Questa è la mia Cosa preziosa sull’ultimo numero de L’Espresso: che ieri lo ha reso pubblico, quindi lo faccio anche io. Buona lettura.
“apprendiamo che il Viminale chiede accertamenti per valutare eventuali reati. Perché il dito medio potrebbe essere punito per vilipendio della Repubblica, che secondo l’articolo 290 del Codice penale prevede una multa da 1000 a 5000 euro. E se qualche politico oggi di governo ha rivolto in passato lo stesso invito all’Italia, pazienza.
  Attenzione, non siamo nell’Italia del 1930, quando venne approvato il codice Rocco, ma nel 2024, anche se per parlare dell’oggi si usa la spedizione dei Mille. Siamo nell’Italia che detesta i giovani, con o senza dito medio, e che in controtendenza con tutti i dati che sostengono che la perdita effettiva di competenze riguarda gli adulti, si grida che la colpa del declino è delle nuove generazioni che non conoscono i proverbi. E mostrano il medio, già che ci sono.
Per questo, la cosa preziosa di oggi è Leggere Dante a Tor Bella Monaca, che Emiliano Sbaraglia pubblica per e/o. Sbaraglia è tra i fondatori di Piccoli Maestri e ha raccontato e letto la Commedia dantesca nell’estrema periferia romana. Con convinzione, con amore, sbagliando e riprovando. La storia finisce in una sera d’estate, a scuola terminata, a mangiare hamburger con i ragazzi della classe che chiedono di conoscere gli ultimi versi, e su “l’amore che move il sole e l’altre stelle” uno degli ex allievi dice: “c’avevi ragione tu, professò: ‘sto Dante è pure mejo de Totti”. Trovate le differenze, trovate le possibilità.”