QUESTI 27 ANNI CON MARINO SINIBALDI

Se dovessi cominciare dall’inizio, il salto indietro sarebbe di 27 anni, dritti fino al 1994. Marino Sinibaldi era già Marino Sinibaldi, voce di Radio3, la sottoscritta veniva invece da una lunga militanza a Radio Radicale e Radio2. Ma tutto si rimescolava, e dopo un provino ero finita a fare “la voce del pomeriggio”, un lungo filo rosso in onda per cinque ore, proprio a Radio3. Ci siamo incontrati così, con quel soprannome che Marino mi diede, “Vinavil”, perché effettivamente mettevo insieme argomenti lontanissimi con giravolte improbabili. E poi? E poi sono venuti gli anni di “Lampi”, e i pomeriggi in cui ci alternavamo e ci incrociavamo in redazione, io facendo battute altrettanto improbabili sulla Lazio, da brava romanista, lui con la sacca dei libri sempre a tracolla. In effetti quelli erano anni di sacche e zaini e valigette, google era lontano, come ha ricordato Marino, e tutti ci sfondavamo le spalle portandoci da casa tutto quello che poteva servire in trasmissione (le Garzantine! Mai dimenticare le Garzantine!). E poi? E poi è arrivata Fahrenheit, ma quando Fahrenheit è nata io non c’ero, seguivo da lontano, perché era cominciata per me un’altra avventura (a RaiNet, poi a RaiTre ragazzi, e nel frattempo erano nati i blog, e nel frattempo c’era Ancora dalla parte delle bambine da scrivere) .
Sono tornata a Radio3 nel 2009, quando Marino è diventato direttore, e come faccio adesso a descrivere questi anni? Come faccio a esprimere la gratitudine e l’affetto per avermi passato il testimone di Fahrenheit, con mia felicità e mio terrore (impossibile, mi dicevo, non potrò mai condurla come faceva lui)? Come faccio a raccontare tutto quel che ho imparato (“le domande devono finire con il punto interrogativo, e tu te lo dimentichi”)? Come faccio a rievocare le conduzioni a due a Mantova, a Matera, a Torino, nelle feste di Radio3? Sì che ho imparato tanto. Marino è il perfezionista, quello che rivede una scaletta fino a tre minuti prima della messa in onda, e io sono un’istintiva, quella che dice dai, sono sicura che infine tutto torna in un unico discorso (Vinavil, di nuovo). Marino è quello che una volta mi disse che avevo lo sguardo del passerotto, che becchetta intorno ai dettagli. Lui, lo so,ha sempre avuto lo sguardo dell’aquila, che vede tutto dall’alto e ricostruisce un insieme. Ma aquila e passerotto hanno trascorso anni felici, insieme, e anche se so che i cicli finiscono, e lo sapevo da prima, tutto questo sarà sempre con me, e qui si proverà come sempre a fare il meglio che si può (e benvenuto, Andrea Montanari).
Grazie per tutto, col cuore e con la testa. Ah, e forza Roma, a proposito.

2 pensieri su “QUESTI 27 ANNI CON MARINO SINIBALDI

  1. Grazie Loredana di questi anni passati insieme con Marino. Ci manchera’ moltissimo, ma per fortuna abbiamo Lei e le amiche/ amici della redazione .

  2. Marino Sinibaldi, insieme a Luigi Manconi, sono tra quei punti di riferimento e di confronto che continuano a donarmi stimoli e dotarmi di aperture mentali fin dal 1977 (anche se allora avevo solo sette anni).
    Son contento per te che ci hai lavorato a stretto contatto 🙂

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