TERAPIE E PALLOTTOLE

"La terapia choc è da somministrare in termini di immaginario, cioè
culturali. La sottocultura è l’autentico principio di inerzia italiana.
Le premesse devastanti del politico consumatosi in quarant’anni di
Democrazia Cristiana si sono rovesciate in una devastazione persuasiva
non occulta, ma evidente e alla mano. A fronte di questo, che è il
reale problema italiano, l’appello è a chi riesce a intervenire sulla
rappresentazione del mondo e l’autorappresentazione di se stessi – cioè
a chi lavora in termini narrativi e poetici e di immagini in movimento".

Così Giuseppe Genna su Carmilla, a proposito del paese-diviso-in-due.
Inoltre. Questo pomeriggio la vostra umile eccetera sarà qui, a presentare il fatidico numero di Origine sulla critica letteraria (assaggi qui, qui e qui) e a chiacchierare della medesima insieme agli Originari stessi (Michele Infante, Davide L.Malesi e Seia Montanelli), nonchè a Mario Fortunato, Filippo La Porta e Riccardo De Gennaro.
Poi vi racconto.

18 pensieri su “TERAPIE E PALLOTTOLE

  1. Non esiste alcuna “ultima ansa” con la notizia riportata dal sedicente “notiziabomba”, basta verificare. E, se posso suggerire, bannare di brutto questo genere di operazioni. Non dico altro.

  2. sommessamente: imo quella prospettata dal buon genna (che saluto sempre con affettoi) è proprio la direzione contraria a quella da prendere.
    se non la si pianta di vendere sogni, col sentimentalismo e con l’immaginario (ndr: se non si esce dalla demagogia e dal populismo vittimista di destra e di sinistra e dalle sedicenti analisi sociali costruite sulla bizzarra idea che philip dick sia un sociologo), se non si dà forza agli argomenti razionali, non si ricomincia a comprendere le ragioni di ciò che accade – e non a mezza italia, ma a tutta – se non si percorre la strada delle soluzioni difficili, questa fase sarà ancora peggio della precedente.

  3. sommessamente, bgeorg: ma mi sembra che tu abbia preso una cantonata. Almeno nell’usare il termine “sentimentalismo” associato all’immaginario. Quanto all’accusa di populismo, la trovo ingenerosa, ma comincio a farci il callo. Sommesso.

  4. non volevo suscitare amarezze e in un commento non è proprio il caso di imbarcarsi in un chiarimento teorico.
    pensa che a me “sentimentalismo” sembra persino troppo timido. potendo ci andrei più pesante.
    (perché non mi sono ancora concentrato sulla mia bestia nera: la “mitopoiesi”)
    😉

  5. Il “reale problema italiano” è il non capire che collaborare conviene e fa anche bene all’anima. E di “terapie choc” non ha bisogno nessuno, imho.

  6. AdRix, forse conviene. Non sono sicura che faccia bene all’anima. Comunque, ci sono anime che hanno bisogno di capire ed elaborare, e che non se la sentono di gridare evviva perchè non vedono le condizioni oggettive per farlo. Negare questo non mi sembra utile, per nessuno.

