TRAGEDIA GRECA

E’ vero pur, l’adagio antico: doni
non sono i doni dei nemici, ed utile
recar non sanno. E d’ora innanzi, dunque,
ceder sapremo ai Numi, apprenderemo
a rispettar gli Atrídi: essi comandano,
e chinarsi bisogna. E come no?
Le forze piú tremende, anch’esse cedono
al potere piú grande. Il verno cede
ricoperto ai neve, alla pomifera
estate: l’orbe della notte oscuro
s’allontana, perché del giorno brillino
i candidi cavalli: il soffio placa
dei fieri venti il pelago che mugghia;
e il sonno onnipossente, e lega e scioglie,
né sempre stringe la sua preda. E noi
apprender non dovrem, dunque, a far senno?
(Aiace, Sofocle, traduzione di Ettore Romagnoli)
Ps. Domani altre notizie per quanto riguarda le iniziative sul femminicidio. Poi. Una segnalazione che non ha nulla a che vedere con la situazione greca né con la questione femminile, però riguarda una bella persona che non c’è più. Se avete materiale audio e video su Stefano Tassinari, leggete qui.

11 pensieri su “TRAGEDIA GRECA

  1. Dal Gazzettino del 15 maggio 2012. “Muore pensionato evirato dalla moglie”.
    “… L’aggressione al marito messa in atto da una tedesca di 57 anni, che lo ha seviziato, ha avuto sviluppi drammatici e si è trasformata in omicidio: l’uomo è morto ieri pomeriggio in ospedale a Livorno, dopo due giorni di forti sofferenze. La vittima è Gabrio Gentilini, 61 anni, pensionato e cameriere a tempo perso. Il motivo dell’accanimento della moglie sembra da attribuire a gelosia, per il tradimento del marito con un’altra donna… La moglie lo ha prima colpito agli organi genitali, poi, mentre era svenuto, lo ha seviziato con un oggetto che aveva in casa, probabilmente un tubo di marmo che serviva da porta rotoli di carta. E non l’ha soccorso. Ha aspettato il giorno successivo, circa venti ore dopo… Il pensionato non si è più ripreso ed è morto per uno ‘choc settico dovuto a peritoniete stercoracea da perforazione rettale'”.

  2. OT. A volte però c’è un cattivo gusto… come il commento sopra che sarebbe forse da ignorare, lo so, ma che ci cita un esempio di pessimo giornalismo direi, descrizione troppo minuziosa che non è pertinente usare né per raccontare un comportamento di un uomo né quello di una donna. mah! -scusate per l’ot-

  3. “Sentinella, a quanto della notte, a che punto è la notte?”
    “La notte sta per finire ma l’alba non è ancora arrivata. Tornate, domandate, insistete”
    (Isaia 21,11-12)

  4. “Ah, sì, quante battaglie, eroismi, ambizioni, superbie
    senza senso,
    sacrifici e sconfitte e sconfitte, e altre battaglie, per cose
    che erano state già decise da altri in nostra assenza. E
    gli uomini, innocenti,
    a infilarsi le forcine negli occhi a sbattere la testa
    contro il muro altissimo, ben sapendo che il muro non
    cede
    né men si fende, per consentirgli di vedere almeno da
    una fessura
    un po’ di azzurro non offuscato dalla loro ombra e dal
    tempo. Eppure – chissà –
    là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che
    inizia
    la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza
    dell’uomo
    tra ferri arrugginiti e ossi di tori e di cavalli,
    tra antichissimi tripodi su cui arde ancora un po’
    d’alloro
    e il fumo sale nel tramonto sfilacciandosi come un vello
    d’oro.” da Elena di yannis ritsos, (il nome di chi ha tradotto non ce l’ho…)

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