SE FOSSI IN VOI

…leggerei l’intervento di Sbancor sulla finanziaria, per esempio.

6 pensieri su “SE FOSSI IN VOI

  1. ….e c’è chi lo chiama “valore aggiunto”; talento, talento puro si può chiamarlo solo così. Ed è pure gratis. Grazie!

  2. io da questo esercizio di benaltrismo e di prosa ottocentesca ricavo solo che sbancor, che da anni ci tritura con la dietrologia della spectre del capitalismo mondiale, ha molti soldi ma non ha molta voglia di pagare le tasse. Normale, naturale, direi, e a chi piace?
    Lo ammettesse e morta lì. Dicesse che dobbiamo uscire dai vincoli europei, argomentando in modo economicamente sostenibile, sarebbe interessante. Invece infila una serie di sciocchezze. Ad esempio, lamentarsi delle politiche di sostegno alle famiglie perché sarebbero manifestazione di prostrazione alla chiesa è un automatismo degno del cane di pavlov. Ma anche il cane di pavlov capisce che a parità di reddito chi ha figli spende e si indebita di più di chi non ne ha, e quindi che uno stato che vuole fare politiche di sostegno, soprattutto se ha pochi soldi, le farà a favore di chi ha figli, perché tendenzialmente sta messo peggio. Oppure sbancor può andare fuori dalle scuole elementari d’italia a dire ai genitori che il suo nuovo partito abolirà gli sgravi per i figli. Secondo me avrà molta fortuna.
    L’evocazione degli incanutiti pensionati poi è impropria: lo stato italiano spende il 60-65% del suo welfare (contro una media del 30-45 europea) per pagare un sistema pensionistico gravemente folle e clientelare con cui la classe politica si è garantita l’immobilità per 50 anni (che scopo aveva secondo sbancor calcolare la pensione non sul versato ma sull’ultimo stipendio?). Il che fa del welfare italiano il meno redistributivo e universalistico d’europa, il più assicurativo e familistico (i soldi che si spendono lì non si possono spendere per nuovi istituti di welfare adeguati al post-fordismo), quello che scatena più lotte intergenerazionali. Quindi sulle pensioni gioverebbe un po’ meno demagogia e ritatti oleografici.
    L’idea che non si può cercare soldi nei redditi alti finché non si batte l’evasionen fiscale è un po’ codina, mi sa – A parte che proprio questa finanziaria dà una stretta inedita a tutti i possibili sistemi
    per combattere l’evasione (visco non è lì a caso), si tratta comunque di una roba del medio periodo – A questa stregua allora perché non proporre un’aliquota unica, dato che non sappiamo se le dichiarazioni sono sincere?
    Ovviamente no, in un mondo di persone serie e non di neopopulisti, non si fa.
    L’evocazione mistica del reddito di cittadinanza infine è comico.
    intanto chiariamo che nelle sue versioni più forti (van parijs o fumagalli) il rdc conserva gravi limiti e pecche che, pur conservandone il carattere suggestivo, non ne fanno lo strumento salvifico che l’area sbancor-negri.bif-casariniana iana evoca come un mantra dal 1976. Poi tali versioni occorre finanziarle: se si fa con la fiscalità ordinaria, altro che aumento delle tue tasse, povero sbancor!
    Infine, premesso che nessun partito appoggia il rdc, il partito che più vi si oppone non è affatto quello di prodi e dei riformisti, che anzi in qualche caso lo discute, ma è rifondazione, che con la sua cultura mitolavorista lo vede come il fumo negli occhi. Informarsi, please.
    Se poi intendiamo una versione debole (la versione forte non esiste in nessun paese del mondo, ndr), cioè forme di sostegno al reddito vincolate a varie condizioni, come esistono in molti paesi europei, faccio notare che le prime e uniche sperimentazioni italiane (al sud) si devono a prodi e ai riformisti due legislature fa, poi affossate dal berlusca, e che comunque il loro posto è in leggi ordinarie (presumibilmente quindi nella prossima riforma della biagi), certo non nella finanziaria.
    Si potrebbe continuare, la retorica dell’area bifiana è sempre un magnifico campo di applicazione, ma direi che per oggi ci fermiamo qui

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