TRENTADUE

“Mauro leggeva il giornale e infatti quando lo abbiamo rivisto, a Medicina legale, morto, era rimasto con le braccia così, come se tenesse il giornale aperto. Non aveva un graffio, sembrava che dormisse”.Così racconta Aldo, il papà. Prima Padova e poi Venezia: Mauro insieme a un amico stavano aspettando nella sala d’aspetto di prima classe. Mentre Franco si allontana per prendere aria mauro rimane a “fare la guardia” alle macchine fotografiche.
Mauro lavorava come commesso in una libreria di Asti, era il più piccolo di tre fratelli: il 19 agosto avrebbe compiuto 22 anni.
Racconta la mamma: “Era un ragazzo bravissimo sempre in casa, serio; aveva preso le ferie da una settimana ed era arrivato con un’ora di ritardo alla stazione di Bologna. Se il treno da Asti fosse stato in orario, forse Mauro non si sarebbe trovato lì a quell’ora. E’ stato un appuntamento con il destino. Pensi che il suo amico, Franco Ponchione, quello che è uscito dalla sala d’aspetto prima dello scoppio, non s’è fatto niente. E’ finito a terra, ma neppure una sbucciatura. E’ stato lui a telefonare a casa, ai parenti, per dire che si era salvato, ma che di Mauro non sapeva più nulla”
Segue su dueagosto.

3 pensieri su “TRENTADUE

  1. Ligabue in un suo film, Zerodieci, ha ben rappresentato gli effetti devastanti che la tragedia di Bologna lasciò in chi conosceva come amico una delle innumerevoli vittime di quel vile attentato. Ma, a livello collettivo, questa strage cosa ha rappresentato e cosa rappresenta ancora nella memoria comune di noi tutti? Per non dimenticare dovremo sforzarci di rivivere le nostre prime sensazioni o reazioni al riguardo, facendo in modo di rinnovarle ancora oggi a distanza di oltre trent’anni. Personalmente rammento un volantinaggio fatto il giorno dopo alla stazione Termini di Roma, i miei compagni portati al posto di polizia ferroviaria ed io che continuavo a distribuire i ciclostilati. Il mio piccolo impegno di allora, il mio ricordo per oggi.

  2. ieri a Bologna per fortuna c’era molta gente sia nel corteo, che silenziosa o gentilmente plaudente lungo la strada, si assiste anche a un piccolo ricambio generazionale, con qualche adolescente per conto suo, parecchi studenti, famiglie con i bimbi
    più gente che l’anno scorso, forse anche come reazione alle dichiarazioni arroganti di Gelli, Fioravanti e Raisi
    è un corteo molto intenso, che mi commuove sempre
    grazie Loredana di averlo ricordato, quel 2 agosto
    Nicoletta da Bologna

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