Ancora dagli Stati Generali del Genere del 4 febbraio scorso. Si parla di gialli, noir e non solo: con la stessa idea, quella di prendere atto della vaghezza dei genere e, possibilmente, superarare il genere stesso. Valerio Calzolaio lo dice benissimo.
“Se noi non vogliamo riprodurre semplicemente e soltanto il sistema economico-sociale nel quale siamo nati e cresciuti (e che in discreta parte preesisteva da generazioni e che in larga parte governa il mondo dell’editoria) occorrono atti individuali e collettivi di resistenza e sperimentazione, nella scrittura, nella lettura e anche nel vario resto dei comportamenti della propria esistenza. Continuiamo a stare in un contesto di guerre e violenze, indigniamoci e ribelliamoci per cortesia. E dedichiamo spazio e tempo alla critica delle nostre azioni: come ciascuno può opprimere, sopraffare, patriarcare, il meno possibile quanti meno altri possibile; come andare oltre il contingente opportunismo biologico, relazionale e contestuale, in favore di democrazia attiva e diritti eguali.”