Notizia numero uno.
Pare che i filosofi si dilettino assai nello scrivere noir. Per esempio, sto leggendo con notevole divertimento questo.
Notizia numero due.
Ovvero, libri in arrivo. Il 7 giugno esce per la BUR Lager italiani di Marco Rovelli. Ovvero ancora: “Storie di abusi ordinari, racconti di vite migranti passate per la detenzione dei CPT, i Centri di Permanenza Temporanea, i campi dove vengono trattenuti gli immigrati in attesa di espulsione, o di identificazione. Una detenzione ‘amministrativa’: chi viene recluso in quei centri non ha commesso alcun reato penale, ma è lì solo per la sua condizione di migrante irregolare. Questi centri – spesso confusi con i centri di accoglienza, e che invece sono centri di dura detenzione – sono i terminali di una politica migratoria che non è basata sull’integrazione, ma sulla chiusura della fortezza Europa e sulla precarizzazione dei diritti dei migranti”.
Notizia numero tre.
Per dongiovannofili accaniti. La vostra umile eccetera ha fatto una chiacchierata con Florinda Fiamma di Rai Libro: i risultati qui e qui.
Notizia numero quattro.
Devo presentare lo Strega (nella serata di Benevento) e non so cosa mettermi.
Loredana, se vuoi partecipare anche al S. ROSARIO in riparazione delle offese arrecate a Gesù dal film blasfemo “Il Codice Da Vinci”, il link è di là da me:-).
giubbotto di pelle, savàsandìr
Hai bisogno che ti presti i miei anfibi da combattimento? 🙂
…mmh, anfibi e giubbotto di pelle: niente male, anche se altri/e premono per una mise più classica 🙂
kimono celeste adorno di grosse margherite rosse e bianche e manico di scopa sotto al culo (con luna piena e gialla in sottofondo saresti tale e quale a un quadro di yoshitoshi)
Ma guarda che l’anfibio da rissa e’un classico ;-))
Sono sicura che anche Cary Grant ti troverebbe stilosissima!!
Anna Luisa
Ricapitolo: fin qui la combinazione è giubbotto di pelle con anfibio da rissa e kimono celeste a margherite (con ventaglio? con katana?). Secondo me manca ancora qualcosa 🙂
arrivare a cavallo di una Norton vintage?
Sigaretta in bocca. Mi perdonino i salutisti, ma ci sta bene 😛
Ma secondo voi come prenderebbero gli autori questo ibrido fra Marlon Brando e Sesshoumaru?
Si sta inflazionando l’ambiente, temo :-/
scherzi a parte, se posso permettermi, tra noir e filosofia l’apice è qui:
http://www.recensionidilibri.it/8836807844
PS: voto per la Norton vintage, e mi raccomando: fatti cucinare dai benevntani un piatto con la vitacchia!
Forse abbiamo esagerato. Buttati sull’etnico, funziona sempre 😉
Secondo me il tailleurino da manager rampante fine anni ’90 è sempre molto erotico.
Gli autori cadranno ai tuoi piedi e vorranno leccarti il tacco a spillo.
@ gianni:
perché pensi (se lo pensi) che tailleur e norton siano incompatibili?
Tubino nero e filo di perle?
Tubino etnico e filo di perline?
pigiama palazzo?
vestito sottoveste con alito di vento incorporato?
borchiature punk?
Vestitino da capuccetto rosso non ancora sbranata dal lupo?
qualsiasi cosa Lolip, anche una nudità tatuata (colori ecologici e removibili, please), ma attenzione ai piedi, consiglio un innovativo look barefoot o scarpe basse e comode.
Però preferirei un innovativo barefoot.
besos
La Norton presumo sia una moto, forse da scalzi non è il massimo della comodità, una due cavalli sarebbe più consona
besos
Barefoot, come Patti Smith! Ah, Dio, Lippa, se lo fai ti scrivo un post che scuote la blogpalla 😛
Guardate che sono tentata, eh…:)
Spiritosoni!!!
barefoot… approvo. tutto il resto non conta.
viva la crostata!
m
A questo punto, post -evento, devo esibire documentazione fotografica? 🙂
@marcog
Que viva!
si faccia fotografare con la copia di un quotidiano in mano, di cui si legga bene la data (non è per sfiducia, è per i posteri)
So niente di barefoot, ma se serve un sigaro d’effetto (diciamo un prominente, o un double corona), sa dove trovarmi
(si parla esclusivamente di puros cubani, che glielo dico affà)
Voto per il look casual: scarpe basse, il barefoot potrebbe turbare la sora Rimoaldi, pantaloni blue jeans e maglietta, patti smith prima maniera a parte i piedi.
Ma siete proprio dei burloni! Bravi, bravi, continuate così!
orco-nefrologo, lasciaci giocare una buona volta!
Sono d’accordo con Effe: fotografia con quotidiano (possibilmento locale; esisterà L’Eco di Benevento, no?) in mano, data ben visibile 🙂
Giro,
tailleur e norton non sono affatto incompatibili.
Io ci vedrei anche una scollatura da urlo e un frustino.
Ma per piacere, niente barefoot, ciabatte e tranquillizzanti amenità etniche.
Che la letteratura è sofferenza! E chi va allo Strega deve soffrire e godere, da veri sadomaso!!!
😉
Che c’entro io?
Frustino?????????
Devo riprendermi.
ps. orco, ehm, o qualcuno usa il tuo computer o soffri di uno strano disturbo di personalità 🙂
Biondillo,
lo strega sarà stato un liquore o un liquido, ma la Strega – le Streghe erano dedite a pozioni ben più significative. Di solito non sembra usassero frustini e tacchi a spillo, non avevano bisogno di codesti succedanei per le vette della sofferenza inflitta o patita (per quest’ultima amabili ecclesiastici avevano creato apposta un’istituzione…sacra e santa). Vedrei bene Lolip che svolazza come Margherita, vedrei bene pure un gatto, nero, enorme, che cammina sulle zampe posteriori. Niente tacchi a spillo, mise da Margherita compagnia felina (Babsi potrà certo prestare sua belva opportunamente truccata).
Così, tanto per variare e per épateur les bourgeois
Consiglio variazioni anche a immaginario maschile, siamo tra persone ‘di mondi’ (quali? quelli che volete)usciamo dai tajeur e dalle donne da bere.
besos
Proposta n.1: à la Juliette Greco
Proposta n.2: vestito a sottoveste con microfiorellini, un piede nudo e l’altro con l’anfibio.
Non capisco le battute della Lippa, ma visto che sono stato citato, ne approfitto per mandare un caloroso saluto a tutti.
Adoro questa lepida ironia da intellettualini annoiati, queste oziose frescacce… Non saranno uno specchio della nostra letteratura in rete?
Omnia munda mundis, dolcezza.
Putroppo non conosco il, latino!
“Questi centri – spesso confusi con i centri di accoglienza, e che invece sono centri di dura detenzione – sono i terminali di una politica migratoria che non è basata sull’integrazione, ma sulla chiusura della fortezza Europa e sulla precarizzazione dei diritti dei migranti”
= Il fulcro del problema è sempre in basso…: a sostegno di tutto. Il fulcro siamo noi.