  7. Ecco Genna, eccola, la sinistra ‘antagonista’ che dice che tutto è merda, anche l’italia che ha votato a sinistra ma putroppo ‘Centro’: e questo a lui sa tanto di democristiano (puah, la merda scudocrociata che ha contrastato l’affermarsi del più puro degli ideali: vale a dire quello che, per chi non lo condivideva, riservava nientemeno che ‘qualcosa’ che un certo Ivan Denisovic in una giornata potrebbe raccontargli.
    Genna ha il linguaggio tipico di chi ha contestato, contesta e ama svisceratamente farlo, sempre e comunque, perchè ahimè, di altro non è capace, e per di più come tutti coloro che sono ‘estremi’ (direi ‘estremamente’ banali nel loro dire, urlare, sbraitare. E basta.)è anche narcisista, e come tutti i narcisisti esserisce la merdosità altrui, come tutti gli elitari (ebbene sì, nonostante lui si creda un Proletario, l’espressione più genuina del tanto caro Popolo) coltiva l’assioma: siamo duri e puri. E il resto è merda. E’ questo che delirava anche l’estremo opposto: al di fuori della razza pura c’e’ solo merda da bruciare nei campi di concentramento. Come vorrebbe, spero solo politicamente, Genna.
    Fa nulla se quella merda di cui egli sparla ha aiutato i duri e puri, l’elite, il meglio, la meglio giuventù (di cui ovviamente Genna pensa di far parte) a buttar fuori berlusconi e i suoi orchi. Fa nulla se quelle merdacce di democristiani che hanno impedito il proliferare delle foibe, hanno impedito anche il proliferare dei megafoni berlusconiani e della sua sottocultura…e che tutti, democristi e poveri cristi abbiamo dovuto sopportare. Italia divisa, certo, caro Genna, ma tu dall’alto dei cieli rischi di incontrarti proprio con berlusconi. Entrambi amate i piani ‘alti’, quello dei narcisisti che si specchiano nelle loro fontane scroscianti e rumorose, di rumori di genere diverso, ma pur sempre rumori…

  8. Lolip, ma certe cose non si sapevano da prima? lo sapevamo o no (e lo sapeva pure GG) che stavamo votando per il meno peggio?
    Sarei stata tra quelle propense a non votare (come in realtà hanno fatto alcune persone che conosco in omaggio al: non ci sono differenze) e invece vedevo dei pericoli e delle differenze e ho votato.
    Vogliamo immaginare cosa sarebbe il nostro presente se avessero vinto le destre? a nessuno viene in mente di pensare che i destri pur di vincere e di assicurarsi un futuro da dittatori (sì, dittatori) hanno messo mano prima alla Costituzione (ampi poteri dittatoriali al primo ministro, opposizione sterilizzata e impotente, senato svuotato di potere e altre amenità), si sono fatti una legge elettorale su misura (ma si vede che il sarto non era bbbuono e ha fatto, per sua stessa ammissione, una porcata) e adesso li vediamo prendere per il culo l’Italia attaccati come cozze a un Potere che credevano di avere acquisito per Sempre?
    Bene, ho votato contro questo e rivoterei in tal senso anche se si arrivasse a vincere con lo scarto di tre o quattro voti.
    La prima cosa è fatta, la seconda la dobbiamo fare e la possiamo fare solo se smettiamo di raccontarcela e di frignare. Dobbiamo vigilare affinchè si ripristino un minimo di leggi e di consuetudini per la convivenza e per un minimo di giustizia sociale. Non mi aspetto grandissime cose, ma almeno quelle minime che mettano fine alla guerra, al conflitto d’interessi, agli abomini costituzionali, alla dissoluzione dello stato in senso leghista (basta andare a sentire qualche pensolare ex leghista per rendersi conto di come la deregulation crei di problemi di semplice viaggio tra regioni limitrofe e mi fermo al niente), riporti un minimo di dignità nelle leggi sul lavoro ecc…
    Per molte di queste cose sono disposta a ritornare in piazza per far sentire la voce a chi ho votato nel caso volesse ripetere gli inciuci del misero bipartitismo. Ero in piazza anche contro la guerra umanitaria e le altre cazzate di sinistra quando in molti chiedevano di stare a casa e tacere per ‘farli lavorare’. Spiacente, li abbiamo votati, li lasceremo lavorare, ma non devono venire meno a un minimo di principi di base e a tutti noi spetta il compito di ricordarlo a governo e politicanti.
    Abbiamo alternative? io francamente non ne vedo. Vogliamo impegnarci per il prossimo referendum sulla Costituzione? ricordare a baffetto che una volta rimessi i fondamentali al loro posto è il caso che si occupi di problemi contingenti (che non mancano) piuttosto che di bicamerali e di incontri con mister B.? direi che sono cose che possiamo fare ed è bene che siano fatte prima che un cetaceo bianco risorga abbracciandoci in un colpo di coda mortale.
    Nonostante quello che dicono i ‘destri’ i numeri per governare ci sono. Che governino e che ogni rapporto con l’opposizione siano onesti, ma mai proni e soprattutto non compromissori. Come si possono fare compromessi con coloro che avevano in progetto per l’Italia un modello da ventennio?
    Di cose da fare, da osservare, da tenere a bada ne abbiamo a ufa, per favore non aggiungiamoci la depressione post votum (non conosco il latino e spero non sia una parolaccia :-).
    besos

