune e che sembra un po’ più oggettivo e ineludibile. Dopotutto se anche un servo come Belpietro osa alzare un sopracciglio, vuol dire che il cav. è messo male e la cosa sotto il tappeto, si nasconde male.
Ma, mi chiedo, con la scomparsa del buco nero Berlusconi, che ha risucchiato da sotto il peggio del paese, sputtanando la scena nazionale rendendola più pagana e decadente, con la sua scomparsa, scomparirà anche il berlusconi dentro tutti noi?
D.
@Paola Di Giulio A parte qualche capello bianco penso di non essere mutato geneticamente e credimi la voglia di tornare c’è, sia per dare alle bimbe la possibilità di poter attingere da due culture, sia per contribuire allo sviluppo di quello che non è un paese per vecchie, non sembrerebbe neanche dalla parte delle bambine, ma che dalle mamme si aspetta sacrifici e miracoli.
PS Non so quando la Svezia sia diventata quella di ora, ma so che mia moglie al primo appuntamento si rifiutò di stirarmi la camicia e mi diede il ferro da stiro in mano dicendomi di fare da solo. Forse dovrei ricordare quell’episodio in un post… DS
Stefano, pero’ anche tu a chiedere alla tua futura moglie di stirarti la camicia al PRIMO appuntamento, be’…potevi aspettare il secondo. Ah, comunque anche mia moglie – belga fiamminga – col cavolo che mi stira anche un calzino…anzi, sono io che stiro per due (e la cosa mi rilassa anche, ma lo diciamo troppo in giro).
Concordo pienamente con le conclusioni di valter binaghi.
Quoto Binaghi.
Anche il “rifiuto” dell’italianità, nella fattispecie di una donna, sta diventando un luogo comune; sarebbe meglio impegnarsi per cambiare la situazione. E’ comprensibile chiaramente la considerazione dell’amica.
Dunque l’osservazione di Valter coglie nel segno – ma io invece non sono d’accordo, sulle conclusioni.
Prima di tutto perchè non mi pare affatto secondario il fatto che quelli della polizia debbano caricare le ragazzine.
Ma soprattutto – io trovo rilevante l’evoluzione politca e normativa di un paese. Trovo interessante e bello il fatto che un paese arretrato culturalmente con sacche di maschilismo abbacinante – mica solo il Brasile, ma non è che per dire in India o in Cile sia tutto rose e fiori, eppure hanno o hanno avuto leader donne – sia capace di produrre leggi o assetti che incanalano dall’alto un’evoluzione. Qui non ci si riesce.
Il fatto che non ci si riesca è molto rilevante per una cittadina, e credo per molti cittadini uomini – ha come si dice spesso delle conseguenze pratiche tangibili. E mi dispiace sempre constatare come ogni volta che si parla di questi temi e delle loro ricadute nella prassi, scatti il buon vecchio benaltrismo.
Oggi ho visto un frammento di Exit su la7.
Hanno intervistato studentesse ed anzianotti, sul caso ruby, o meglio sulla domanda cosa ne pensa della passione del premier per le giovanissime.
Le studentesse erano inorridite evvabbè ma gli anzianotti erano parecchio su di giri…
e commentavano che urca, è normale, son minga gai, dammela lì una così, è che non posso più far nulla, beato lù che ce la fa… io al massimo posso dirgli bona che sei!
Con tutti i distinguo del servizio e delle interviste scelte…
Dopo tutto B. ci rende un servizio, questa epoca in qualche modo ha amplificato questa parte di italia che c’era anche prima, e l’ha fatta venire fuori allo scoperto, l’ha resa interlocutrice e niente affatto timorosa di esprimersi perché ha in lui il referente primo e primario.
Non si evolve se non si ha chiaro da dove si parte per cambiare.
E’ viva e lotta insieme a noi quell’italia che riempiva i cinema ai tempi di lino banfi e bombolo nelle commedie scorreggione, e che teneva i fumetti porno in bagno.
Non so se in brasile o altrove la classe media di una certa generazione sia fatta anche così.
Da noi si.
Notte.
D.