Torno su Rubbiano, frazione di Montefortino, Marche. Ci torno perché continuo a pensare che riguardi l’Italia tutta, quello che sta succedendo nel quasi generale silenzio: succede che arrivano i soldi del Pnrr, e che quei soldi verranno usati ufficialmente per rilanciare il territorio, nei fatti per snaturarlo e distruggerlo, con la scusa di valorizzarlo.
Dunque Rubbiano, frazione di Montefortino in provincia di Fermo: il sindaco Domenico Ciaffaroni, nello scorso dicembre, firma la delibera di esproprio. Via i pollai, le case, i terreni in favore di un progetto da 7 milioni di euro: lo chiamano “sviluppo dell’offerta ricettiva”. In altre parole, un resort per i turisti che vogliono visitare le (meravigliose) Gole dell’Infernaccio.
Non è il solo amministratore marchigiano a perseguire il “brand dei Sibillini”, che non si riesce a fermare. Qualche mese fa, Mario Di Vito scorreva sbigottito su Il Manifesto i progetti presentati dalla Regione Marche per accedere al Fondo complementare Pnrr Sisma 2009-2016: “due tronconi da 53 e da 50 milioni di euro che prevedono l’installazione nel cratere di quattro impianti sciistici di risalita, un centro termale, un «parco intergenerazionale solidale», piste ciclabili, valorizzazioni varie, hub multimediali e «recuperi a destinazione servizi turistici culturali intercomunali».”
Ora, riqualificare non dovrebbe significare cacciare chi c’è , ma aiutare a vivere meglio. Invece, questa follia, che peraltro vedrà i famigerati turisti per un mese l’anno, distruggerà quello che c’è. E io vorrei sapere, davvero con il cuore in mano, come faremo a fermarla.