  9. Ultima considerazione:
    se l’Unione si mette in testa di governare e lo fa contando sulla sua maggioranza, andando sulla sua strada con un minimo di decenza e mantenendo i nervi saldi rispetto agli inciuci e agli attacchi della CdL in sei mesi Forza Itaglia si squaglia (fa pure rima) come mortadella al sole. Quando i destri continuano a fare scommesse su una sopravvivenza di sei mesi del futuro governo in realtà stanno proiettando su altri problemi che sono squisitamente loro, della loro sopravvivenza. Provate invece a immaginarvi che facce avrebbero i forzidioti privati del loro essere vincenti, governanti, sorridenti. Io li vedo molto spiacciccati al suolo e spero che qualcuno con paletta li raccatti, non vorrei pestarli: a differenza dei cani loro non portano fortuna.
    besos

  10. A Genna: Comunque il ‘dies irae’ mi incuriosisce. La tragedia di Vermicino ha lasciato un segno anche su di me, che allora avevo venti anni. Anzi, direi che ‘qualcosa’, da quelle immagini, si è rotto dentro di me, sai? E avevo vent’anni… e me lo ricordo bene… l’ipotesi che fai sul tuo romanzo è diabolica, anzi di più, se si può. Ricordo tutto, anche i commenti e il processo. Quel tipo di televisione che in quei giorni si è abbattuto sul cervello della gente ha sconvolto la televisione stessa e la psiche degli italiani. Vero, questo. Tanto vero che oggi una ragazza che precipita e muore infilzata dalle punte di un cancello viene fotografata con i cellulari dai ‘passanti’…tutto ciò sa di incubo, un incubo in cui l’umanità, tramite quel mostro accampato davanti ai nostri divani, sta intossicando l’aria.
    Ci sta lasciando credere, anzi siamo convinti che il mostruoso sia ‘spettacolo’.
    E tutti ne saranno convinti…presto.

  11. Uè Genna, ma dove ti sei nascosto? fammi vedere qui il tuo ‘tempus irae’in risposta a ciò che ti dico (sine ira). Ma forse non siamo neppure degni di una risposta da voi grandi scrittori, l’ho già avuto modo di sperimentarlo, questo, dal grande Mozzi Giulio…
    grazie lo stesso

  12. Salve, signora Lipperini. So che non è il blog del genna, ma… pensavo venisse a fare una passeggiata ogni tanto. forse viene, vede e vince (cioè vincerebbe il suo snobismo, nel caso. devo però dire che mi aspettavo un commento ai miei commenti – specie sul primo – da parte di qualcuno. i casi sono due: non merito risposte. oppure dico ‘la verità’…in entrambi i casi c’e’ da essere tristi.
    Devo dire anche che il fatto di averti evocata, si può definire una conquista (?).
    arriscriverci…

  13. Eternauta, ma guarda che per evocarmi basta pochissimo.
    Quanto a Genna, non credo che si tratti di snobismo: come altri, immagino che alterni periodi di presenza sul web ad altri di lavoro su carta (o altrove). Mi sembra normalissimo. E non c’è nulla di cui essere tristi.

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