I social network hanno moltissime colpe, e qui non si sono mai negate. Una di queste è quella di aver ulteriormente diminuito quella che negli anni Novanta si chiamava “attention span”, ovvero il tempo di attenzione che dedichiamo all’ascolto degli altri.
Ma hanno dei meriti. Uno di questi è farci ricordare nel dettaglio quello che sempre più spesso tendiamo a dimenticare. Ci blandiscono, cioé, rivendicando il ruolo della nostra memoria, e ogni giorno ci dicono cosa facevamo in questo giorno uno, due, dieci anni fa.
Questa mattina mi è servito.
Era la sera del 23 marzo 2020. Ero sola contro un cielo rosso.
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Inutile girarci intorno. La maggior parte delle persone che conosco (e certo questo non fa una statistica, né una verità assoluta: è un piccolo fatto, e in quanto tale lo registro) ha trascorso questi giorni festivi a cavallo tra il…