STATO D'IRA

Ultimo contributo della settimana. E’ di Natalia Aspesi. E’ uscito su Repubblica di ieri.
L´anno prossimo, nell´agosto del 2011, volendo, si potrebbe festeggiare il ventennale della legge 442: quella che, dopo il divorzio, il nuovo diritto di famiglia e il referendum sull´aborto, ha cancellato finalmente l´art. 587 del codice penale, che contemplava il delitto d´onore. Per questo sino al 1981, che non è Medioevo, in Italia se ammazzavi una tua donna, moglie sorella o figlia, “in relazione carnale”, pazienza, il fatto poteva essere punito con reclusione minima: bastava che l´assassino si trovasse nello “stato d´ira determinato dall´offesa recata all´onor suo o della famiglia”. Chissà se ai tanti assassini di donne di questa estate pazza gli è rimasta dentro questa scusante, l´idea che basta essere molto arrabbiati per avere diritto all´ammazzamento. Può darsi che l´onore, sentimento molto obsoleto, sia tornato a rifugiarsi tra le gambe di lei. Anzi di lui. E viene in mente l´arringa di in principe del foro calabrese che fece assolvere un uxoricida gridando “Se sei tradito uccidi, lo gridano i tuoi avi da millenni, te lo gridano i tuoi morti da tutte le fosse. Uccidi, se no sei disonorato due volte”.

13 pensieri su “STATO D'IRA

  1. Avere una relazione di famigliarità con la vittima dovrebbe essere una pesantissima aggravante.
    Quando fu uccisa la povera Barbara Cicioni a Perugia nel 2007 all’ottavo mese di gravidanza, (http://www.pupia.tv/modules.php?name=News&file=print&sid=634) si disse subito che era stata una banda di banditi extracomunitari saccheggiatori di villette.
    Io pensai, quale mostro deve essere un estraneo, per ammazzare una donna in evidente stato di gravidanza?
    Vedrai che è stato qualcuno in stretti rapporti con la vittima, perché una tale barbarie in tempo di pace è difficile che scaturisca da uno sconosciuto.
    E infatti era stato il marito Roberto Spaccino.
    http://www.gennarocarotenuto.it/2530-il-femminicidio-di-barbara-cicioni-guida-al-processo-nei-confronti-di-roberto-spaccino/
    La relazione carnale con la vittima deve essere da oggi un’aggravante.
    D.

  2. Beh, se la scusante culturale vale per gli immigrati islamici perchè non dovrebbe valere per gli italiani? Siamo forse tanto superiori?
    (spero che si colga il ‘tongue in cheek’ della mia piccola provocazione. Sono spesso infastidito dall’imbarazzo giustificazionista con il quale si considerano gli ‘omicidi d’onore’ islamici qui in Italia da parte di certe persone, mentre altre li considerano indice della pericolosità degli immigrati mentre tendono a giustificare quelli di italiani, specie se si tratta di uomini che uccidono donne)

  3. Non credo che lo stato d’ira, sia davvero mai stata la categoria più giusta per questo tipo di situazioni. Non almeno “ira” nel senso che intendiamo noi comunemente. Penso che il sentimento invece sia il livore di un’ossessione paranoica – altra parola che nel linguaggio comune perde le qualità sinistre che ha nel contesto clinico. In ogni caso – articolo dopo articolo si fa strada in me un sentimento di allarme – non tanto per un fenomeno che i giornali montano ad arte d’estate e che invece è a getto continuo tutto l’anno e da molti anni – ma perchè mi rendo conto di come catalizzi modi di pensare sessisti, che ci trovino una simbolica che li rivendica.
    Cioè: qui stiamo molto a insistere sulla relazione tra cultura e questo tipo di omicidi – la quale è piuttosto problematica, mi sono rivista un po’ di letteratura clinica in merito – per evitare di dire fesserie.. Invece l’uso che si fa di queste vicende per elicitare mal sopiti sentimenti maschilisti è piuttosto lineare e sconcertante.

  4. “Se sei tradito uccidi, lo gridano i tuoi avi da millenni, te lo gridano i tuoi morti da tutte le fosse. Uccidi, se no sei disonorato due volte”
    Ma che cazzo sono i tuoi antenati? Degli zombi che escono dalle fosse per reclamare il diritto del sangue?
    Detta ieri, o oggi, una frase del genere, tanto per citare il grande Fantozzi sembra “una cagata pazzesca”.
    Tirare in ballo la rabbia dell’onore ferito, soprattutto in questo ultimo mese, fa ridere. Naturalmente per non pingere e diventare furiose.
    Tutti gli ultimi delitti erano premeditati, l’assassino ha portato con se un’arma, alcuni, senza neanche aver avuto il buon gusto di suicidarsi, hanno occultato il cadavere. Magari tutto questo ha un un legame culturale con il passato, a me pare più una nuova volontà di annientamento. Una voltà di farla pagare, più per semplice, devastante e stupida vendetta che per “lavare un’onta”.

