VIA ASIAGO DEL NOSTRO SCONTENTO

Un comunicato sindacale? Certo, un comunicato sindacale. Perché voi che amate la radio come la amiamo noi che la facciamo, magari non sapete cosa sta accadendo a via Asiago da mesi, nell’imminenza della trasmissione di Fiorello. Ecco.
FIORIN FIORELLO…
…l’amore è bello. Così cantava Claudio Villa alla Radio nel 1959. Nostalgia del bel tempo passato? Certamente no.
I lavoratori della radiofonia sono consapevoli degli scenari che si aprono con il moltiplicarsi delle piattaforme, con lo sviluppo del WEB e della telefonia, non sono certo rimasti ai tempi della “radio a galena”.
Vorrebbero però essere protagonisti partecipi di questi cambiamenti e non spettatori passivi e trascurati. Fiorello è un professionista stimato e amato dal pubblico e ci auguriamo un buon successo dal prossimo Viva Rai Play e un buon rientro pubblicitario.
Però i lavoratori della sede di via Asiago stanno vivendo i lavori per l’allestimento del programma come una sorta di occupazione militare o di sfratto senza preavviso. Fino ad oggi la direzione del centro ha provveduto a luglio a informare i segretari nazionali singolarmente e a porte chiuse. Il coordinatore della CGIL ha chiesto che fosse al più presto convocata la RSU ma questo non è mai avvenuto. Anche gli spazi e le strutture delle agibilità sindacali (sala riunioni, bacheche) sono stati spostati con comunicazioni effettuate solo a cose ormai avvenute. A pochi giorni dal voto per il rinnovo di RSU e RLS non è ancora chiaro dove sarà insediato il seggio.
A fronte di sostanziosi investimenti per lo show di Fiorello i lavoratori che devono comunque continuare a lavorare quotidianamente per la radio “tradizionale” devono farlo in condizioni sempre più precarie. Le nuove postazioni NETIA non hanno alcuna insonorizzazione e sono esposte a tutti i rumori provenienti dai corridoi. Annullate tutte le trasmissioni di musica e teatro dal vivo per indisponibilità delle sale. Ricordiamo poi che tutto questo si svolge in un palazzo storico e assistiamo purtroppo a uno scarso rispetto per un edificio che dovrebbe essere un bene da tutelare: il pavimento a mosaico che era un po’ un simbolo di questa sede è scomparso sotto colla e linoleum e non sappiamo quando mai rivedrà la luce. In stato di abbandono e parcheggiati nei corridoi, a volte esposti ai calcinacci, pianoforti e clavicembali di pregio.
In questo quadro poco o nulla sappiamo delle forze messe in campo in una realtà produttiva, quella della radiofonia, per la quale lamentiamo da sempre la carenza di organico. E nulla di certo si sa sulle percentuali di lavoratori interni ed esterni coinvolti nel progetto.
Lo ribadiamo: i lavoratori della radiofonia non si sottraggono alle innovazioni dei modelli e dei linguaggi, ma vorrebbero che tutto ciò si concretizzasse in positivi processi di crescita, di formazione, di sviluppo dell’occupazione.
Allo stato attuale delle cose i lavoratori vedono soltanto la loro sede trasformata in un enorme set televisivo e non sanno quanto tutto questo potrà essere funzionale a un rilancio della programmazione radiofonica.
Cross medialità non deve essere solo uno slogan. Se invece è la sfida del futuro sta mettendo per l’ennesima volta in luce problemi mai risolti: il mancato reintegro del personale, la carenza di formazione, l’organizzazione del lavoro.
Tutto si tiene per la consueta disponibilità delle lavoratrici e dei lavoratori (a tutti i livelli), ad assicurare un impegno pieno ed incondizionato, anche a fronte delle oggettive difficoltà logistiche.
Viva Rai Play? Bene e buon lavoro. Ma noi vogliamo continuare a gridare anche VIVA RADIO RAI!
RSU CGIL RADIOFONIA – SLC ROMA E LAZIO

7 pensieri su “VIA ASIAGO DEL NOSTRO SCONTENTO

  1. Grazie Loredana per averci informato. Per alcuni di noi Radio3 è parte integrante delle nostre vite! Qualunque cosa possiamo fare, fatecelo sapere. Intanto diffondo,
    Scilla

  2. La mia giornata è scandita dai programmi di radio3 rai. Se posso fare qualcosa per difenderla lo farò. Grazie per averci tenute al corrente di quanto sta accadendo. Anch’io diffonderò.

  3. Cara Loredana è vero, vedere quegli splendidi strumenti stonare nei sottoscala, osservare le Sale trasformate in cantieri, trovarsi di fronte ad una ristrutturazione con dei nuovi salottini che sembrano usciti fuori da una poesia di Gozzano scritta quando era già morto…. perchè?! Fiorello è molto bravo, intelligente e capace, ma non si capisce, da fuori, perchè tanta gratuita bruttezza.

  4. Sono d’accordo con Scilla Sonnino. Per me e moltissimi altri Radio3 è FONDAMENTALE, e non desidero che sia scalzata da altre cose che possano stravolgerla. Se posso aiutare.. sono qui

  5. Una sola domanda, come quella recensione di un aserata con un’interpretazione di quartetti di Beethoven: WHY?
    Perché appiattirci sulla televisione? La radio è così bella e lascia spazio alla fantasia …

  6. ecco, adesso sappiamo cosa si cela dietro quell’insulsa musichetta che ammorba gli intervalli pubblicitari di radiotre da qualche settimana… grazie per l’informazione.

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