WELCOME BACK, MR.ANDERSON

Dunque, sembrerebbe che l’Osservatore Romano si sia occupato di cinema, assolvendo ed anzi consigliando la trilogia dei fratelli Wachowski, in quanto “portatrice di scintilla spirituale” (condizionale d’obbligo, ho letto la notizia ma non sono riuscita a risalire all’articolo originale), e lanciando contemporaneamente l’anatema contro La bussola d’oro, «saga fantasy», «gnostica» e «in salsa sessantottina» che mostra un mondo «disumanizzato» , in cui a trionfare è il «vuoto» dell’«amore vivificante». Per meglio dire: «E’ un film che lascia freddi, perché porta in sè il freddo e la disperazione della ribellione, della solitudine e dell’individualismo».
Riporto dal Messaggero:

«Fuor di metafora: secondo Pullman – si legge sul giornale d’Oltretevere – bisognerebbe chiudere le scuole cristiane e l’insegnamento della religione a scuola, per non parlare di quella violenza che è il battesimo dei bambini. Questo, in sintesi, del primo episodio della saga» dove la felicità «risiede nell’indipendenza e non nella relazione» umana.Ma il giornale diretto da Vian si spinge ancora più in là citando Peter Hitchens che sul New Yorker ha definito Pullman «il più pericoloso scrittore della Gran Bretagna». «Non sappiamo se Pullmann sia pericoloso, certo è che nel mondo cosi’ rapresentato» si sente la mancanza della salvezza. «Non c’è salvezza perché non c’è un Salvatore: ognuno è lasciato solo con le sue capacità e l’obiettivo da raggiungere, che per Pullman è vivere liberi e indipendenti». Se gli spettatori sono «onesti e moderatamente dotati di spirito critico» non potranno uscire dal cinema con la sgradevole sensazione del «freddo».La tesi secondo cui l’estromissione di Dio dall’orizzonte umano finisce per ridurre, intristire e congelare tutto il mondo disumanizzandolo, non è affatto «cara» allo scrittore inglese che sostiene l’esatto contrario. «Non sorprende che Pullman, in una lunga intervista di qualche anno fa, affermava: io sto con Satana, non certo con Dio».

Ora, una che ama il fantasy ma non Pullman in particolare (dite quel che vi pare, ma lo trovo noiosetto) non può fare a meno di esprimere almeno una piccola costernazione, condensabile in una sola parola: ancora? La tentazione è di ripescare un vecchio post sullo scontro Ratzinger versus Harry Potter, con annesso elenco dei libri messi all’indice (qui, comunque).
Ma non è nemmeno questo il punto: se le parole hanno un peso, la definizione della ribellione come fredda e disperata mi lascia incerta fra lo stupore e quello che un tempo si chiamava, felicemente, lo sghignazzo.
Che faccio?

15 pensieri su “WELCOME BACK, MR.ANDERSON

  1. Toh, e io che pensavo che Matrix fosse imbevuto di gnosticismo…
    Comunque, Tolkien a parte (da leggere con Elemire Zolla, chioserebbe Luminamenti), che sostanzialmente inventa ed esaurisce un fantasy “edenico”, mi pare che i cattolici possono vantare ben poca produzione di letteratura fantastica accettabile (cfr. Narnia. Ma dài!).
    Tutto il fantasy deve partire da posizioni più o meno blasfeme (=interessanti e nuove) per inventare un mondo umano e sovrumano davvero affascinante e personaggi intriganti.
    Gaiman non avrebbe scritto una riga, preoccupandosi di fare l’osservante.
    Per controprova Nemrod, un fumetto nostrano dalle tinte fantasy ma inzeppato di spunti cristiani (cattolici), si vede costretto a contorsioni incredibili fin dal primo numero per “salvare capra e cavoli”. E senza convincere, aggiungo.
    Controprova 2: Nichholas Eymerich…
    Continuo o sghignazzo anch’io?

