164. STORIE DAI BORGHI. UNDICI MESI DOPO: LA STORIA DI IVANA

Burocrazia, dunque. Per Peppina (qui le ultime nuove) e per tutti. Ma leggete cosa scrive Ivana, di Camerino, a Picchionews:
“Mi chiamo Ivana Pennacchioli Scuterini, ho 62 anni e una splendida famiglia. Mio marito ed io abbiamo lavorato tutta la vita e grazie ai tanti sacrifici siamo riusciti a comprare la nostra casa che il terremoto, come a tantissimi altri cittadini, ha distrutto in meno di un minuto. La fortuna ha voluto che io fossi proprietaria di un’altra casa, sita in Via Borgo San Giorgio a Camerino, trasmessami in via ereditaria da mia nonna: questa casa è agibile.
Quando abbiamo saputo l’esito del sopralluogo abbiamo creduto di aver risolto il più grande dei nostri problemi, avere un posto dignitoso dove vivere, sentirsi di nuovo a casa e non più ospiti, sentirsi al sicuro, al riparo, ritrovare la fiducia per il difficile futuro che ci attende, ma non avevamo considerato la burocrazia.
Andiamo per ordine.
La nostra casa agibile si trova all’interno della zona rossa del rione “Le Conce”, in mezzo ad altre case alcune agibili altre ovviamente no. Nel mese di aprile 2017 il Comune di Camerino notifica ad alcuni proprietari delle case inagibili l’ordinanza con la quale si dava atto dell’esito del sopralluogo GTS e si chiedeva la firma del nulla osta alla demolizione; una volta ricevute le varie sottoscrizioni, sempre il Comune ha inviato una successiva comunicazione con la quale si determinava che entro il brevissimo termine di giorni 3 sarebbero state eseguite dette demolizioni.
Nel frattempo io avevo presentato richiesta per i moduli SAE, ma il Comune di Camerino inviò a tutti gli aventi diritto l’intimazione a scegliere tra l’attribuzione delle “casette” o la percezione del CAS: e qui è l’inizio della fine.
Contatto subito  il Comune di Camerino spiegando la mia situazione ed ottenendo la risposta che al massimo entro il mese di Giugno le case oggetto dei provvedimenti sopra indicati e ricadenti nella zona rossa delle Conce sarebbero state tutte demolite, in parte attraverso l’intervento dei Vigili del Fuoco ed in parte direttamente dal Comune, e che pertanto, finite le demolizioni, la zona rossa sarebbe stata ristretta e le case agibili restituite ai legittimi proprietari: sulla base di detta informazione decidiamo di rinunciare al modulo SAE.
Nel mese di maggio i Vigili del Fuoco demoliscono una sola abitazione, e tutto si ferma. Le mie telefonate al Comune di Camerino diventano numerose; ed insisto per sapere la tempistica, ottenendo sempre rassicurazioni, puntualmente smentite dall’inesorabile scorrere del tempo.
Ad un dato momento mi dicono che entro la metà del mese di settembre tutto si sarebbe risolto e quindi le case demolite, le macerie portate via e le case agibili riconsegnate ai proprietari: a mia domanda precisa se il tutto sarebbe avvenuto entro l’anno, la risposta è stata “ma certo signora anche prima”.
Il tempo passa, le ferie finiscono, il mese di Settembre arriva e nulla è stato fatto. Sembrerebbe che ora i problemi siano legati all’attesa dell’approvazione da parte della Regione del progetto di demolizione ed alla necessità di provvedere ad alcuni lavori di messa in sicurezza tra cui quelli relativi alla chiesa di Sant’Anna.
Ma bisognava proprio aspettare 11 mesi prima di provvedere alla messa in sicurezza?
Mi chiedo se tutto ciò sia possibile, se sia giusto accettare in silenzio il succedersi di tutti questi nefasti eventi. Mi chiedo se sia normale che a distanza di circa un anno dal terremoto il Comune non sia stato in grado di demolire tre case inagibili e già parzialmente crollate, se sia legittimo sprecare i denari pubblici, provenienti dalle tasse che puntualmente paghiamo, per la messa in sicurezza di edifici collabenti, che all’attualità sono poco più che ruderi, se sia giusto che le macerie dell’unica casa demolita siano ancora tutte li.
Mi chiedo anche se sia normale mancare così tanto di rispetto, fornendo delle risposte a problematiche serie ed umane con un pressapochismo che spaventa, risposte che poi si rivelano puntualmente sbagliate.
In attesa di risposta.
Ivana Pennacchioli Scuterin”

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