TARTUFI E DUBBI

Ho esitato prima di  scrivere questo post. Perché quello che non vorrei è turbare la riconoscenza e la commozione di una donna che merita tutto l’affetto e il sostegno possibili. Parlo di Lucia Annibali, l’avvocata pesarese sfregiata con l’acido nello scorso aprile. A Lucia è stato dato un premio, e questa è, o sarebbe, una cosa bellissima.
Il premio in questione è Il tartufo d’oro, viene assegnato dal comune di Sant’Angelo in Vado  all’interno della mostra del tartufo. Il tartufo è il prodotto di eccellenza della zona e la città ci ha costruito sopra la sua immagine turistica e mondana.  Se andiamo a spulciare l’elenco dei premiati, accanto a Rita Levi Montalcini, Sergio Zavoli, Carlo Bo e Umberto Eco, appaiono anche  Flavio Insinna, Guido Bertolaso, Valeria Marini, Walter Nudo, Bibi Ballandi, Pamela Prati. Insomma, il tipico premio acchiappatutti, un po’ festaiolo, un pochino colto, un poco sociale-etico.
Sono certa che Lucia Annibali ne sia stata felice, e di questo non si può che essere a propria volta felici.  Mi chiedo, però, se le assegnatarie del premio, la Commissione Pari Opportunità della Regione Marche (sì, quella che contro il parere di centinaia di donne, di centri antiviolenza, di istituzioni universitarie, difende ostinatamente la statua “Violata“, una delle scelte più offensive e miopi che sia dato ricordare) abbia ancora una volta ceduto al desiderio di fare comunicazione pro domo propria, di battersi per la propria immagine e per un paio di articoli invece che effettuare scelte per le donne.
Ripeto che è una questione delicata e non riesco a prendere una posizione netta: so che Lucia è stata felice del premio, ripeto. Ma io non riesco a non chiedermi se una targa e un chilo di tartufi siano la risposta giusta da parte di un’istituzione che è nata per fare altro. O così dovrebbe essere. Dite voi.

7 pensieri su “TARTUFI E DUBBI

  1. Appena finito di leggere mi è venuto in mente il Primo Maggio e la riflessione, che sempre faccio durante i festeggiamenti, sul fastidio che provo nel veder trasformato un giorno di commemorazione in un giorno di festa.
    Chi mi conosce sa che sono un tipo allegro, scherzo spesso, anche sul web, ma credo che ci sia “un tempo per piangere e un tempo per ridere,
    un tempo per gemere e un tempo per ballare, un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci, un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via”.
    E credo che una festa, occasione di gioia e di divertimento, non sia il tempo adatto a ricordare un così terribile episodio.
    Non solo per una questione di opportunità, ma soprattutto perchè ogni storia ha un suo tempo per essere raccontata, un suo modo, e quando è al di fuori di questa sua dimensione perde forza, si indebolisce.
    E io non voglio che certe storie si indeboliscano.
    Per questo credo che una targa e un chilo di tartufi siano una risposta sbagliata.

  2. Sono piena di dubbi anche io. Lucia ha accettato il premio, e sembra apprezzato, e forse questa è la cosa più importante. Che abbia sentito in qualche modo la vicinanza di una comunità, di tante persone. Forse questo conta, al di là di tutto. E se lei ne è stata felice, ne dobbiamo essere felici tutti, è così. Anche se ognuno dei nostri dubbi sul senso e sulla modalità della cosa resta. Se avessero voluto darle un premio alla sopravvivenza e alla dignità magari avrebbero potuto pensarne uno per lei, per la sua storia, per la sua identità di persona. Invece di prenderne uno già esistente, per quanto rinomato, ma forse non il più opportuno (proprio come è successo per la statua…). Ma queste, ripeto, sono considerazioni nostre, di persone che vedono la cosa dall’esterno, per cui è difficile anche solo immaginare di cosa abbia davvero bisogno questa donna piena di forza e di grazia.

  3. io capisco con chiarezza da dove viene la stonatura. e’ una stonatura molto politica. pero’ va anche detto che “il premio” piu’ appropriato, essendo la tragedia alla fine anche cosa personale oltre che politica (forse prima ancora che politica), e’ difficile da stabilire. Magari si sarebbe potuto chiederle direttamente che cosa avrebbe voluto veder fatto, o ricevere. le si poteva intestare una borsa di studio, o regalare un bel po’ di prestigioso tartufo, o intervistarla e fare una piccola pubblicazione a minimo prezzo da diffondere nelle scuole, o alla sagra del tartufo. Ma davvero – semplicemente – immagino non fosse impossibile chiedere a lei. Parlare con, invece che dare a.

  4. Non so di cosa tratta questo blog e stavo cercando tutt’altro ,ma la parola Tartufo è il mio lavoro e quindi ho letto con piacere che il commento iniziale sulla questione tartufo d’oro ha colto nel segno , con un pò di indugi forse anche troppi , oggi tutto è business il primo maggio la donna sfregiata, Pasqua, Capodanno, tutto creato ad arte , poi i sentimenti le vere ragioni non importano ,l’importante e fare audience, esserci creare e monetizzare…
    Avete mai pensato alle sfilate di moda?
    Ma secondo voi qualcuno potrà mai indossare quei capi…ahaha
    ecco hanno creato ,sudato,corso,e bestemmiato per fare una cosa che nessuno mai indossera, quello è il business tutto e niente bello da vedere e difficile da indossare….quello è il Business creare l’atmosfera e la Grande attesa la ressa alla porta ,per guardare cosa ? vestiti che non s’indossano , mi viene in mente la vecchia tecnica della discoteca a inizio serata grande attesa fuori mega fila,” forse ci fanno entrare” , “speriamo che ci fanno passare”,”io conosco quello alla porta”, e poi entri e siamo solo noi, quelli che erano alla porta!
    Adesso vado oltre ,quindi meglio tirare le conclusioni, quella è stata una manovra atta a creare audience intorno al Tartufo , se poi fosse il caso per la povera avvocatessa ma chi se ne frega ! in fondo se siamo qui a parlarne è perché con questa manovra sono riusciti a cogliere nel segno……di che cosa abbiamo parlato? “Il Tartufo D’Oro”
    Lavoro ben riuscito da parte di chi si è occupato del marketing.
    Ciao a tutti e grazie!

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