  2. Pullman (che in effetti, specie in Il cannocchiale d’ambra, può arrivare a essere noiosetto) traduce in un ottimo fantasy posizioni filosofiche ed etiche piuttosto complesse. Tra le tante, ammette lui stesso il forte debito con Il paradiso perduto di Milton, e su molte interpretazioni moderne dello stesso. Opera con cui insomma la Chiesa avrebbe dovuto “far pace” già da un po’. Altra cosa: i libri di Pullman non sono proprio recentissimi, come mai il problema sorge solo adesso? Forse perché i libri in fondo sono inoffessivi, visto il numero di lettori, mentre il cinema fa paura (un po’ quel che diceva Travaglio a Luttazzi, tanto tempo fa ma non troppo lontano).
    Che poi il film è davvero carino e ben fatto, a parte che l’hanno fatto finire con quindici minuti di anticipo rispetto al libro per nascondere ai più piccoli il tragico tradimento…

  3. alla fine dei conti bisognerebbe propendere per lo sghignazzo, è più sano, anche se resta innegabile che questa gente qua (parlo di questi aggressivi tuttologi cattolici con la “vocazione” a metter bocca su tutto) è molto pericolosa

  4. Oltretevere dovrebbero smetterla di usare il termine “gnosticismo” come un’offesa. Gli gnostici furono macellati selvaggiamente a più riprese per il solo difetto di pensarla diversamente: ed erano cristiani, neanche di un’altra religione. Dire “gnosticismo” è come dire “giudaismo” o “semitico”, senza il minimo senso di colpa per il sangue versato, le biblioteche bruciate su ordine di infallibili rappresentanti in terra del vero ed unico dio.

  5. “La tesi secondo cui l’estromissione di Dio dall’orizzonte umano finisce per ridurre, intristire e congelare tutto il mondo disumanizzandolo”
    ..
    Vi dirò, personalmente non credo e neanche capisco come si faccia a credere (per me anche il papa ha grossi dubbi), però vedere il mondo senza le religioni, senza le chiese, i preti, le croci, le processioni, i templi indù o le moschee, i bonzi, mi farebbe DAVVERO intristire.
    A me lo spettacolo di questi “deficienti” che non comprendo ma che hanno così bisogno della presenza di dio, tutto sommato commuove e il mondo mi sembrerebbe davvero impoverito se diventassero tutti atei come me.
    Sarà il riflesso della mia educazione cattolica ? La bellezza dell’architettura e della pittura religiose ? La profondità del Vangelo ? Il colore dei bramini ? La fiamma dei lumini ?
    Dov’è che sbaglio ?
    (Per la frase in particolare però, sghignazzo anch’io.)

  6. Nautilus, non è che i bonzi abbiano così bisogno di dio: il buddhismo è uno stupefacente caso di religione senza dio (e non scassano neanche i maroni con i miracoli tipo il lama bambino che riconosce gli oggetti della sua precedente reincarnazione, che al confronto a Pietralcina ci facevano un santuario per ogni ciotola di legno)
    per il resto, la bellezza dell’architettura non è che abbia così bisogno di fede in ciò che veniva rappresentato dall’architetto, o dal pittore: mica c’è bisogno di essere cattolici o protestanti per togliersi il cappello davanti al confronto Rubens-Rembrandt

  7. Insomma, questa chiesa cattolica che assomiglia sempre di più ad un decrepito galeone che spara bordate alla cieca. Tutto questo incattivirsi con fiabe belle e brutte solo perchè hanno più effetti speciali del vangelo. Questa strisciante invidia nel vedere quei miracoli in 3D così realistici e tutte quei ragazzini a bocca aperta che sognano altri mondi.

  8. Però, signore e signori, se anche quella volpe ciccia che si chiama Giuliano Ferrara sostiene le posizioni papiste (e quello è uno che ha sempre ben saputo a chi porgere le terga) e si appella “ateo devoto”, per non parlare del numero di papisti seduto in parlamento, io direi che c’è ancora da temere le bordate di questo galeone!

  9. «Non c’è salvezza perché non c’è un Salvatore: ognuno è lasciato solo con le sue capacità e l’obiettivo da raggiungere, che per Pullman è vivere liberi e indipendenti».
    Un programma di vita che sottoscriverei in pieno, fino alle virgole.

  10. Piccola nota, solo perché sono arrivato qui cercando di capire meglio dove e come Pullman potesse aver detto: ” io sto con Satana, non certo con Dio”. Messa così come la mette l’Osservatore Romano, pare una frase troppo stupida, da metallaro di provincia.

    Mi aspettavo che Pullman l’avesse detta parlando di “Paradise Lost”. E in effetti la cosa più simile che ho trovato è in un’intervista per il New Yorker:

    http://www.newyorker.com/archive/2005/12/26/051226fa_fact?currentPage=all

    dove si dice:

    Pullman subscribes to Blake’s view of Milton as being “of the Devil’s party without knowing it.” He explained, “All of the imaginative sympathy of the poem is with Satan rather than with God.”

    Messa così, suona un po’ diversa. Just for the record.

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