  5. Il famigerato articolo 587 del codice penale recitava:
    “Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella”. Il testo giudiziario bale per entrambi i sessi, ma chiaramente la donna è vista con occhi diversi (per stemperare vi ricordate il duplice delitto d’onore in Divorzio all’italiana di Pietro Germi? Il grottesco nel più tetro realismo).
    Infatti, accadeva continuamente quello che ha scritto Bolzoni in un articolo su Repubblica il 25 marzo 2006:”Finivano sempre con grandi applausi quei processi in Corte di Assise. In aula si scatenava il putiferio, i parenti e gli amici stavano lì in adorazione dell´imputato. Era un esempio per tutti, un vero uomo…”.
    Ora non credo ci sia adorazione nei femminicidi attuali, hanno qualcosa che va oltre l’angoscia. Sono seriali, anonimi, tristissimi, privi di qualsiasi “perversa seduzione”. Non di meno, senza sovrapporre cose equidistanti, si è molto parlato e trattato da eroe un personaggio del grande fratello, simbolo del machismo “buono” (così ho letto e riporto) e poi la tiritera sulle pupe e i secchioni. La cultura (sic) televisiva e la tristezza paranoica del quotidiano sembrano avere dei punti di incontro.

  6. Scusate ma vi rendete conto che il 2 luglio la Cassazione ha sentenziato
    Picchiare la moglie non è reato se: “non era per nulla intimorita dal comportamento del coniuge ma solo scossa, esasperata, molto carica emotivamente”. E, soprattutto, non è reato se non rappresenta un fatto abituale.
    Sentenza 25138
    Ora noi stiamo qui a discutere di cultura e spicologia…
    La cultura, in alcuni casi, passa attraverso il Diritto, altrimenti continueremo ad avere nei tribunali gli zombi degli avi.

  7. .. non solo, ma in un paese in cui le leggi permettono a chi. gonfio di droga, ubriaco, o sobrio che sia, alla guida di auto falcia le persone, scappa, poi si costituisce, permettono, dicevo, di uscire dal carcere baldanzosamente dopo qualche giorno o, se gli va male, dopo un paio di anni, vogliamo parlare di cultura, di psicologia? Se la tv ripete continuamente stereotipi di filmetti pieni di assassini, di immagini truculente, di programmi (chi l’ha visto, amori criminali, etc. ) che si soffermano su particolari feroci.
    Cultura, psicologia, filosofia, studio della personalità: ma se la cultura è andata a ramengo, se la psicologia in tantissimi casi non è applicata, se la filosofia attiene solo come esercizio di bravura e se l’imbarbarimento è subito dietro l’angolo, se la donna è tornata ad essere considerata un oggetto di divertimento. Credo che, oltre ad avere il cuore pieno di pietà e la solita solidarietà per queste donne straziate, si dovrebbe cominciare a ragionare seriamente sull’impostazione di una cultura che abbia come fulcro la persona. Il che – ritengo – sarà molto difficile.

  8. daniele scrivo e riscrivo questo messaggio ma mi sento trattenuta da qualcosa.
    Un po’ è la paura di dire cose sbagliate, un po’ è un senso di attenzione al pensiero che questo è un blog pubblico, e scendere nel dettaglio su certe diagnosi può essere indelicato. Non so ecco se farei bene: è un problema che spesso mi sono posta sul mio blog quando ho scritto di cose psicologiche.
    Quindi ecco mi scuso con tutti.
    Poi se vuoi ne parliamo in privato, questo è il mio indirizzo mail:
    zauberilla@gmail.com

  9. oki grazie, zauberei mo ti scrivo.
    Comunque visto che si è parlato di tribunali e diritto e di pene, facciamo questo parallelismo
    in America una donna sui quarant’anni è stata arrestata e condannata a nove anni di reclusione per aver avuto rapporti con un ragazzo di quattordici anni consensiente. (se non bastasse, udite udite, poi ha scoperto essere suo FIGLIO dato in affidamento appena nato, ah le vie del karma sono infinite.)
    Nella pena la poverina non ha avuto aggravanti per l’incesto inconsapevole, ma comunque si sconterà tutti e NOVE gli anni di reclusione.
    http://www.leggo.it/articolo.php?id=72444
    In italia negli stessi giorni un’altra donna faceva prostituire la figlia col nonno, e si sono beccati sei anni e sei anni e otto mesi, e in carcere ne faranno solo uno e mezzo.
    (cito dal commento Italia Vs Usa, nel link perché mi ha molto colpito.)
    D.

  10. Per chi non avesse potuto vedere (come me) Loredana Lipperini a UnoMattina. Ore 9,36 inizia la tranche dedicata all’argomento. Secondo me, la presenza dei due presentatori, abituati ai gossip, ai quali dedicano un tempo infinito, era assolutamente superflua. Il dialogo sarebbe andato ancora meglio.

  11. uccidi, lo gridano i tuoi avi da millenni, te lo gridano i tuoi morti da tutte le fosse. Uccidi, se no sei disonorato due volte”. Che vuoi dire di fronte a simili parole ? senza ricerche di nessun genere si capisce che è violenza, brutalità, tracotanza di chi si sente in posizione di sicurezza ed esercita il diritto del più forte ; niente di più, niente di meno.

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